In
occasione di Artissima 17, il neodirettore Francesco Manacorda applica in
questo spazio una determinata revisione culturale, prevedendo l’accorpamento in
un unico luogo di tutti gli elementi utili all’agenda culturale. Nella
manifestazione devono così sovrapporsi arti visive e plastiche, danza, teatro,
cinema, letteratura e design. Avvolto dal tema delle contaminazioni,
dunque, lo spettatore che guarda un film può trovarsi improvvisamente
proiettato dentro uno spettacolo di danza, in uno scambio continuo di arti e
pensieri.
Nel
frattempo, 154 gallerie, suddivise in sezioni, circoscrivono e comprendono tre
sezioni tradizionali e una inedita, dando vita a: Main Section, Present Future, New Entries, il
corridoio di Back to the Future e la House of Contamination, progetto
architettonico realizzato con materiali in fase di riciclo, studiato
appositamente per questa edizione e concepito come modello per un futuro museo
o centro culturale.
La
Main Section raccoglie le gallerie più rappresentative del panorama artistico
mondiale; Present Future è dedicata agli artisti emergenti e alle rispettive
gallerie su invito diretto di un comitato curatoriale internazionale; New Entries
è invece riservato alle più interessanti giovani gallerie, con meno di cinque
anni di attività, presenti per la prima volta ad Artissima. La novità assoluta
è Back to the Future, una sezione dedicata alla riscoperta, per sottolineare nuova attenzione da parte di
operatori del settore, di collezionisti e del grande pubblico su artisti che
hanno avuto scarso riconoscimento negli ultimi decenni, ma il cui lavoro è
proprio oggi tornato a essere attuale, fondativo. A metà tra progetto
espositivo di livello museale e partecipazione fieristica, la sezione prevede
un’area dedicata ad alcune gallerie d’arte, selezionate da un comitato
scientifico sulla base di un progetto per una mostra personale di un artista,
italiano o internazionale, attivo tra gli anni ’60 e ’70, con opere storiche.
Poesia
in forma di rosa è invece il titolo del
calendario culturale di Artissima 17, basato sul tema dello sconfinamento tra generi. La House of
Contamination, infine, diventa un territorio-prototipo che favorisce gli scambi
culturali, contenendo i diversi processi di contaminazione tra le arti: danza,
cinema, letteratura, formazione e design.
A
proposito di quest’ultima “disciplina”, per la prima volta Artissima apre al
design con un’iniziativa speciale. In linea con il programma culturale 2010,
volto a scoprire e stimolare la contaminazione fra le diverse discipline e
pratiche artistiche, Artissima 17 presenta infatti Visualising Transformation,
l’unico appuntamento al di fuori degli spazi della fiera. Ideato e curato da
Barbara Brondi e Marco Rainò, Visualising
Transformation comprende, nella suggestiva cornice juvarriana di Palazzo
Birago, una mostra collettiva e un workshop. L’esposizione presenta un’ampia
selezione di lavori inediti realizzati da alcuni tra i nomi di maggior rilievo
nel contesto internazionale del design di ricerca: Tomás Alonso, Julien Carretero, Lanzavecchia+Wai, Minale-Maeda
e Mischer’Traxler e gli allestimenti
ambientali concepiti e realizzati espressamente per l’occasione da MARC, Nucleo e UdA.
Rimanendo
nel centro di Torino, sabato 6 novembre è possibile compiere un tour sul
contemporaneo visitando spazi pubblici e gallerie aperte congiuntamente. Sono
consigliati dunque, tra gli altri: la GAM che, nelle sale ipogee del GAM Underground Project allestisce la
prima mostra di un museo italiano dedicata al lavoro di Martha Rosler con la retrospettiva dal titolo AS IF; la Galleria Persano che ospita
due mostre, una dedicata a Giulio
Paolini e l’altra Michele Zaza
nell’ambito di Geografia senza punti cardinali. La fotografia nell’arte
degli anni ’70 in Italia;
la galleria di Franco Soffiantino con il sofisticato e radicale
doppio-progetto di Katerina Seda, Mirror
hill_No light; la Guido Costa Projects con la personale di Miroslav Tichy dal titolo Tarzan
retired; la galleria di Sonia Rosso con Douglas Gordon e Jonathan
Monk, impegnati nella
doppia-personale Al gatto nero;
estatic gallery, Campo volo di Giovanni
Morbin; senza dimenticare gli spazi storici e mirabolanti di Noero,
che ha appena concluso l’allestimento di una rete strutturale di Lara Faravetto.
E non
è che una selezione, poiché gli appuntamenti sono ancora tanti, dai Nuovi Arrivi all’Accademia Albertina
(e Paolo Grassino alla adiacente Pinacoteca)
alle tematiche del doppio affrontate al Castello di Rivoli con la mostra
curata dal giovanissimo Adam Carr e alla papabilissima gita fuori porta a
Rivalta per la bella antologica di Paolo
Grassino al locale Castello, dalla nuova edizione dello Share Festival, con mostra acclusa al Museo
di Scienze Naturali, alla neonata mostra-mercato di designer autoprodotti
che si snoda in via Lagrange. Senza dimenticare il parterre della fondazioni,
dalla Sandretto con l’arte russa alla Merz con una mostra del
maestro, passando per la decentrata 107 con Astore.
Insomma,
ancora una volta ce n’è per tutti i gusti. Che sia il rilancio della fu
“capitale italiana dell’arte contemporanea”? Ce lo auguriamo.
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Intervista
con Francesco Manacorda
ginevra bria
dal 4 al 7 novembre
2010
Artissima 17
direzione: Francesco Manacorda
Oval – Lingotto Fiere
Via Nizza, 294 (zona Lingotto) – 10126 Torino
Orario: 4 novembre dalle ore 18 su invito; dal 5 al 7
novembre ore 12-20
Ingresso: intero € 15; ridotto €10
Catalogo disponibile
Info: tel. +39 01119744106; fax +39 01119746106; info@artissima.it; www.artissima.it
[exibart]
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paolo grassino non ne perde una!
grazie a Ginevra Bria per la segnalazione, anche se contiene un'inesattezza per quanto riguarda la data dell'evento di Giovanni Morbin a blank, che avverrà venerdì 5 novembre, dalle 21.30 alle 23.30, e non il giorno successivo.
Leggo: "La Main Section raccoglie le gallerie più rappresentative del panorama artistico mondiale". Ma ad Artissima ? e quando mai ?
Mi si spieghi quale tra le prime 10 gallerie al mondo è presente quest'anno ad artissima.
ma guarda caso la sezione sul design da chi è curata? dagli amici degli amici della fiera. allora da adesso in avanti non si considerano più architetti ma curatori. meglio, un pò di spazio in più a chi l'architettura la fa sul serio.
la cifra di questa edizione di artissima, che e' un sacco bello come direbbe il famigerato sacco, e' un neon con la scritta "solo contanti". il mondo dell'arte contemporanea naviga sempre nel " nero" anche nella fiera pubblica ( l'unica al mondo ).