Se le persone – e i collezionisti – non vanno in galleria, allora le gallerie si spostano. E non solo nello spazio ma anche nel tempo. Ovviamente non nel senso wellsiano del termine, diciamo più stagionale, periodico, momentaneo. Pop-up, direbbero gli anglofoni. A dettare la linea, è la blue chip Pace Gallery, che solo l’anno scorso inaugurava la nuova mega sede di New York, una portaerei nel cuore di Chelsea. Solo che, adesso, stare al centro del mondo è diventato improvvisamente un po’ più scomodo e così bisogna correre ai ripari, trovando un buen retiro che, nel caso di Pace Gallery, è quello di Palm Beach.
Qui, nella bella cittadina costiera della Florida, dove le temperature sono miti tutto l’anno, la galleria aprirà uno spazio espositivo stagionale: apertura a inizio novembre con James Turrell – uno che di spazi se ne intende – e calendario fortemente attrattivo, con Alexander Calder, Mary Corse, Tara Donovan, Sam Gilliam, Kenneth Noland, Michal Rovner, Joel Shapiro e Kiki Smith.
E poi? Si chiude e si va oltre, alla ricerca di un altro posto al sole. Una strategia nomade, allora, scandita da una pianificazione serrata che segue un po’ la logica da AirBnB: soggiorni brevi e intensivi, a seconda delle disponibilità e dell’evoluzione del contesto. In effetti, avviare una piattaforma in cui siano registrati gli spazi espositivamente adattabili e disponibili in tutto il mondo a seconda del periodo, potrebbe essere un buon business. Ma non sembra una scelta poi così tanto economica per i galleristi: gli spostamenti costano e soprattutto a questi livelli sono poco sostenibili anche a livello logistico e ambientale. Ma, dovendo fare a meno delle fiere, qualcosa le gallerie dovranno pure inventarsi.
Il nuovo spazio sarà situato all’interno della Royal Poinciana Plaza, una struttura costruita alla fine degli anni ‘50 dall’architetto John L. Volk. Ma Pace Gallery non sarà l’unica a godere delle temperature miti di Palm Beach, perché gli altri spazi della Plaza saranno occupati da Acquavella Galleries, che solitamente tratta anche arte moderna e di inizio Novecento, e dalla casa d’aste Sotheby’s, che pochi giorni fa – sulla scia di Phillips – ha aperto a Londra, in Bond Street, un negozio di lusso, dedicato agli espositori e ai collezionisti. Insomma, un parterre composito, adatto a tutti i gusti ma decentrato e, soprattutto, temporaneo, fino alla primavera 2021. «La galleria sarà aperto al pubblico e offrirà orari prolungati su appuntamento sette giorni su sette. Seguiremo le linee guida di sicurezza locali per proteggere i visitatori dalla diffusione del COVID-19», spiegano da Pace.
Lo spazio della pop-up Pace Gallery di Palm Beach sarà diretto dal vicepresidente Adam Sheffer, che vi si trasferirà temporaneamente, per trascorrere la stagione invernale. «La nostra nuova impresa è principalmente un’opportunità per coinvolgere nuovamente i nostri collezionisti e altri colleghi nel sud della Florida, un luogo che è diventato vitale per l’ecologia artistica internazionale. Ci sono lavori straordinari realizzati negli studi dei nostri artisti e ci siamo sentiti obbligati a mostrarli in questa stagione: Palm Beach sembrava il posto ideale», ha commentato Sheffer.
«Abbiamo riscontrato un enorme successo con la nostra galleria a East Hampton quest’estate. I visitatori hanno così apprezzato l’esperienza senza precedenti di vedere le opere d’arte “nella vita reale” in un momento in cui musei e gallerie erano chiusi da mesi. Abbiamo in programma di portare lo stesso entusiasmo a Palm Beach», ha continuato il vicepresidente, facendo riferimento a un’altra galleria temporanea, aperta nei mesi scorsi e che rimarrà aperta per tutto l’inverno, con due mostre di Elmgreen & Dragset e Saul Steinberg.
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