Raccontaci com’è nata la collaborazione con lo Spac.
Nel 2006 il comune di Buttrio decise di aprire uno spazio per il contemporaneo e di cui affidò la cura a Enzo Canaviello, titolare dell’omonima galleria. Dopo la prima stagione di attività i rapporti si sono interrotti e per circa un anno ci sono state iniziative di carattere sporadico. A quel punto, con un gruppo di persone, abbiamo formalizzato una proposta per ripartire, con un nuovo progetto artistico.
Quale?
A nostro avviso la proposta precedente era un po’ troppo orientata al mercato e proprio per questo abbiamo scelto di cambiar rotta già dal nome: l’acronimo, è diventato infatti Spazio Pubblico per l’Arte Contemporanea. Ci è sembrato molto più stimolante presentare il lavoro di giovani artisti, prestando attenzione anche a coloro che conducono una ricerca del tutto indipendente o che non hanno ancora avuto modo di trovare una galleria di riferimento.
Un’attenzione quindi a chi (ancora?) non appartiene al sistema…
Beh, non solo. La prossima iniziativa coinvolgerà una ventina di curatori che presenteranno ciascuno tre artisti della Regione alla prima esposizione, ma i primi due progetti hanno visto, a fianco degli esordienti, artisti già presenti nel mondo del contemporaneo. La mostra in corso è invece frutto di una collaborazione di un artista molto noto come Richard Nonas, che ha realizzato per il 25 aprile due interventi nel parco, dedicati alla Giornata della Liberazione (che vorremmo diventasse una consuetudine).
Un intervento quasi politico!
Politico nel senso che attiene alla polis! Personalmente penso che in molte delle proposte di arte contemporanea l’aspetto dei contenuti sia stato trascurato. Ed è il motivo per cui, quest’anno, abbiamo privilegiato opere che non ponessero al centro della ricerca tematiche di carattere esclusivamente formale.
E che posto pensate di avere in una realtà regionale in cui ci sono due attori forti pubblici come la Galleria Comunale di Monfalcone e il Centro di Villa Manin?
Il nostro è stato un lavoro di scrematura, non contro il mercato ma con un’ottica più indipendente. Monfalcone ha compiuto interessanti indagini soprattutto nel settore della videoarte, Villa Manin ha invece dato spazio a proposte di carattere più internazionale. Il nostro è un taglio differente, per certi aspetti trasversale…
Che tipo di riscontro avete avuto?
Il pubblico lo stiamo costruendo grazie a una continuità nelle proposte -una mostra ogni due mesi- con cui cerchiamo di intercettare un tipo di persone culturalmente attive ma che generalmente non frequentano gli eventi d’arte. Nel corso delle mostre, progressivamente i visitatori sono incrementati e questo non può che farci piacere, anche perché ci dimostra che è crescente il numero di persone interessate al contemporaneo. Il prossimo anno cercheremo di incrementare l’offerta, proponendo visite guidate e specifici progetti didattici per le scuole.
articoli correlati
Abbiamo fatto bene ad uscire. La mostra d’apertura del nuovo Spac
Exibart intervista Canaviello
a cura di daniele capra
[exibart]
Ci lascia uno dei riferimenti dell’astrazione in Campania, con il suo minimalismo, rigorosamente geometrico, potentemente aggettante nella spazialità e nell’oggettualità.…
Una mostra interattiva per scoprire il proprio potenziale e il valore della condivisione: la Casa di The Human Safety Net…
Al Museo Nazionale di Monaco, la mostra dedicata all’artista portoghese Francisco Tropa indaga il desiderio recondito dell’arte, tra sculture, proiezioni…
Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…
Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…
Visualizza commenti
Da quando il "direttore artistico" Toffolutti ha iniziato a far mostre non è ancora uscito uno, dico un catalogo!
Che fine fanno i soldi che prende dalla regione e quanto promette agli artisti?
Senza parlare di quest'ultima Anteprima FVG, niente di più incasinato.
L'ennesimo personaggio politicizzato che vuole apparire...
Altro che amore per l'arte.
L'installazione di Nonas era penosa e all'inaugurazione le ironie dei presenti abbondavano
per non parlare delle collettive, confusionarie e troppo generose. Ci credo che nessuna galleria vuole questo genere di debuttanti!
Meglio il mercato!
O sarà meglio frequentare assessori e partiti politici gonfiando i numeri degli aspiranti?
E fortuna che a Monfalcone si sono anche fatte altre cose oltre a certi stupidissimi video....
paolo, non ti curar di loro e prosegui!!!!
un progetto autoctono e sincero!!!!