Da un lato le Accademie di Belle Arti, dall’altro spazi artistici indipendenti, da riunire e incontrare su una linea condivisa di ricerca e sperimentazione che va dal centro alle zone limitrofe. Dal 22 maggio al 29 giugno 2023, appuntamento a Roma con OOR – Out of Residency, il progetto espositivo curato da Porter Ducrist, realizzato da Associazione In Situ, in collaborazione con La Zibaldina, che mette in dialogo i fellows delle istituzioni culturali straniere con gli artist run space che puntellano la periferia capitolina, con l’obiettivo di connettere, contaminare e far incontrare i protagonisti della scena artistica romana.
«Da qualche anno sono aumentate le sinergie nell’ambito artistico alternativo capitolino», ha evidenziato Ducrist. «Era una carenza di cui Roma soffriva tanto. Non avendo una base sperimentale solida sulla quale riposare, la scena locale si vedeva amputare di una spinta creativa primordiale, quella degli artisti come protagonisti dell’agenda culturale. Un metronomo che sappia dare un ritmo al calendario, che sia parallelo al circuito ufficiale, senza esserne totalmente distaccato. Delle iniziative che, spostando o spezzando la nozione di confino, cercano di reinterrogare la definizione di arte e di contemporaneità», ha continuato il curatore, che ha messo in evidenza come, in una città come Roma, «Non poteva esserci un risveglio senza una responsabilizzazione e una partecipazione attiva di tutti i suoi attori».
D’altro canto, «Le istituzioni erano già presenti, serviva solo un nuovo interlocutore. Con la proliferazione di quelli che inglobiamo sotto la denominazione di spazi indipendenti, si stanno creando nuove piste e nuovi rapporti che credo siano proficui per la diffusione e la mediazione dell’arte contemporanea a Roma», ha spiegato Ducrist. «È creando un dialogo e ampliando le interazioni concrete che si costruiscono nuove alternative, nuove forme e nuove iniziative; era necessario solo rendere quest’utopia tangibile».
Il risveglio della scena artistica romana degli ultimi anni ha messo in luce le tante realtà indipendenti, vere e proprie fucine di idee e di artisti, dove è nato OOR – Out Of Residency. Letteralmente “”, il progetto prevede un calendario di mostre degli artisti residenti presso gli Istituti di cultura stranieri ospitate negli artist run space. Lo scopo è dare loro la possibilità di presentarsi fuori dal circuito istituzionale, concretizzando un significativo legame con le realtà locali.
A partire dal 3 maggio, prima dell’apertura delle mostre negli spazi indipendenti, OOR – Out Of Residency, che letteralmente si traduce con “fuori dalla residenza”, propone un programma di talk e tavole rotonde con artisti, critici e curatori negli spazi dell’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, Accademia di Francia a Roma Villa Medici e Real Academia de España en Roma. Un appuntamento volto ad indagare e approfondire il concetto di “residenza” sul piano accademico e su quello professionale.
A seguire opening delle singole mostre negli spazi indipendenti. Si parte il 22 maggio da Ombrelloni, nel quartiere San Lorenzo, con l’esposizione dell’artista residente a Villa Medici Yasmina Benabderrhamane (classe 1983). Si prosegue il 23 maggio da Off1c1na al Quadraro con Stefan Vogel (classe 1981), vincitore del Premio Roma Villa Massimo 2022/23. Il 24 maggio sarà il turno dell’artist run space di Centocelle, Post Ex, con il borsista svizzero Grégory Sugnaux (classe 1989). Il 25 maggio l’artista residente francese Anna Solal (classe 1983) inaugurerà negli spazi del giovanissimo spazio CONDOTTO48 nel quartiere di Torre Angela. Il 26 maggio Curva Pura nel quartiere Ostiense presenta la mostra dell’artista spagnolo Itziar Okariz (classe 1965). Infine, il 27 maggio, l’artist run space Spazio In Situ a Tor Bella Monaca apre al pubblico l’ultima mostra del ciclo OOR – Out Of Residency: la collettiva con l’artista svizzera Val Minning (classe 1991), la francese Liv Schulman (classe 1985) e la spagnola Sara Torres Vega (classe 1987).
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