È una sfida iniziata otto anni fa quella di Antonella Serafini, che ha curato la progettazione e l’ordinamento della galleria inaugurata il 5 aprile scorso. “
Questo nuovo spazio espositivo è frutto di una lunga relazione che la città ha avuto con l’arte”, spiega a Exibart. “
Le origini della raccolta, che si compone di più di tremila pezzi e che rappresenta oltre 750 artisti del XX secolo, risale ai primi del Novecento, con l’acquisizione da parte del Comune della Benedizione dei morti del mare
dell’espressionista Lorenzo Viani”.
La raccolta è frutto di acquisizioni e donazioni, la più importante delle quali è quella del senatore Giovanni Pieraccini e della moglie Vera. Costituita da 2300 pezzi, vanta opere di artisti di fama internazionale come
Pablo Picasso (
Le minotaure assillante une femme),
Marc Chagall,
Juan Miró (
Invention du feu),
Giovanni Fattori,
Giorgio de Chirico,
Man Ray e
Renato Guttuso.
Il percorso espositivo si estende lungo 1600 metri quadrati di superficie e non è in grado di ospitare l’intera collezione. Per l’inaugurazione sono dunque state scelte 450 opere.
L’esposizione è divisa in undici sale, tre delle quali interamente dedicate all’artista viareggino
Lorenzo Viani. Quella di Viani, che conta 102 pezzi tra cui diciassette matrici xilografiche e una scultura, sarà l’unica sezione permanente del Museo.
Corposo è anche il numero di opere di artisti della Versilia e non, che hanno avuto uno stretto legame con la città, come
Sandro Luporini (
Inverno),
Moses Levy e
Umberto Bonetti, solo per citarne alcuni.
Ricca di opere e autori di stili diversi è la sala più ampia, che presenta anche
Le vieux bouffon (1963) e numerose incisioni della
Suite Vollard di Picasso. Decisamente coinvolgente la sala dedicata alle grandi opere di Lorenzo Viani, tra le quali
Volto santo (1914) e
Lavoratori del marmo in Versilia (1933). Ben allestita è anche lo spazio arricchito dalle opere grafiche di Miró e Ray.
Il patrimonio artistico e l’ubicazione della Gamc sono d’indubbio spessore. L’esposizione, nel complesso, è realizzata in maniera soddisfacente. A voler trovare qualche difetto, occorre sottolineare l’illuminazione che, specie nella prima sala, è forse troppo scarsa. Inoltre, nella sala dedicata all’arte grafica italiana, le opere sono esposte in maniera troppo ravvicinata per poter essere apprezzate appieno. La cronologia, infine, è incompleta: alcuni lavori, infatti, non riportano la data di realizzazione.