Con un bel titolo alla Italo Calvino, âVita e incontri di un critico dâarte attraverso le opere di una collezione non intenzionaleâ, e con la cura di Uliana Zanetti, presso il MAMbo fino a maggio câè una mostra di opere che sono state donate allo stesso Museo da Stefano Daolio e Antonio Pascarella, e che appartennero a Roberto Daolio, il critico dâarte che nel 2013 ci lasciava come sempre aveva vissuto, con discrezione, signorilitĂ , e un sorriso prezioso perchĂŠ in ogni circostanza rigorosamente autentico.
Nel 2012 Roberto concludeva lâinsegnamento allâAccademia di Belle Arti di Bologna, dove per decenni con il corso di Antropologia e Sociologia dellâArte aveva dato tempo e ascolto a giovani studenti che a volte sarebbero divenuti artisti di grande notorietĂ , e gli sarebbero stati debitori di sostegno e concreti incoraggiamenti, veri lanci nel sistema dellâarte. E tutto questo da Roberto era portato avanti senza sottolineature e clamore, con una purezza dâintenti, quasi una severitĂ , e unâassoluta gratuitĂ , che ne faceva un punto di riferimento raro nel mondo dellâarte contemporanea.
Roberto Daolio, foto di Mili Romano
Una mostra di grande interesse, questa del MAMbo, tesa a ricostruire un vasto versante culturale e affettivo di Daolio, attraverso le opere donategli da artisti che si avvalsero del suo sguardo critico e che lo ebbero come compagno di strada, con un allestimento raccolto e denso, collettore di significativi frammenti biografici e lavori di personalitĂ che hanno segnato i percorsi creativi dei nostri giorni, da Andrea Pazienza a Maurizio Cattelan, da Igort ad Alessandro Pessoli, da Piero Manai a Grazia ToderiâŚE fa bene Uliana Zanetti, a sottolineare che le âEvoluzioni della critica dâarte e del collezionismo sono da tempo oggetti di studio consolidati, benchĂŠ restino spesso invisibili nelle mostre di arte contemporaneaâ.
Qui no, qui invece si fa strada un curioso intreccio, curioso come la vita: Daolio segue un artista, con lâimpegno civile che da sempre lo caratterizza, lâartista gli dona unâopera, e dopo la sua morte tutte le opere vengono donate dagli eredi al MAMbo, che le accoglie allâinterno delle proprie raccolte per indicare i punti di incrocio di un intenso percorso individuale âCon alcuni eventi e fenomeni salienti dellâarte recente, sondando, insieme alle tappe di una singolare biografia intellettuale, la possibilitĂ di accoglierne gli indizi in un contesto narrativo piĂš ampioâ. CosĂŹ i messaggi del carissimo amico Pier Vittorio Tondelli vergati su cartolina, la lunga intervista a Marcello Jori, che con Roberto divise casa a Bologna unitamente a Federica Cimatti, la testimonianza grata e commossa al limite dellâafasia di Eva Marisaldi, ne raccontano il carattere schivo e generoso, e la precoce attenzione alle contaminazioni linguistiche, divenute poi punti stabili della contemporaneitĂ .
Roberto Daolio. Vita e incontri di un critico dâarte attraverso le opere di una collezione non intenzionale MAMbo â Museo dâArte Moderna di Bologna, Project Room veduta della mostra
Unâattitudine giĂ versata nellâorganizzazione della famosa âSettimana della Performanceâ, inventata con Francesca Alinovi e Renato Barilli a fine anni â70 nellâallora Galleria dâArte Moderna di Bologna, che portò in cittĂ artisti da tutto il mondo, tra cui Laurie Anderson, Marina Abramovic, Franco Vaccari, Giuseppe Chiari, Fabrizio Plessi, Vincenzo Agnetti, Luca Patella, Arrigo Lora Totino, Lamberto Pignotti, Fabio Mauri, Giorgio Colombo, Vettor Pisani. Fino ai tempi piĂš recenti, fino ai progetti di arte pubblica e alla stretta complicitĂ intellettuale con Mili Romano, tenace promotrice, sempre con la partecipazione amicale di Roberto, dellâutile e coraggiosissimo Cuore di pietra. âSi è parlato molto del lavoro di Daolio â ha scritto Lorenzo Balbi â degli artisti che ha âlanciatoâ, dei testi che ha scritto, delle lezioni che ha fatto⌠credo che la vera eccezionalitĂ del suo lavoro sia nel lavoro stesso, nella modernitĂ e nellâaggiornamento della figura del critico/curatore che con il suo impegno ha contribuito a modellareâ.
Eleonora Frattarolo