06 aprile 2024

Tessere un fil rouge con la città: il contributo del Gruppo Chiesi a Parma

di

Azienda leader nella ricerca farmaceutica e legata al territorio di Parma, Gruppo Chiesi ha scelto di aprire al pubblico le porte del suo storico sito industriale con due progetti espositivi

Chiesi, Via Palermo, 1955-59, ph. Armando Moretti

Due esposizioni per valorizzare il patrimonio culturale della città di Parma, volte a instaurare una relazione profonda con la comunità cittadina e non solo, attraverso la riscoperta dell’identità chimico-farmaceutica del territorio parmigiano di cui il Gruppo Chiesi si fa portavoce. Il Gruppo biofarmaceutico Chiesi nasce a Parma a partire dalla metà degli anni Trenta, per iniziativa del dottor Giacomo Chiesi, fino ad arrivare alla dimensione internazionale che a oggi possiede, direttamente presente in 31 Paesi. L’Azienda si occupa di ricerca, sviluppo e produzione di soluzioni terapeutiche innovative negli ambiti della salute respiratoria, delle malattie rare e delle cure specialistiche.

A febbraio, il Gruppo Chiesi ha scelto di aprire, per la prima volta al pubblico, le porte del suo storico sito industriale di via Palermo, il primo stabilimento produttivo costruito e inaugurato nel 1955, con la mostra Past, Present, Future. La storia di una traiettoria: Innovazione, Sostenibilità e Impegno, con l’obbiettivo di ripercorre attraverso il proprio presente, le narrative della sua evoluzione da farmacia a industria, in vista del suo futuro di sviluppo e innovazione.

Chiesi, Via Palermo, 1955-59, ph. Armando Moretti

Past, Present, Future

La mostra è articolata negli spazi dell’ex magazzino del complesso aziendale, visitabile fino al 18 maggio. Ad accompagnare l’esposizione è il riflesso dell’intensa luce fucsia del neon che ricama il titolo della mostra, installato all’ingresso a inaugurarne il percorso ideato dal curatore artistico Alessandro Canu. La luce attraversa con un gioco di contrasti il metallo blu delle architetture preesistenti dell’ex-magazzino aziendale, dove i farmaci prodotti e inscatolati venivano conservati prima della commercializzazione.

CHIESI, Past Present Future, ph. Alessia Leporati

Qui si struttura la sezione Past dove il Gruppo Chiesi ripercorre la propria storia attraverso una raccolta di documenti fotografici, visivi e oggettuali atomizzati negli archivi. Dal primo distillatore, il primo macchinario acquistato dall’azienda, alle piccole boccette per i profumi dalle forme curve o lineari, che furono dei prodotti importanti per Chiesi, come quello alla tipica violetta di Parma; le diverse ampolle e formulari archivistici, i primi packaging dei farmaci con i loro manifesti pubblicitari dal design futurista, fino alle strisce a fumetto sponsorizzate. Segnando così il passaggio da farmacia a industria con un’ampia attenzione rivolta ai clienti, ai lavoratori e alla città. Una serie di nozioni e dati visivi messi in relazione tra loro da un display che inserisce tra le verticalità spoglie e funzionali dell’ex magazzino dei materiali industriali con cui tendere, adagiare e sospendere le diverse documentazioni dal connubio perfetto tra passato storico e futuro innovativo.

CHIESI, Past Present Future, ph. Alessia Leporati

Attraversando la struttura, si entra nella sezione Present con un’esposizione sia orizzontale che verticale dei miglior progetti selezionati dalla Call for Ideas internazionale Restore to Impact. L’open call è stata indotta dal Gruppo Chiesi a marzo 2023, rivolta alle categorie professionisti e under 30, finalizzata a una riflessione aperta e partecipata per ideare un progetto architettonico innovativo, di rigenerazione e riqualifica urbana, dell’intero sito di via Palermo. L’obbiettivo è quello di strutturare un polo dinamico capace di tessere una relazione tra l’Azienda e la comunità cittadina di Parma attraverso interazione, progettualità e formazione dalle competenze condivise. Questa riflessione del Gruppo nasce dopo aver decentrato, a partire dagli anni Ottanta, la produzione nel plant di via San Leonardo, ora pronto ad accogliere il Biotech Center of Excellence, riconoscendo qui, nel sito di via Palermo, un’occasione di trasformazione, di rigenerazione e di rilancio del quartiere stesso. La riqualificazione del sito si tradurrà con la creazione del COI&C -Center for Open Innovation and Competence: uno spazio aperto e collaborativo, accessibile alla comunità e dall’approccio interdisciplinare, capace di attivare un dialogo sinergico tra le competenze interne del Gruppo Chiesi e quelle esterne, accogliendo e finalizzando nuove iniziative. Scrivendo un nuovo capitolo nella storia dell’Azienda.

