Laura Marcos, Wimar Van Ommen, Hitkar Kumar Monee, Michela Tabaton, Marta Fresneda, Michi Sassi: sono i sei artisti, provenienti da tutto il mondo, scelti per partecipare alla sezione scultura della XX edizione del Simposio Internazionale di Fanano, storica rassegna che, quest’anno, torna ad animare le strade del Comune del modenese, dal 17 giugno al 7 luglio. Scelti tra 23 candidati, i sei progetti sono stati decretati vincitori da una commissione tecnica, a seguito del voto popolare espresso durante la mostra dei modelli allestita presso la Galleria Civica delle Cantine degli Scolopi di Fanano, che rimarrà visitabile fino al 19 maggio.
Gli scultori saranno ospitati a Fanano, tra metà giugno e inizio luglio, e avranno la possibilità di lavorare la locale pietra arenaria – una roccia sedimentaria costituita da sabbia cementata, quella che forma l’ossatura dell’Appennino tosco-emiliano è di origine marina -, per realizzare un’opera che entrerà a far parte del Parco Museo di Sculture in Pietra di Fanano, il museo diffuso a cielo aperto che, esponendo la collezione di opere raccolte dalle passate edizioni del Simposio, adorna le vie del paese e delle frazioni, in stretta relazione con la natura e il contesto urbano.
La storica tradizione della lavorazione della locale pietra arenaria ha trovato seguito, nel 1983, nel primo Simposio di scultura su pietra, fortemente voluto dall’allora Sindaco Giancarlo Muzzarelli e dagli scultori Italo Bortolotti, di Fanano, e Davide Scarabelli, di Pavullo nel Frignano. La svolta si ebbe tra il 1993 e il 1994, quando si ebbe l’idea di farsi accreditare, dai Ministeri dell’Unione Europea, uno scultore che rappresentasse il rispettivo Paese. Inoltre si pensò a un luogo più adeguato per i laboratori, che potesse ridurre i problemi della lavorazione delle opere, cioè rumore e polvere, programmando anche interventi a “tutto tondo” con cui i fruitori potessero entrare in contatto più direttamente. Fu il momento decisivo per portare la tradizione del Simposio nella contemporaneità .
Per la 20ma edizione, dunque, sono stati coinvolti sei artisti di diverse nazionalità , che lavoreranno a stretto contatto con il territorio. Nei giorni della residenza, presso l’area La Piana in via Abà a Fanano, tra nugoli di polvere e i battiti degli scalpelli, sarà possibile vedere all’opera Laura Marcos (Argentina), che darà vita a una scultura dal titolo Emergence Protection; Wimar Van Ommen (Olanda), che realizzerà l’opera intitolata Transmutazione appenninica; Hitkar Kumar Monee (India), che proporrà l’opera Life; Michela Tabaton (Regno Unito), con Corpo D’Acqua; Marta Fresneda (Spagna) con Senza Ossigeno; Michi Sassi (Italia), con una scultura dal titolo Icaro.
I progetti sono tutti ispirati al tema dell’impatto antropico sugli ecosistemi naturali e in particolare sull’ambiente montano, argomento che sarà il filo rosso della XX edizione del Simposio, parte integrante del progetto PNRR – Piccoli Borghi Living Lab sui cambiamenti climatici e la biodiversità dei borghi di Fanano.
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