-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Snitch, il viaggio nella trap di collettivo plurale fa tappa a Bologna
Progetti e iniziative
di redazione
Cosa si nasconde dietro il fenomeno della musica trap? Una cultura tutt’altro che superficiale e, per scoprirla, il metodo migliore è iniziare dal linguaggio. Tra i termini più usati nei testi delle canzoni, si trova Snitch, che può essere tradotto con espressioni come “spia” o “infame”. Ed è anche il titolo della mostra del collettivo plurale, a cura di Alessio Vigni, che aprirà il 7 ottobre negli spazi di Adiacenze, a Bologna, nell’ambito della 19ma Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI – Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani.
Prendendo in prestito espressioni, estetica e comportamenti del fenomeno culturale trap italiano, la mostra diventa lo spazio per costruire un’analisi profonda sulle problematiche sociali che riguardano le nuove generazioni, con particolare attenzione alla Gen Z, quella a cui gli artisti appartengono. «Quando si parla di giovani e di musica trap siamo abituati a storcere il naso, a valutazioni superficiali e a una serie infinita di luoghi comuni. Quello che manca è considerare questo nuovo fenomeno culturale come una forma di espressione e in certi casi come spia di allarme per quello che accade nelle nostre città», spiegano.
Il titolo della mostra, preso in prestito dalla parlata comune dell’enciclopedia trap, si rivela dunque come uno spiraglio attraverso cui osservare i meccanismi e gli atteggiamenti di questa cultura, per provare a decostruirne le dinamiche che, in realtà, interessano i temi cruciali del nostro tempo: periferie, droga, patriarcato, immigrazione, povertà, disagio sociale, consumismo e violenza. «Questa mostra non nasce con l’idea di demonizzare o condannare la trap, ma con la volontà di analizzare, riflettere e comprendere quali siano le cause e le ragioni per cui questo fenomeno ha riscontrato grande successo, e come sia riuscito a raccontare e a colmare un vuoto sociale sotto vari punti di vista».
In esposizione da Adiacenze, installazioni, video e fotografie attraverso cui collettivo plurale proverà a creare un varco, una porta di accesso tra il visitatore e queste tematiche. In occasione dell’opening della mostra, sabato 7 ottobre alle ore 18:30 si svolgerà la performance di plurale dal titolo Live. Un’occasione di confronto tra pubblico e artisti riguardo alle tematiche presentate in mostra.
Inoltre, sempre nella serata di apertura sarà possibile sfogliare e acquistare SNITCH, l’omonimo catalogo della mostra, a cura di Alessio Vigni e con la prefazione di plurale. Il volume, edito da Psicografici Editore (Roma), presenta al suo interno un’analisi approfondita del fenomeno trap in Italia attraverso la ricerca artistica del collettivo plurale. Il catalogo diventa uno strumento utile per chiunque voglia addentrarsi nel mondo di questo controverso fenomeno culturale anche grazie al contributo di Andrea Bertolucci, giornalista e autore, esperto di cultura giovanile e di trap. Al suo interno, il catalogo presenta anche la graphic novel, scritta da Tiziano Tancredi e disegnata da plurale, dal titolo Di Barona e di Trap. Un viaggio nel tempo attraverso la vita di tre “maranza” vissuti nel quartiere di Barona a Milano, protagonisti di una delle opere video del collettivo plurale.