Superblast Exhibition: sei artisti sul rapporto uomo e natura alla Manifattura Tabacchi

di - 15 Settembre 2021

Dal 15 al 21 settembre 2021, si tiene negli spazi della Manifattura Tabacchi la quarta edizione di “God is Green”, festival il cui sguardo è rivolto a temi quali la sostenibilità, l’ambiente e le ipotesi per il nostro futuro. Il programma di questi giorni prevede una serie di eventi che indagano problematiche ambientali e sociali, ponendosi domande quanto mai urgenti per il nostro pianeta negli anni a venire, cercando risposte attraverso nuove modalità di indagine. Gli ambienti della Manifattura sono ormai, come sostiene lo stesso Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, un pezzo della nuova Firenze, un luogo che non è solo centro culturale ma anche punto di riferimento della programmazione contemporanea della città.

Con queste premesse si apre la serie di eventi del festival che ospita incontri e conversazioni su temi quali ecologia, decolonialità e futuro del turismo. I cinque talk che si terranno in questi giorni hanno il compito di portare alla luce strategie per un mondo nuovo, non sono soltanto analisi di un rapporto oramai incrinato fra uomo, città e natura ma creazioni di nuovi spunti critici. Gli incontri sono affiancati dalla mostra “SUPERBLAST“, dal 16 al 18 settembre, curata da Caterina Taurelli Salimbeni e nata a seguito di una call internazionale. NAM – Not a Museum, polo di arte contemporanea della Manifattura Tabacchi, ha selezionato per questo progetto sei artisti – Edoardo Aruta, Antonio Obregon Bermudez, Federica Di Pietrantonio, IPER-collettivo, Oliviero Fiorenzi, Viollette Maillard – che, durante le loro residenze, hanno creato delle opere site-specific in dialogo con gli spazi della Manifattura.

SUPERBLAST è il coronamento di una ricerca durata mesi, durante la quale gli artisti hanno toccato aspetti nuovi e diversi della riflessione ambientale e sociale. La curatrice Salimbeni ha sottolineato come i progetti dei singoli artisti non dovevano necessariamente rispondere in maniera didascalica ai temi che gli erano stati dati ma piuttosto sperimentare nuove forme artistiche per creare linguaggi e pratiche che guardino al nostro passato sulla terra, alla natura, ai rapporti. Le opere realizzate sono dislocate in vari luoghi della Manifattura, sia all’esterno che all’interno della struttura, e sono distinte fra loro per la scelta dei materiali e delle tecniche. I singoli artisti partecipano inoltre ai talk del festival per riflettere insieme a curatori, storici, critici, professori e altre figure di spicco sui temi delle loro opere, sulla biodiversità e sulle possibilità di cambiamento.

La mostra è quindi frutto di una riflessione continua sui rapporti, non solo tra individuo e ambiente, ma anche fra natura e sé stessa come nell’installazione di Antonio Obregon Bermudez “Nature in not green”, dove una foresta reale si specchia in un’altra artificiale, creando un gioco di inganni. Anche Federica Di Pietrantonio, classe 1996, ci pone difronte a una natura fittizia con “Not so far away”, l’artista sostiene di voler creare con quest’opera delle realtà che vivono nell’istante in cui vengono generate, e lo fa attraverso la sovrapposizione di quattro videogiochi su un unico schermo, creando un legame fra gioco e realtà naturale. Sono sempre i rapporti che dominano “Micromegàsuoni”, installazione del gruppo IPER-collettivo, che riproduce suoni provenienti da una foresta – al confine fra Umbria e Toscana – dove si trova una copia identica dell’opera ambientale. Si crea così un’unione sonora fra le due opere dislocate nei luoghi, in cui il dialogo non si struttura soltanto fra le sculture ma loro stesse si fanno carico di un rapporto fra natura e città.

Le dinamiche innescate da “SUPERBLAST” non si concludono con la mostra alla Manifattura Tabacchi ma si evolvono nella creazione di un sito internet – superblast.it – che sarà lanciato online il 19 settembre alle 00:00, e nella pubblicazione di un libro, edito da Nero Editions, che raccoglierà gli interventi dei singoli artisti, il loro lavoro sul campo e una serie di saggi che accompagnano le opere. Questa esibizione, come lo stesso titolo afferma, è qualcosa di grande e che deve ancora nascere, in continuo movimento.

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