/little
constellation/ è
un progetto nato nella Repubblica di San Marino tra il 2004 e il 2005. Un network
internazionale
diventato oggi una rete potenziale di nuove scoperte e una piattaforma
internazionale di scambio, diffusione, collaborazione e produzione di nuovi
progetti. Il primo obiettivo di questa ricerca è far emergere una visione
dell’arte contemporanea a partire dalle potenzialità delle micro-aree
geoculturali e dei piccoli Stati d’Europa.
Il
risultato è una collettiva di ventidue artisti che allestiranno i loro lavori
nelle sale della Fabbrica del Vapore e che saranno visibili fino ad aprile
2010.
Pier Paolo Coro, uno dei due artisti ideatori della mostra (a cura di Roberto Daolio),
racconta a
Exibart come si sono sviluppate trame e fasi di
/little constellation/: “
In quel periodo (2004-2005)
abbiamo cominciato a invitare, e poi a incontrare, nella Repubblica di San
Marino i rappresentanti culturali delle nove nazioni che avevamo individuato
come Stati-satelliti, universi costituzionali affini alla nostra realtà.
Avevamo infatti iniziato a visitare le differenti entità culturali che
ospitavano l’arte contemporanea all’interno di quelle nazioni. Viaggiando io e Rita
Canarezza instauravamo relazioni con numerosi enti, associazioni e musei di
piccoli Stati d’Europa, contattando istituzioni dell’Andorra, di Cipro,
dell’Islanda, del Liechtenstein, del Lussemburgo, di Malta, di Monaco, del
Montenegro e anche di San Marino”. Ma non solo; Coro infatti prosegue: “
Con il passare
del tempo e con la concretizzazione di /little constellation/ è poi venuto
naturale essere attratti anche da micro realtà geoculturali dell’area Europea,
tra cui il Canton Ticino, Ceuta, Gibilterra, Kaliningrad”.
Ma
/little
constellation/ non
è un evento culturale di denuncia nei confronti dell’isolamento di queste enclavi.
L’intenzione di Coro e
Canarezza è, al contrario, quella di “
conferire un percorso
storico di continuità all’arte contemporanea di queste micro-geografie, un
sentiero sfumato nel tempo, che solo in questo modo ha potuto tenerne viva la
propria dinamica culturale”.
Come
sottolinea Pier Paolo Coro, “
abbiamo cercato artisti e progetti che
attraverso il mondo artistico affrontassero il tema dell’integrazione. Ne sono
un esempio Ceuta in Spagna o Kaliningrad in Russia, mondi fondamentalmente
europei che però hanno affrontato un forte percorso di raggiungimento,
integrazione e di riavvicinamento alle realtà che li circondavano. Quel che a
noi importa è far vedere come lavorino gli artisti sul limite, sulle distanze e
le lontananze, sulle differenze che separano l’interno con l’esterno, lì dove
gli aggiustamenti dell’identità possono regolare il flusso comunicativo. /little
constellation/ è un’idea sull’aspetto dell’isolamento, è un dialogo geografico e
storico che pone il territorio al centro di un supporto che ha come soggetto il
materiale relazionale. Ogni artista, proveniente dai tredici organismi statali
selezionati, trasmette quello che la comunità e lo spazio delle relazioni
rappresenta all’interno di creature nazionali circoscritte. Stati dentro stati
dentro stati. Quel che accomuna i lavori in mostra è dunque l’estremo bisogno
di autodefinizione percepibile da ogni supporto, sentimento che acquisirà un
senso attraverso la scoperta di nuove coordinate”.
La piccola
costellazione
si
trasforma così in un cosmo installativo. Grazie a foto e videoproiezioni di
racconti intimi, come i viaggi illustrati da
Barbara Bühler (Liechtenstein). Mentre il tema
dell’identità è tradotto tanto nei filmati di
Christodoulos Panayiotou (Cipro) quanto nei lavori di
Matteo
Terzaghi & Marco Zurcher,
due artisti svizzeri vincitori del Premio Manor. Da Kaliningrad sono
presentati i lavori del gruppo artistico
Danil Akimov & Sound Art Lab e
Axsinja Uranova,
che presentano installazioni video
e sonore dedicate alla particolare condizione della vita quotidiana in questa
enclave Russa. Da parte della Repubblica di San Marino,
Albani & Mussoni
allestiscono
un’opera dedicata al confronto e al superamento dei limiti, dei confini sia
politici che fisici, sviluppando un progetto sostenuto anche dall’Associazione
Sclerosi Multipla Italiana e Sammarinese.
Da curiosare,
inoltre, le documentazioni del primo Museo d’Arte Contemporanea dell’isola di
Malta e le deformazioni degli stereotipi culturali e commerciali dei diversi
“paradisi fiscali” (vedi Andorra
e il collettivo
Paradise Consumer Group).