Continua ad aggravarsi drammaticamente il bilancio delle vittime causate dal fortissimo terremoto avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 febbraio nel sud della Turchia e nel nord della Siria. Secondo dati ufficiali, diffusi questa mattina, oggi sarebbero stati superati i 9.500 morti, mentre i feriti sono 37.011. Ma nelle stime dei funzionari dell’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità, le vittime potrebbero arrivare fino a 20mila. Migliaia di edifici sono crollati, diversi dei quali di grande pregio storico e culturale, come nel caso del Castello di Gazyantep e della cittadella antica di Aleppo, entrambi nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Già dalle prime ore, la comunità internazionale, incluse l’Ucraina e la Russia, si è stretta intorno al dramma, promettendo fondi e aiuti umanitari, tanto più necessari e urgenti in quanto, nel caso specifico della Siria, si tratta di un’area già funestata da anni di sanguinose guerre civili.
In Turchia, sono state accolte 14 richieste di aiuto provenienti da vari Paesi e 13mila specialisti internazionali in operazioni di soccorso sono già al lavoro. Ma in Siria, la condizione è più complicata. Secondo quanto emerso da diverse fonti, il Governo di Assad, che da anni è colpito da sanzioni occidentali, sta bloccando gli aiuti internazionali diretti nella zona nord-ovest della Siria, controllata dai ribelli e dove opera il gruppo jihadista HTS Hayat Tahrir al Sham, considerato dalle Nazioni Unite un gruppo terroristico. Inoltre, le infrastrutture, le strade e gli aeroporti, già versavano in condizioni critiche e ora, dopo le scosse e con le abbondanti nevicate di questi giorni, sono ancora più difficilmente percorribili.
Tra le iniziative di aiuto che si stanno attivando, ne segnaliamo due provenienti dal mondo dell’arte, similmente a quanto successo per la Guerra in Ucraina – dall’asta di Banksy al progetto di residenza del MIC – Ministero della Cultura – e per l’esplosione di Beirut, quando a scendere in campo furono i vincitori del Turner Prize.
E-flux ha lanciato una proiezione online di beneficenza del film “Gilgamesh: She Who Saw the Deep” (2022) di Pelin Tan e Anton Vidokle. I proventi dell’acquisto dei biglietti e tutte le donazioni spontanee saranno devoluti per soccorrere il sud-est della Turchia. Inoltre, i ricavati dell’e-flux Shop, shop online che vende multipli d’artista di autori come Jonas Staal, Hito Steyerl, Lawrence Weiner e Liam Gillick, verranno ora inviati a soggetti che forniscono soccorsi in Turchia. I biglietti per la proiezione si possono acquistare qui, a 10 dollari.
Questa tragedia ha colpito umanamente anche Art Dubai, la fiera mediorientale che, tra i proprio avventori, può annoverare artisti, galleristi, collezionisti e collaboratori provenienti proprio dalla Turchia e dalla Siria. Con la 16ma edizione ormai alle porte, in apertura tra pochi giorni, dall’1 al 5 marzo 2023, gli organizzatori hanno deciso di donare il 50% della vendita dei biglietti online per il sostegno delle vittime dei terremoti che hanno devastato il sud della Turchia e il nord della Siria. «Quando c’è un disastro umanitario come quello che si sta verificando in Turchia e in Siria, è importante una risposta rapida», ha detto a The Art Newspaper un portavoce di Art Dubai. «Le aree e le comunità colpite sono alcune di quelle a cui siamo particolarmente vicini nella regione ed è importante essere in grado di aiutare come possiamo, e che tale sostegno sia garantito il prima e il più rapidamente possibile».
I fondi saranno devoluti a enti di beneficenza locali e internazionali registrati, nonché a organizzazioni non governative, trasferendo i proventi direttamente a chi ne ha bisogno, sulla base dei biglietti elettronici acquistati da qui al 28 febbraio. Un biglietto singolo costa 90 Dirham, circa 22 Euro, mentre un pass di tre giorni ha un prezzo di 120 Dirham, circa 30 Euro.
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