PUBLIC ART A PIENI POLMONI

di - 23 Luglio 2010
Contaminare l’architettura con
arte contemporanea e proporre una riflessione sulla città. Come avviene in
molti paesi, ma qui da noi pare impossibile. Nasce con questi intenti Startup,
associazione di architetti attiva nel Nordest. Ne abbiamo parlato con Edoardo
Gamba e Davide Pesavento, che con altri quattro colleghi collaborano al
progetto…

Come nasce Startup?

Nasce dopo una riflessione sulle
difficoltà di proporre nel nostro territorio una progettazione architettonica
in grado di rompere gli argini della sua accezione più banale e che nel
contempo fosse di stimolo per gli stessi professionisti e per le istituzioni.

In che modo?

Vogliamo rimettere al centro
dell’attenzione la città: il progetto Borrowing You di Arthur Duff dello scorso anno
parla proprio di questa volontà di riappropriazione del territorio. Con
l’installazione laser finalmente toccavamo gli edifici del centro storico, che
una cultura un po’ retriva in Italia ci permette al massimo di guardare!


Ma non è facile agire in
contesti così complessi…

Certo, ma non vogliamo certo fare
i buchi che Matta-Clark faceva ai palazzi di New York! E infatti la nostra idea
è stata quella di lavorare sui luoghi di passaggio. Tutti e tre gli interventi
di quest’anno sono site specific che coinvolgono le porte della città murata.

Perché proprio a Castelfranco
Veneto?

È una sorta di asterisco nel cuore
produttivo del Nordest, dove si sovrappongono diverse direttive commerciali e
opere infrastrutturali. E poi è anche un posto in cui sono molo evidenti e
ravvicinate le stratificazioni storiche degli ultimi secoli, dalle mura
quattrocentesche al teatro di Francesco Maria Preti, al cavalcavia ferroviario
realizzato nel 1917 dal Genio Militare.

È anche la città del Giorgione!

Sì, ma volevamo proprio evitare il
cliché di “città d’arte” che si legge nei cartelli stradali, ove si intente
“arte” come qualcosa del passato. La scelta di lavorare sulle porte del centro
storico è proprio funzionale a rimettere in comunicazione una zona tra passato
e presente.


Quali sono stati gli
interventi?

Il programma di quest’anno,
sviluppato con Elena Forin, si è svolto in tre tempi. Il primo site specific è
stato quello di Valerio Bevilacqua con …Sui miei passi, che ha costruito una sorta di
tunnel collocato sulla porta in modo che i passanti utilizzassero in maniera
alternativa il luogo di passaggio. Poi Francesco Candeloro ha realizzato
un’installazione con cui ha colorato dei ritagli di città collocandovi del
plexiglass sgargiante, mentre David Rickard farà una performance di 24 ore in
raccoglierà tutta l’aria respirata e la utilizzerà per gonfiare dei palloncini
in un luogo in cui la porta non esiste più. Ci preme dire che poi questi
interventi saranno anche delle proposte architettoniche sulla città.

Progetti per l’anno prossimo?

Stiamo lavorando ad un insieme di
associazioni, La Zona, cui appartengono molte realtà che operano sul territorio
(come la Galleria Contemporaneo, i Magazzini del Sale, Fondazione March, Nuova
Icona, Progetto Zeropiù ecc.). Ancora di più vogliamo rafforzare l’idea di
pensare/operare collettivo.

articoli correlati

Una
raccolta dei più interessanti interventi urbani

La
personale di Candeloro al Fortuny

Che
Potenza la public art

a cura di daniele capra


venerdì 23 luglio 2010 ore 10
per 24 ore

Transizioni/Transitions – Performance
di David Rickard – Exhaust 24-07-10

a cura di Elena Forin

Porta
Salomona

Piazza
Giorgione –
Castelfranco Veneto (TV)

Info: tel. +39 0415956050; fax +39 0415956051;
associazione.startup@gmail.com

[exibart]

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