SUPERLAB: apre il grattacielo orizzontale di Bicocca, a Milano

di - 14 Ottobre 2022

Alto tre piani e lungo 100 metri, SUPERLAB è il risultato, unico, di un progetto di recupero contemporaneo, curato da Balance Architettura, che celebra lo spirito trasformativo del quartiere Bicocca: l’edificio recupera infatti gli oltre 6.500 mq degli ex uffici Breda in viale Sarca.

Originario e creativo al contempo da un punto di vista tecnologico, SUPERLAB, che nel futuro maturerà a hub per aziende innovative e startup con un’identità visiva curata dallo studio di communication design Bellissimo, ha scelto di presentarsi al grande pubblico indossando abiti espositivi che mettono in luce i concetti di sostenibilità, recupero, rigenerazione e innovazione.

Daniel Gonzalez, Personal Disco, 2022. Courtesy dell’artista e Mimmo Sconamiglio ArteContemporanea. Ph. Chiara Ferrando

Curata da Francesca Canfora, la mostra inaugurale, interagisce con uno spazio che eredita dalle aziende vicine come Breda, Pirelli e VetroBalsamo l’uso creativo di ferro, gomma e vetro, e si articola su tutti i piani, valorizzati da una palette colori pastello che, piano dopo piano, vira dal verde al giallo acido al rosso corallo desaturato. La sinergia degli interlocutori è forte ed è evidente. All’intervento di Balance Architettura, basato sul rapporto con l’ambiente e la sostenibilità, fa eco la scelta della curatrice di un corpus di installazioni ambientali che rafforza l’identità dell’edificio come luogo multifunzionale di sperimentazione e ricerca. Tredici sono gli artisti, italiani e internazionali, protagonisti e portatori, visivamente, di un possibile ripensamento del luogo quotidiano: Arthur Duff, ConiglioViola, Daniel González, Daniele D’Acquisto, Davide Maria Coltro, Domenico Borrelli, Elizabeth Aro, Enrico Iuliano, Marzio Zorio, Paola Risoli, Roberto Caccamo, Stefano Caimi, Studio Nucleo.

Daniele D’Acquisto, Strings. Courtesy Gagliardi e Domke, Torino. Ph. Chiara Ferrando

Il percorso espositivo si apre sotto il segno dell’immaginazione di Daniel González e Arthur Duff. Se González, con Personal Disco, attiva uno spazio di scambio emozionale, affidando a un’architettura effimera, rotante e scintillante, la possibilità di attivare, con la complicità del visitatore, un ritmo, Duff usa la luce per trasformare i suoi neon in veri e propri vocaboli e messaggi di una sua personale narrazione di un luogo. Entrambi scandiscono una nuova architettura dei luoghi, l’una più spensierata, l’altra più radicata nel contesto sociale. Segue il Ciclo delle Stringhe di Daniele D’Acquisto, che riconfigura SUPERLAB, quasi appropriandosene. L’opera, Strings, concepita per essere ri-agita ogni volta che l’habitat cambia, assume la funzione di display delineando un percorso che mette in connessione oggetti differenti organizzandoli all’interno di un ambiente. Ampio spazio ancora al suono, procedendo per i vari piani, con Roberto Caccamo e Marzio Zorio. Caccamo usa il suono, inteso come rumore, lento e imprevedibile, per amplificare l’interazione con lo spazio circostante e lo spettatore, Zorio invece ne recupera le proprietà spaziali e psicologiche per toccare la coscienza individuale. In mostra le installazioni stranianti Accondiscendenza e Comparatico, di Caccamo, sovvertono l’equilibrio domenstico; mentre Biblioteca di Zorio chiede la partecipazione del visitatore per consolidarsi come un’investigazione sulla scrittura: composta da barre di legno dotate di quattro nastri magnetici incisi di tracce per ogni lato, alla lettura di queste tracce corrisponde un sistema di amplificazione restituisce nello spazio i contenuti sonori. Sensibili all’interazione dell’uomo nello spazio abitato sono anche le Memorie di Domenico Borrelli. Metà uomini (erratici) e metà pilastri (inamovibili), i centauri in resina di Borrelli imprimono visivamente una mitologica, ma non obsoleta bensì contemporanea, reinterpretazione dell’idea di edilizia.

Roberto Caccamo, Accondiscendenza, 2022

Fil rouge, a partire dall’ingresso per arrivare al rooftop garden, è l’elemento green che trova straordinaria espressione nelle opere di Elizabeth Aro, Stefano Caimi e Davide Maria Coltro. Gli Ulivi di Aro, realizzati in broccato di cotone bianco e in velluto nero e sorretti e difesi da una struttura lignea che suggerisce la necessità di supporto e protezione, si confondono con le betulle esterne affermandosi nell’ambiente con una presenza totemica. Non distante, la Natura Semantica di Caimi combina scansione botanica, metalli preziosi, materia organica, calcolo computazionale e suono restituendo di fatto lo sviluppo delle piante sotto forma di sonorizzazione. Caimi altera la percezione del tempo del visitatore durante la permanenza nell’ambiente installativo attraverso una scansione ritmica, come Coltro si serve di un sistema digitale per proclamare una temporalità transitoria. La sua opera, Medium Color Landscapes, definisce un orizzonte nuovo, alternativo e ideale, che sostituisce il panorama oltre la vetrata dell’edificio con paesaggi naturali di intatta bellezza e indeterminata identità.

Stefano Caimi, Phytochronos, 2022

Ancora, in termini di spazi e tempi, l’opera di Enrico Iuliano, Tempo Irreale, interagisce con lo spazio architettonico scandendolo attraverso una ritmica crescente fatta di pieni e vuoti, di volumi e di pause che occupa completamente l’estensione longitudinale dell’open-space componendo la frase “un’idea di scultura”. Si prosegue con l’opera di Paola Risoli, SITECINEMA_01, evocativa di uno scenario di abbandono da lontano ma edificante di veri e propri micromondi tutti da scoprire da vicino e dall’interno, e con Studio Nucleo, la cui serie Boolean Furniture è una rielaborazione in logica booleana di alcuni elementi di arredo dell’appartamento in cui si riuniva l’ultima generazione di Futuristi. Conclude il percorso espositivo, sul Rooftop Garden, Pirate Rabbit del collettivo ConiglioViola, protagonista de L’Attacco Pirata alla Biennale di Venezia (2007).

A pochi passi da SUPERLAB c’è chi ha – letteralmente – illuminato il nuovo grattacielo concependo la luce come “la quarta dimensione” oltre che mezzo per migliorare l’architettura e la società: ERCO, produttore leader a livello internazionale di illuminazione per l’architettura con elevatissimi standard tecnologici e sostenibili. Per l’occasione ha ospitato al suo interno una selezione di opere di Ismaele Nones in collaborazione con la galleria Lunetta11.

SUPERLAB è visitabile oggi, 14 ottobre dalle 16.00 alle 19.00 su prenotazione (eventi@bicoccasuperlab.it), il 15 e 16 ottobre dalle 11.30 alle 20.30
Elizabeth Aro, Ulivi, 2016-18. Ph. Chiara Ferrando

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