Al via giovedì a Roma il Festival Internazionale della Fotografia, giunto alla sua settima edizione. Promosso dal Comune di Roma, prodotto da Zoneattive con la direzione artistica di Marco Delogu, è quest’anno particolarmente ricco di proposte. Si apre con alcune novità, a cominciare dalle location, tutte d’eccezione. È il Palazzo delle Esposizioni, infatti, da poco riaperto al pubblico, il punto focale del festival, con mostre, eventi, letture di portfolio, presentazioni e incontri con protagonisti del mondo artistico italiano e internazionale. Altro nuovo spazio espositivo, il Padiglione 9C al Mattatoio gestito da Zoneattive, già sede aperta ai nuovi linguaggi con il progetto Enzimi. Dedicato alle più interessanti sperimentazioni legate alla fotografia, presenta realizzazioni di giovani talenti. Riconfermato invece il Museo di Roma in Trastevere che, come nelle passate edizioni, sarà contenitore del fotogiornalismo, restando così fedele all’ambito del reportage e della denuncia sociale.
Come negli anni scorsi, la manifestazione ha un tema conduttore.
Vedere la normalità. La fotografia racconta il quotidiano: è questa la base comune da cui si sviluppano, per il 2008, i progetti fotografici. “
Per raccontare la normalità in contrasto con la straordinarietà”, afferma Delogu, ma al tempo stesso stimolare la ricerca dello straordinario nel quotidiano, costituito spesso da segni minimi, tracce, eventi o persone invisibili a un primo sguardo. L’approccio alla normalità, alla vita di tutti i giorni come fonte di riflessione si carica di ulteriori valenze considerando l’enorme diffusione del mezzo fotografico e della pratica “quotidiana” della fotografia, incrementata oggi dal digitale, dalle fotocamere ai telefonini. Fil rouge delle mostre è la consapevolezza che la fotografia, nel confronto diretto con la realtà, tende a rappresentare sempre più soggetti e storie legati alla sfera personale.
Oltre alle sedi istituzionali, il “Circuito FotoGrafia” coinvolge l’intera Capitale, dai musei alle gallerie. E, ancora, scuole, librerie, pub, bar, locali e moltissimi luoghi pubblici, palesando la vocazione del festival di diffondere in modo capillare nella città i lavori di giovani emergenti del panorama mondiale.
Secondo quest’ottica, al Palazzo delle Esposizioni è presente un gruppo di fotografi nati negli anni ‘70.
Paolo Woods, con
Il Far West Cinese, propone un viaggio-inchiesta sul neo-colonialismo industriale della Cina contemporanea.
Leonie Purchas, dopo aver condiviso in giro per il mondo la vita dei nuclei familiari che la ospitavano e indagato sulla sua stessa famiglia, espone nella personale
In the Shadow of Things i risultati di quest’analisi.
Lucia Nimcova, infine, vincitrice del primo Premio Internazionale FotoGrafia Baume & Mercier – Una storia del mio mondo, presenta
Unofficial. L’artista slovacca ha rielaborato foto di famiglia o scovate in archivi statali per rintracciare attraverso il passato della propria città natale la storia del sistema comunista.
Sempre al PalaExpo, i nuovi scatti di
Gabriele Basilico sul fiume Tevere, progetto realizzato su invito della Commissione Roma-FotoGrafia Alcatel-Lucent. Al fotografo milanese si affianca la collettiva
Roma, con gli scatti di
Graciela Iturbide,
Pieter Hugo e
Hiroyuki Masuyama, fra gli altri.
Trovano spazio al Museo di Roma in Trastevere
Orith Drori con
BURMA (Between Us Remember Me Always), viaggio-denuncia sulla tragedia della politica birmana, e
Daniele Dainelli con
Tokio in eclisse, fotografie che colgono della capitale nipponica l’aspetto familiare nell’assolutamente estraneo. Ancora, la collettiva
Solo in Italia di
Francesco Cocco,
Lorenzo Cicconi Massi,
Daniele Dainelli e
Massimo Siragusa.
I reportage di
Riccardo Venturi,
Primero Dios!, e di
Giuliano Matteucci,
Abitare Conakry, realizzati rispettivamente a El Salvador e nella Guinea Conakry.
Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, da non perdere,
Cronache del quotidiano, personale di
David Perlov (è prevista anche una serie di proiezioni dei film più importanti del grande artista israeliano, al Palazzo delle Esposizioni) e
Passanti di
Rossella Bellusci.
Da segnalare, ancora, il workshop sul territorio laziale condotto da
Olivo Barbieri e
David Farrell,
Il cammino della via Francigena, i cui esiti saranno in mostra presso lo spazio espositivo dell’Ex Gil. Alla Project Room Villa Glori, invece,
Patrizio Esposito presenta la mostra
Vedere l’occupazione, una selezione di immagini e video dei protagonisti della lotta per l’autodeterminazione del popolo saharawi. Presso la galleria dell’IILA, la mostra dal titolo
Día a día. Premio IILA-FotoGrafia dedicato ai giovani fotografi latino americani, con i migliori lavori presentati in concorso.
Infine, i tre giorni di inaugurazione di FotoGrafia vedranno una densa serie di appuntamenti, tra cui le
Lezioni Romane (
Martin Parr,
Giovanna Calvenzi,
Tim Davis); il
Primo Premio FotoGrafia-Libro; la presentazione del progetto vincitore per il
Premio Internazionale FotoGrafia Baume & Mercier e molti altri incontri ed eventi. Per un Festival divenuto ormai indispensabile punto di riferimento per il sistema della fotografia internazionale.