“Siris”, il progetto di valorizzazione per il Parco Archeologico di Herakleia di Policoro

di - 6 Ottobre 2024

L’arte contemporanea può e deve essere un supporto per il paesaggio. Sotto la direzione artistica di Antonio Oriente, a Policoro (MT) ci si prepara ad assistere ad un importante intervento di riqualificazione archeologica. “Siris” è un progetto ambizioso, che vede la partecipazione del duo belga Gijs Van Vaerenbergh, dell’artista spagnola Selva Aparicio e dell’artista e musicista Max Magaldi. Alla conferenza di presentazione nella venue di Via Alemagna a Milano hanno preso parte illustri personaggi del mondo dell’arte e della politica locale del capoluogo lucano: il Capo Dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale e del Paesaggio del Ministero della Cultura Luigi La Rocca, il Direttore Generale Musei del Ministero della Cultura Massimo Osanna, la Direttrice del Segretariato Regionale per la Basilicata del Ministero della Cultura Luigina Tomay, la Direttrice della Direzione Regionale Musei Nazionali della Basilicata del Ministero della Cultura Annamaria Mauro, il Direttore del Museo Archeologico Nazionale della Siritide di Policoro e Parco Archeologico di Herakleia Carmelo Colelli, il RUP dell’intervento Giuliano Zerillo, Edoardo Tresoldi e Antonio Oriente per STUDIO STUDIO STUDIO insieme agli artisti Pieterjan Gijs, Arnout Van Vaerenbergh e Max Magaldi.

Edoardo Tresoldi. Ph Glauco Canalis

Nell’ambito dell’incontro milanese, moderato da Walter Mariotti, Direttore Editoriale di Domus, sono stati presentati al pubblico gli obiettivi di un progetto di valorizzazione territoriale che punta a essere coerente da un punto di vista storico, artistico, filologico. La “Valorizzazione aree sacre del Parco Archeologico di Herakleia e realizzazione di un Ecomuseo”, è un obiettivo promosso dal Ministero della Cultura e coordinato dal Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Basilicata nel contesto del Programma Operativo Nazionale (PON) “Cultura e Sviluppo” Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2014-2020. La fruizione di luoghi dall’identità indefinita, la riscoperta di intere vallate, di siti che tornano a vivere ed essere vissuti – soprattutto grazie ad un piano di sviluppo del turismo – dalla popolazione, locale e non: questi i principali traguardi che STUDIO STUDIO STUDIO vuole raggiungere attraverso la realizzazione di un progetto che vuole fare in modo che chiunque visiti la Vallata Mediana del Parco Archeologico di Policoro possa comprenderne a pieno la storia, le testimonianze archeologiche, i significati evocati da luoghi quali il Tempio Arcaico e l’Area del Santuario di Demetra. Valori archeologico-artistici ma soprattutto spirituali, in una location che funge anche da parco urbano e non solo da sito dedicato agli specialisti della materia.

Gijs Van Vaerenbergh, Colonnade. Courtesy Johnny Umans

I lavori sono cominciati a settembre 2024 e il completamento degli stessi è previsto per la prossima primavera. Spiegano Tresoldi, Osanna e La Rocca nel corso dei propri interventi che: “Passato, presente e futuro sono legati da un filo invisibile”. In particolare, viene evidenziata la vicinanza tra le abitudini degli ultimi che hanno vissuto quei luoghi e le persone che li abitano oggi, e che grazie agli interventi in situ potranno arricchire il proprio bagaglio culturale e comprendere il dialogo tra le civiltà passate, il presente e ciò che ne sarà di quei resti. Gli interventi degli artisti coinvolti sono infatti poco invasivi e soprattutto reversibili, in una perfetta coesistenza con lo stato attuale del sito. L’Ecomuseo inizia a prendere forma e si pone l’audace obiettivo di fare spazio ai reperti del luogo nel quale si inserisce grazie agli interventi dei Gijs Van Vaerenbergh, duo belga che è intervenuto nella posizione in cui sorgeva il Tempio Arcaico. L’idea di una “Rovina Inversa” prende forma grazie al ribaltamento del normale processo di scomparsa dell’architettura; piuttosto, il duo reinterpreta le rovina, le loro forme frastagliate, andando ad inserire una struttura reticolare che permette al visitatori di muoversi in quegli spazi e rendersi conto della monumentalità dell’antico edificio. Selva Aparicio ha invece operato all’interno del Bosco Sacro. Sette sculture che prendono ispirazione dalle edicole votive rurali, l’utilizzo di elementi naturali autoctoni che si fondono con l’opera d’arte. l’Ecomuseo immaginato dall’artista spagnola è un mix di esperienza e meditazione, artificio ed esaltazione delle ricchezze del luogo.

Siris, Selva Aparicio. Disegno originale. Courtsy Selva Aparicio

Infine, l’opera immersiva di Max Magaldi offre un ulteriore spunto di riflessione che si lega anche al tema della Realtà Aumentata e la relazione tra uomo, natura e nuove tecnologie. L’intervento per il Parco di Policoro consiste in una sonorizzazione immersiva che crea invece una “Natura Aumentata”, un ecosistema fruibile attraverso un’APP e che si articola in una serie di mappature geolocalizzate. Man mano che il visitatore si muove in quel regno fatto di natura e storia, le colonne sonore si attivano. Uomo e natura si fondono grazie all’artificio, una cornice impalpabile prende forma nei luoghi del sacro che accolgono la presenza umana, il suono, la parola. L’intervento è stato realizzato con l’aiuto della poetessa Claudia Fabris. Giovanni Troilo, regista e fotografo, si è occupato della realizzazione di un documentario che racconta lo sviluppo del progetto e le diverse fasi del concepimento di “Siris”. La data dell’apertura verrà comunicata il prima possibile, stando alle parole di Tresoldi, che concludono l’evento.

Antonio Oriente

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