Un’esperienza di conoscenza ma anche di scambio, tra lo stare e l’attraversare, tra il paesaggio che si osserva nelle sue trasformazioni graduali e il tracciato del territorio impresso sulla superficie della rappresentazione. È stato presentato il 12 giugno, negli spazi della Castiglia di Saluzzo, “In Erranza”, momento di restituzione della residenza itinerante di Marzia Migliora e Luigi Coppola, promossa dall’Istituto Garuzzo per le Arti Visive nell’ambito della seconda edizione di Saluzzo Rural Happening, progetto curato da Rebecca De Marchi e incentrato sulle diverse declinazioni culturali, antropologiche, produttive, sociali e rurali di Saluzzo.
«In Erranza rappresenta il movimento e la libertà, e la voglia di conoscere attraverso il viaggio, lungo o breve che sia, viaggio inteso come percorso di vita ed esperienza a contatto con il territorio e le comunità», ha dichiarato Rosalba Garuzzo, Presidente dell’Istituto che, nei suggestivi ambienti della Castiglia, ha in esposizione la sua collezione d’arte contemporanea. «Sono particolarmente felice che queste Valli abbiano una mappa realizzata da artisti che saprà certamente raccontare in maniera originale questi luoghi bellissimi».
Articolata in tre fasi, tra luglio e novembre 2019 e l’ultima a marzo 2022, con la mediazione della Cooperativa Nemo, la residenza ha rappresentato «Un momento di verifica ed emersione di una iniziale percezione del territorio che si estende da Saluzzo alle Valli, da cui la piana alluvionale deriva, e dei movimenti di cui testimone», hanno spiegato gli organizzatori. «Al lungo e impercettibile tempo geologico si affianca quello dello spostamento delle persone e delle specie vegetali e animali in età moderna, senza trascurare il recente imporsi della apparente sospensione dettata dalle misure attuate per contenere la pandemia».
La visita dei luoghi e i diversi incontri avvenuti nel corso delle varie tappe della residenza hanno trovato traduzione e formalizzazione in un’opera: una mappa che osserva il contesto a partire dall’agroindustria nella pianura saluzzese e che raccoglie, tratteggia e rilancia l’immaginario di pratiche ecosistemiche che abitano il territorio delle Valli Varaita e Po, in un percorso circolare di risalita dalla pianura alla montagna.
«La mappa è un invito aperto – dicono Marzia Migliora e Luigi Coppola – a chi vorrà ripercorrere il nostro viaggio, risultato di un passo dopo l’altro, con l’obiettivo di rileggere in cammino le forti contraddizioni che partono dal territorio per arrivare al paesaggio. Disegnare una mappa è un tentativo di portare più vicine radici e culture diverse, in un gesto reale, come simbolo e speranza per il viaggiatore: l’accoglienza».
Ricorrente negli incontri è stato il tema dello spostamento lungo l’arco storico, dall’abbandono al lento ritorno alla montagna. In questo percorso, un ruolo determinante è stato svolto anche dalla sospensione imposta dalla pandemia che, per certi versi, ha indotto una nuova fase nella riflessione sulla cura della terra e degli esseri che la abitano, oltre che dei rapporti sociali. «Quello di erranza come percorso incerto, e per questo aperto ad esplorare vie alternative, a non condannare errori e fallimenti – adottando l’accorata riflessione di Étienne Balibar – è un concetto da rivendicare come diritto internazionale, intrecciato a quello di ospitalità, in relazione alla migrazione», concludono gli organizzatori.
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