CHIESI, Past Present Future, ph. Alessia Leporati

L’ultima sezione della mostra è Future, dedicata al Biotech Center of Excellence di via San Leonardo, di cui si stanno ultimando i lavori. All’interno della seconda sala dell’ex magazzino, si articola un mockup in legno in scala 1:1 della linea industriale destinata al riempimento di flaconi sterili costruito da tecnici esperti, dei quali se ne leggono gli appunti tracciati su tutta la superficie, per testare e ottimizzare il corrispettivo macchinario che sarà presto operativo nel nuovo Biotech Center. Elemento di ultima innovazione e sviluppo dell’Azienda.

La scelta del Gruppo Chiesi di aprire le porte dello storico sito industriale di via Palermo attraverso la mostra Past, Present, Future. La storia di una traiettoria: Innovazione, Sostenibilità e Impegno è un modo che permette al pubblico di esplorarne la dimensione aziendale, rendendo tangibili quei tecnicismi macchinosi le cui strutture e funzionamenti affascinano i molti. Un’iniziativa coerente del Gruppo con i propri valori e con la propria idea di futuro.

CHIESI, Past Present Future, ph. Alessia Leporati

Impronte, noi e le piante

La seconda esposizione Impronte, noi e le piante è realizzata per celebrare l’importante identità scientifica e culturale dell’Orto Botanico di Parma, a oggi oggetto di un’importante ristrutturazione volta ad (ri)attivarlo come centro nevralgico non solo per la città ma anche da un punto di vista nazionale per la comunicazione scientifica, l’educazione e la ricerca condivisa.

In un’immagine data da radiografia PET, dove il rosso e il blu vibrano contrasti intensi, viene fermato nel tempo il movimento vivo di una piantina di pioppo che, per difendersi dai morsi di un bruco, ritira tutte le sue sostanze nutritive all’interno nel profondo delle radici, per darsi la possibilità di rigenerale le foglie mangiate e continuare il processo di crescita. Questa immagine è la protagonista della seconda parte, dove si ripercorre l’utilizzo della tecnologia per proseguire quel rapporto che l’uomo ha da sempre cercato di indagare e costruire. Un rapporto di circa 600 anni (ri)percorso attraverso oltre 200 elementi suddivisi in dieci sezioni, partendo dalle prime illustrazioni botaniche incise e poi realizzate anche a colori e passando poi ai frottage, alle prime raccolte e riproduzioni scultoree fino alle immagini digitali più moderne: dagli ultravioletti alle risonanze, dai radar alle fluorescenze. Tecnologie fondamentali per registrare importanti dati scientifici sulle risposte degli ecosistemi naturali all’andamento distruttivo che caratterizza oggi il contemporaneo.

Infine, molte delle esperienze esposte tracciano la relazione tra il mondo botanico e la città di Parma come l’erbario farmaceutico di Luigi Gardoni, riscoperto nel 2014 dagli archivi dell’Orto Botanico cittadino; lo stesso al quale Maria Luigia d’Austria donò delle rare riproduzioni in cera di alcuni funghi, esposti in una tradizionale vetrina in una delle sezioni della mostra.

Impronte, noi e le piante è stata ospitata nella cornice storica del Palazzo del Governatore fino all’1 aprile, realizzata dall’Università di Parma in collaborazione con il Comune di Parma e il sostegno di Fondazione Cariparma, Gruppo Chiesi e Gruppo Davines. «Abbiamo apprezzato da subito il progetto Impronte – ha spiegato Alessandro Chiesi, presidente del Gruppo – innanzitutto, perché la mostra di Palazzo del Governatore contribuirà a valorizzare un patrimonio importante della città di Parma […] In secondo luogo, perché riteniamo che Impronte rappresenti lo sviluppo coerente di un percorso che abbiamo intrapreso a partire dal 2020, con i progetti Pharmacopea prima e L’Arte della Cura poi. Il tema è la riscoperta dell’identità chimico-farmaceutica del nostro territorio. Come Società Benefit e certificata B Corp, siamo orgogliosi di contribuire alla realizzazione di questa mostra, per tenere alta l’attenzione sul legame tra scienza e botanica e sull’Orto Botanico cittadino».

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui