07 luglio 2022

Nel flusso della città: l’installazione di Carlo Dell’Acqua da Non Riservato

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A Milano, negli spazi di Non Riservato, officine di creatività contemporanea, Carlo Dell’Acqua mette in scena una installazione immersiva e disorientante, per attraversare le sensazioni della città

A Milano, Non Riservato è un laboratorio permanente per la socialità creativa negli spazi pubblici, tra interventi urbani, arte contemporanea, sport, giochi e gardening, ideato da Rossana Ciocca, nota per pratiche partecipative e inclusive no-profit. Nella sede operativa, in via Giovanni Paisiello 5, nell’ambito di un progetto di mappatura di #AudioCityMap, Carlo dell’Acqua presenta Contrappunti, una installazione sonora dedicata al compositore  napoletano, come presupposto per raccontare  altri luoghi urbani. (qui potete ascoltare i racconti delle pratiche urbane)

L’artista cross-mediale valtellinese vive e lavora a Milano da anni e incentra il suo lavoro intorno ai limiti dell’identità di una città votata al cambiamento, che produce sempre nuove cose, luoghi, immagini e narrazioni, forse emozioni per chi la guarda da altri punti di vista. Dell’Acqua è carsico nelle sue associazioni, con assemblaggi, analogie tra suono e oggetti, connette azioni, riflessioni, flussi. E con questa installazione sonora, in particolare, crea contrappunti tematici relativi a complesse mappe mentali che intrecciano luoghi reali e immaginari, inscenando, nello spazio di via Paisiello 5, grandi strutture in ferro rotanti, due specie di tornelli che insieme disegnano una grande M, quale metafora dell’entrare e uscire da chissà quale metropolitana.

 

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Tutto l’ambiente interno è tappezzato dal soffitto al pavimento di incroci di filo di ferro simili a ragni stilizzati. Ognuno li percepisce come vuole, sembrano recettori, antenne, costellazioni bizzarre di soli radianti ispirati a quelli che compaiono nel Biscione affrescato dei Visconti di Milano. Qui, disagio e attrazione congelano i movimenti del fruitore in un dedalico percorso di “contrappunti” sonori e visivi in bilico tra spazio pubblico e luogo mentale, un itinerario mappato da strutture acuminate attraverso cui è difficile muoversi. Tutto sembra minato, si resta immobili e in balia di un audio diffuso, composto da voci che veicolano i contenuti mentali dell’artista, quasi un mantra ipnotico dalla struttura ripetitiva, cui dà voce la performer e artista Valeria Manzi.

Partendo dall’idea di voler raccontare la città e le sue strade, i muri, le case, gli odori e le visioni con le storie di Audio City Map, l’installazione mette il fruitore nelle condizioni di navigare in uno spazio urbano, descritto da ciò che è già stato realizzato da artisti o designer a oggi. Ascoltiamo dunque un meta racconto di pratiche politiche e sociali, da narrare durante l’attraversamento al viaggiatore funambolo di una città altra che, attraversandola, assume di volta in volta nuovi significati e paesaggi. Le mappe mentali lasciano sempre una chiave d’interpretazione che permette al fruitore di giocare con i propri processi di apprendimento e/o di lettura dei luoghi urbani.

Dell’Acqua ci porta a una deriva di matrice lettrista- situazionista, come costruzione e sperimentazione di nuovi comportamenti e rielaborazioni di vita reale ai limiti della società urbana, che avrebbe entusiasmato Guy Debord, in cui il racconto della città articola un tempo e uno spazio fluido, esteso in un paesaggio immaginifico, come alternativa all’abitare la città, fuori dalla norma, dentro la creatività. La costruzione di Contrappunti suggerisce pratiche di deriva a chi si mette in ascolto, da sperimentare nella città attraverso il racconto di un nuovo uso della città, dentro una vita reale e mentale, in cui ognuno fa il suo viaggio, la sua esperienza, un percorso di peregrinazione oltre il reale.

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