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Popsophia: la prima edizione nazionale ad Ancona racconta la fascinazione per malvagità e catastrofi
Progetti e iniziative
di redazione
È la prima edizione nazionale di Popsophia, quella in Ancona, e si articola in una serie di appuntamenti pomeridiani con giornalisti, scrittori, docenti e filosofi, chiamati dalla direttrice artistica Lucrezia Ercoli a contribuire alla narrazione sul tema scelto con speech inediti e philoshow serali, gli spettacoli filosofico musicali nei quali la filosofia si fa musica con le esecuzioni live di brani del repertorio nazionale e internazionale suonati dalla band di Popsophia, la Factory.
Il tema scelto, Lo spettacolo del male, vuole raccontare di un mondo oscuro e la nostra incapacità di non essere spettatori della malvagità e dell’orrore che quotidianamente ci circonda. Afferma Lucrezia Ercoli: «Il voyeurismo dell’occhio terrorizzato dell’immagine del 2024 è ispirato a un episodio raccontato da Platone nel IV libro della Repubblica. Un uomo passava vicino ai corpi senza vita dei giustiziati dal boia e provava desiderio di vedere, ma insieme non tollerava quello spettacolo. Alla fine, vinto dal desiderio, guarda lo spettacolo macabro che lo attraeva e allo stesso tempo lo ripugnava. Perché continuiamo a nutrirci di questo spettacolo? Il festival usa le armi della pop filosofia per riflettere sul nostro essere compulsivi consumatori di malvagità attraverso il cinema, le serie tv, la musica e i nuovi media. Un viaggio nella crudeltà che non ci consentirà di fuggire da noi stessi».
Per l’apertura del festival sono previsti gli interventi di Viviana Caravaggi sul metaverso, Evio Hermas Ercoli e Roberto Cresti, e la presenza di Michele Capuani che affronterà il tema del male tra moda e design, Ivan Talarico che sarà protagonista di un’incursione musicale festival, e ovviamente Lucrezia Ercoli, che presenterà in anteprima il suo nuovo libro edito da Ponte alle Grazie e dedicato al tema del festival. Tre sono gli interventi in programma venerdì 22, inseriti all’interno delle tre rassegne Philofiction, Cinesophia e Mediascape e tanti sono gli ospiti. Alice Valeria Oliveri approfondirà la spettacolarizzazione della morte nella tv del trash per spiegare cosa succede quando l’intrattenimento popolare e generalista si incrocia con la morte, dal Grande Fratello alle trasmissioni di Barbara D’Urso. L’analisi di Salvatore Patriarca esplorerà invece il male come scelta attraverso filosofia, cinema e televisione, passando dai malvagi “classici”, da Giuda a Vito Corleone, per arrivare ai moderni Joker, Dexter e Walter White di Breaking Bad. Eugenio Radin offrirà in chiusura la sua riflessione sul terreno delle argomentazioni online, ravvisando il “male” nel combattere anziché dibattere.
Sabato 23 è dedicato alle distopie e all’intrattenimento ad alta tensione proposto da serie tv del genere crime, ma anche alla narrazione dei conflitti in atto. Aprono la rassegna Philofiction gli esperti di serie tv Diego Castelli e Marco Villa, che affronteranno il tema del male nelle serie tv degli ultimi 20 anni, da Breaking Bad a Dexter e Succession. Seguirà Gennaro Carillo, docente di Storia del pensiero politico all’Università di Napoli, offrendo una riflessione sulla politica dominante contemporanea afflitta da cospirazionismo, post verità. Un topos che il cinema ha saputo confezionare per offrirlo al pubblico attraverso il grande schermo. Chiuderà Davide Bennato a cui è affidato lo studio sulla narrazione della guerra attraverso i nuovi media, un tentativo di andare oltre la dicotomia tra un mondo costruito sui fatti e un mondo edificato sulle sue interpretazioni. Domenica 24, ultimo giorno di festival, Oriana Binik, Alessandro Beretta ed Eleonora Caruso porteranno alla luce ulteriori aspetti del lato oscuro della società e del piacere provato di fronte alla spettacolarizzazione dell’orrore. Dal true crime al dark tourism è il titolo dell’intervento di Oriana Binik, sociologa e criminologa che spiegherà quando e perché possiamo definire sublime il crimine e la fascinazione per la violenza. Aspetti analoghi verranno scandagliati nel cinema dallo scrittore e giornalista Alessandro Beretta per la rassegna Cinesophia, con l’intervento dal titolo Verrà il male e avrà i tuoi occhi. Da Arancia meccanica a La casa di Jack (Von Trier), mentre a concludere Eleonora Caruso affronterà il tema quanto mai attuale della “moderazione” dei commenti nei social, fra haters e video di violenza e politicamente scorretto.
Nelle serate di venerdì 22, sabato 23 e domenica 24 sono in programma tre philoshow nell’Auditorium della Mole Vanvitelliana. Il primo, venerdì, dal titolo Il male del nostro tempo. Nichilismo, scontentezza, canzonette, con ospite Marcello Veneziani che proporrà un viaggio nella musica “leggera” da Modugno a Luigi Tenco, da Vasco Rossi a Califano, fino ai contemporanei Colapesce e Di Martino per indagare le insidie della vuota insoddisfazione e il corto circuito per il quale le canzoni, da momenti di svago leggero invece possono parlare di nichilismo e voglia di niente. Il peggiore dei mondi possibili è il titolo del secondo philshow, sabato, condotto e ideato da Lucrezia Ercoli e con ospite il divulgatore scientifico Michele Bellone. Sarà un viaggio musicale e filosofico fra immaginari diventati leggendari: da 1984 di George Orwell ad Arancia Meccanica, da Brazil a Black mirror. Immaginari in cui dalla paura per il controllo e la compressione delle libertà si passa a quella per la tecnologia in grado di risucchiare l’umanità creando un mondo post apocalittico. L’ultimo, domenica, Simpathy for the devil – tratto dall’omonimo brano dei Rolling Stones – sarà un concerto di musica e parole, alla scoperta delle radici filosofiche del rock e delle vite e dei brani di autori diventati leggende, ma che hanno bruciato le proprie vite fra eccessi, ricerca dell’altrove e male di vivere. Alla guida ci sarà Carlo Massarini che ritorna dopo l’anteprima di dicembre dedicata a Lucio Dalla, e condurrà lo spettatore nei meandri della mente e del cuore di artisti come Janis Joplin, Amy Winehouse, Brian Jones, Jim Morrison.
Si conferma l’appuntamento con l’arte attraverso la mostra nella galleria virtuale e modulare MeGa: Pentagon il titolo dell’esibizione che richiama lo spazio fisico della Mole, dalla pianta pentagonale, ma che condurrà lo spettatore all’interno di un affascinante mondo fra le divine proporzioni, a cavallo fra umanesimo, matematica e tecnologia. E si aggiunge, come novità, a presenza di laboratori filosofici in collaborazione con l’associazione Sophratica che proporrà in ogni giornata del festival workshop e pratiche filosofiche dedicati a varie fasce di età, dai bambini e ragazzi agli adulti.