06 agosto 2024

The Square: Fondazione Solares porta Ruben Ostlund al Museo del Cinema di Torino

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Al Museo del Cinema di Torino sarà presentata l’installazione The Square, che dà il titolo all’omonimo e pluripremiato film del regista e artista svedese Ruben Ostlund, celebrato con la Stella della Mole

Un quadrato di 3×3 metri tracciato da un led luminoso sul selciato. In questo spazio delimitato c’è già tutto e anche il niente, c’è un vuoto che rappresenta l’intuizione di una possibilità sconfinata eppure le regole del gioco sono talmente chiare che possono essere sintetizzate in una sola norma: qui tutti sono uguali. Avrete ormai riconosciuto la famosa The Square / Rutan, installazione artistica ideata dal regista svedese Ruben Östlund che dà il titolo all’omonimo, fortunatissimo film del 2017. L’opera sarà esposta per la prima volta al di fuori dalla Scandinavia, a Torino, dal 27 settembre al 14 ottobre 2024, al piano di accoglienza della Mole Antonelliana, sede del Museo Nazionale del Cinema.

Museo Nazionale del Cinema di Torino
Museo Nazionale del Cinema di Torino

L’evento è realizzato in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti, istituzione di base a Parma e dedicata alla promozione di progetti culturali multidisciplinari, e International Filmmaking Academy, casa di produzione cinematografica bolognese. In concomitanza con la presentazione dell’installazione, il 27 settembre Ruben Östlund riceverà il premio Stella della Mole «Per il suo indiscusso talento e per la sua capacità di riprendere i suoi personaggi da angolazioni insolite e inedite, capaci di far passare messaggi a diversi livelli e letture».

Ruben Ostlund
Ruben Ostlund

Ruben Östlund e Kalle Boman ebbero l’idea di Rutan nel 2015, prima dell’inizio delle riprese del film The Square, vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 2017 e candidato sia all’Oscar che ai Golden Globe come miglior film straniero nel 2018. Inaugurata a Värnamo, in Svezia, il 18 aprile 2015, quest’opera ha poi ispirato il lavoro del regista per l’omonimo film, che inquadra il mondo dell’arte contemporanea da una prospettiva grottesca, spietata e ironica.

Nel film si seguono le vicende di Christian, capo curatore di un museo d’arte contemporanea di Stoccolma, alle prese con l’allestimento di una nuova installazione artistica, The Square, un piccolo spazio di forma quadrata i cui confini sono tracciati tra le pietre di un pavé: chi vi entra è chiamato a riflettere sulle necessità degli altri. Dopo essere stato derubato del portafoglio e telefono, Christian riesce a risalire al domicilio del presunto ladro, in un condominio di periferia, dove si introduce nottetempo per lasciare una lettera minatoria in tutte le buche delle lettere.

The Square, una scena del film di Ruben Ostlund

Ogni anno, la città di Värnamo celebra il compleanno dell’istallazione, organizzando eventi collaterali notturni come concerti, esibizioni di danza e proiezioni, che vengono poi riproposti nelle altre città scandinave che hanno accolto The Square / Rutan in allestimenti permanenti: Grimstad (Norvegia, 2016), Goteborg (Svezia, 2018) e Ängelholm (Svezia, 2018) e ora Torino.

«Sono felice e onorato di ricevere il premio Stella della Mole e molto entusiasta della collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino», ha dichiarato Ruben Östlund. «La storia di Torino come città del cinema e questo grande museo, che non ho ancora potuto visitare ma di cui ho sentito parlare molto, mi hanno spinto a venire in Italia a settembre. Le opere d’arte The Square sono state esposte in modo permanente in quattro diverse città della Svezia e della Norvegia, questa è la prima volta che l’installazione sarà proposta al di fuori della Scandinavia. In questo momento storico è più che mai attuale parlare delle idee che l’installazione rappresenta, della nostra società, di cosa dovremmo fare e quale ruolo ha il cinema in tutto questo. Infine, ma non meno importante, non perdetevi l’inaugurazione dell’installazione e aspettatevi una sorpresa», ha concluso il regista, clase 1974. E contando quello che succede nei suoi film, nei quali la realtà viene costantemente messa in crisi da elementi disturbanti, la sorpresa potrebbe essere davvero esplosiva.

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