In risposta al coronavirus che ci trattiene in casa da mesi, la comunità di Instagram ha reagito proponendo diverse iniziative fotografiche che continueranno anche durante la Fase 2. Se gli unici assembramenti che ci sono consentiti sono negli spazi virtuali, allora la condivisione di immagini è il nostro unico mezzo per unirci. Così, la fotografia è diventata un canale strategico per nuove soluzioni e forme di espressione. Ecco quattro progetti fotografici su Instagram che raccontano i tempi del Coronavirus da vari punti di vista.
Il 10 marzo è iniziato il lockdown e un gruppo di giovani fotografi dell’ISFCI – Istituto Superiore di Fotografia di Roma ha creato quello che è diventato il primo diario visivo online di questa esperienza. Puoi respirare così si intitola la pagina Instagram che scandisce il tempo di queste giornate attraverso la fotografia. Ispirato alla modalità narrativa di Nan Goldin, il progetto ha preso avvio con le foto degli studenti e ha poi coinvolto l’intera comunità social. Il titolo si riferisce alla serenità e il sollievo generati dalla condivisione virtuale di sensazioni personali. Per partecipare all’iniziativa basta inviare alla pagina la propria foto scrivendo luogo, data e orario dello scatto. Tutto quello che non appare sul feed della pagina, viene condiviso nelle stories. Terminato il confinamento, l’idea dei fondatori è di lanciare una campagna crowfounding per riuscire a pubblicare un libro fotografico che racconti questo diario visivo.
Oltre alle lezioni gratuite offerte online, Officinefotografiche ha lanciato su Instagram il progetto #theviraldiaries, I diari della (r)esistenza. L’iniziativa, aperta a tutti, è un modo per “resistere” a questa reclusione forzata attraverso il racconto fotografico. Alcuni degli scatti saranno selezionati dallo staff di Officine Fotografiche per realizzare un’esposizione nelle sedi di Roma e Milano. Le immagini possono essere condivise con l’hashtag #theviraldiaries #officinefotografiche.
L’artista e designer francese Jeanne Vicerial, in occasione della sua residenza all’Accademia di Francia a Roma, ha lanciato il progetto Quarantaine Vestimenataire sul suo profilo Instagram. Lo scopo è di costituire una sorta di diario visivo del tempo passato in isolamento, unendo i vestiti da lei realizzati con un immaginario visivo più o meno direttamente legato alla quarantena. Il progetto si avvale della collaborazione di Leslie Moquin, fotografa borsista, che ha immortalato l’artista mentre indossava le sue creazioni. L’iniziativa è durata 40 giorni e si è conclusa il 20 aprile, diventando, per tutta la sua durata, un simbolo di positività ed empatia.
Il liceo Volta di Milano ha invitato i propri studenti a condividere delle foto per descrivere la quarantena e l’impatto che ha avuto su di loro la chiusura delle scuole. Le foto pubblicate ci mostrano scorci di una quotidianità insolita che va dalla solitudine dei parchi e degli interni dei supermercati a scatti più intimi e riflessivi. Ognuno di questi è accompagnato da una didascalia dell’autore ed è stato condiviso sulla pagina Instagram del liceo.
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