C’è tempo fino al 15 gennaio per iscriversi a DoorScape, il concorso internazionale per l’architettura d’ingresso, ideato da Oikos Venezia, azienda leader nella progettazione e produzione di porte di ingresso di alta gamma, insieme alla Fondazione Querini Stampalia. Il concorso, che nasce per dare valore allo spazio di ingresso nelle sue molteplici accezioni, funzioni e collegamenti, prevede il coinvolgimento di Adler, Iseo e Laminam in veste di aziende partner.
Presidente di giuria, insieme al suo studio AMDL Circle, è l’Architetto Michele De Lucchi che afferma “Siamo sulla porta, nel luogo che filtra l’incontro tra l’interno e l’esterno. È un confine, un passaggio attraverso due aree che proprio in quel punto si combinano e si avvolgono tra loro. Il tema mette insieme un concetto psicanalitico e al tempo stesso architettonico. Tradizionalmente il confine in architettura è una linea netta contro cui si sbatte, dove incomincia qualcos’altro. Se invece fosse un settore nel quale un po’ si sovrappongono cose che arrivano da una parte e dall’altra, si darebbe luogo a un territorio comune che non appartiene né all’uno né all’altro e che proprio per questo potrebbe diventare il luogo dell’incontro, dove i limiti delle libertà individuali si aprono accoglienti. Spazi intensi, avvincenti, d’intersecazione di individualità.
Accanto a lui, a decretare il vincitore, una giuria di esperti di settore formata da Donatella Calabi, Alessandra Chemollo, Emanuele Coccia, Luciano Giubbilei ed Eugenia Morpurgo. Michele De Lucchi & AMDL Circle è fondatore di uno studio riconosciuto per il suo approccio umanistico al progetto. Secondo i principi di AMDL Circle, che ha firmato architetture iconiche come l’Unicredit Pavilion a Milano e il Ponte della Pace a Tbilisi (Georgia), il fondamento della progettazione è la continua ricerca per il miglioramento della qualità di vita, fisica e intellettuale. Donatella Calabi, già professoressa di Storia della città e del territorio e pro-rettore dell’Università IUAV di Venezia, è stata Directeur d’études invité all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, Visiting Professor alla British Academy di Londra, Honorary Fellow all’University of Leicester. È una ricercatrice con un approccio alla visione di insieme dell’architettura, come elemento che integra paesaggio e intervento. Alessandra Chemollo, fotografa, fa emergere, nel suo lavoro, la riflessione sulla rappresentazione dell’opera architettonica, sviluppata sia nel suo lavoro professionale che nei progetti individuali. Nella sua trentennale esperienza professionale, ha spaziato dall’architettura storica a quella contemporanea sviluppando ambiti di ricerca a fini didattici e curatoriali.
Emanuele Coccia, filosofo, docente di filosofia all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e precedentemente all’Università di Friburgo, ha orientato i suoi studi verso la ricerca e lo studio dell’immagine in rapporto all’ontologia, alla società dei consumi, alla moda e al linguaggio pubblicitario. Tra i suoi fondamentali c’è l’idea che solo rivoluzionando l’esperienza del mondo potremo renderlo ancora uno spazio di felicità, comune e condivisa. Luciano Giubbilei, landscape e garden designer, fin dall’inizio della sua carriera si è focalizzato verso il dialogo costante con artisti, architetti, giardinieri e artigiani: questa attenzione alla contaminazione è la chiave con cui esplora il processo creativo personale, con l’obiettivo di ampliarlo e arricchirlo attraverso linguaggi diversi e meno convenzionali, scardinandolo da pratiche più consuete. Eugenia Morpurgo è designer ricercatrice la cui pratica studia l’impatto ambientale, sociale e culturale che hanno sulla società i processi di produzione attraverso la prototipazione di scenari e prodotti alternativi. I suoi lavori sono stati esposti, tra gli altri, al MAXXI di Roma, alla Triennale di Milano, al Total Museo d’Arte contemporanea di Seoul, al Textile Arts Center di New York City, a Z33 House for Contemporary Art and Design di Hasselt in Belgio.
La multidisciplinarietà all’interno della giuria è una scelta che ha già prodotto molteplici manifestazioni di interesse da parte di studi di architettura italiani, ma anche di architetti e designer internazionali, provenienti da Olanda, Belgio, Portogallo, Inghilterra, dal Marocco e dal Messico, oltre ad aver suscitato la curiosità di alcuni gruppi di studenti italiani e di un gruppo londinese.
I progetti saranno valutati non solo per le competenze tecniche, ma anche grazie al taglio culturale dei progetti proposti. Il vincitore avrà diritto a un premio in denaro di 10.000,00 € e il suo progetto verrà esposto, insieme agli altri finalisti, in una mostra allestita nell’area realizzata da Carlo Scarpa alla Fondazione Querini Stampalia, per tutta la durata della 18. Mostra Internazionale di Architettura de La Biennale di Venezia nel 2023.
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…
Si intitola “Lee and LEE” e avrà luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…
Un'artista tanto delicata nei modi, quanto sicura del proprio modo d'intendere la pittura. Floss arriva a Genova in tutte le…
10 Corso Como continua il suo focus sui creativi dell'arte, del design e della moda con "Andrea Branzi. Civilizations without…
Tra progetti ad alta quota e una mostra diffusa di Maurizio Cattelan, il programma del 2025 della Gamec si estenderà…
Lo spazio extra del museo MAXXI di Roma ospita un progetto espositivo che celebra la storia della Nutella, icona del…