Cosa possono dirci, oggi, oggetti vetusti come le mappe antiche? Sono le vestigia di epoche remote, in cui le conoscenze relative alla superficie terrestre o alla volta celeste erano ben diverse da quelle odierne. Eppure, nell’era che vede il sorgere dell’intelligenza artificiale, l’anelito sotteso alla cartografia di un tempo è ancora attuale. Perché, a pensarci bene, le mappe del passato simboleggiano la stessa sete di conoscenza che oggi ci fa navigare in rete e conversare con ChatGPT. In cerca di nuove scoperte e informazioni, così come un tempo si esplorava la Terra Ignota o il Mare Incognitum.
Si tratta di vere e proprie opere d’arte, realizzate a mano con estrema minuzia. Spesso decorate da cherubini, teste di vento o mostri marini, rivelano una visione della realtà tanto lontana da noi quanto affascinante, non solo in termini di antropologia culturale, ma anche estetici. Da oggi, per ammirarle non è più necessario essere dei facoltosi collezionisti o visitare qualche museo. Basta visitare la piattaforma digitale oculimundi.com
A proprio rischio e pericolo, perché l’esperienza è immersiva ed ipnotica. Si corre il rischio di essere travolti, non già da flutti perigliosi, quanto dalla curiosità per una marea di riproduzioni digitali di mappe rare e preziose, che spaziano dal XIII al XIX secolo e appartengono alla Sunderland Collection, fondata oltre trent’anni fa da Neil Sunderland e attualmente gestita da sua figlia Helen Sunderland-Cohen. Per quest’ultima, rendere l’archivio accessibile su web è sembrata la prima cosa logica da fare. Ha quindi riunito un team di pionieri digitali: al progetto hanno collaborato, fra gli altri, Creative Destruction, MA R, Eric de Broche des Combes, Fabrique e Q42.
Così, si può consultare – anche da mobile – una mappa di Albrecht Dürer o un atlante dello studioso umanista Francesco Berlinghieri. Di ogni pezzo della collezione è sempre fornito il contesto storico. Apposite sezioni del sito sono dedicate alle biografie dei cartografi e al glossario. Infine, ai collezionisti è offerta la possibilità di acquistare online una serie in edizione limitata di stampe ad intaglio della mappa del mondo tratta dalla Geographia del Berlinghieri (Firenze, 1482): 200 esemplari in bianco e nero, realizzati a mano e numerati, oltre ad altri 20 a colori, fedelmente ricreati da Kristina Chan di Plaintiff Press. In tal modo, analogico e digitale si completano a vicenda nel rievocare un sapere secolare.
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