Da Asger Jorn a Claude Monet, passando per Emilio Scanavino, Andy Warhol e Marie-Louise Jeanneret, nipote di Le Corbusier, gli artisti che si sono innamorati della Liguria sono i più disparati. Un paesaggio a tratti «scabro ed essenziale», come lo descrive Montale guardando fuori dalla finestra della sua casa a Monterosso, che è però costellato da alcuni dei borghi d’arte più affascinanti d’Italia.
Sono luoghi che uniscono arte e cultura in un’atmosfera unica, ognuno con un suo carattere distintivo, da Cervo a Bussana Vecchia, da Calice Ligure ad Albissola Marina, si scopre una parte meno conosciuta ma molto affascinante di questa regione.
Cervo attira i suoi visitatori per la sua bellezza naturale, quella di un borgo medievale affacciato sul mare, ma anche per il suo ampio programma culturale. Ogni anno ospita infatti il prestigioso Festival Internazionale di Musica da Camera, dal 14 luglio al 30 agosto, un evento che riunisce musicisti di fama internazionale in un contesto unico, tra le stradine lastricate e le case in pietra del borgo.
Il Festival, che ha raggiunto la 60esima edizione, ha presentato un calendario di eventi aperto a diversi generi musicali e discipline artistiche. Venti spettacoli in sei diverse location come la suggestiva piazza dei Corallini, affacciata sul mare, la chiesa di San Giovanni e l’Oratorio di Santa Caterina, edificio romanico nel cuore del borgo, e il Parco del Ciapà, un meraviglioso angolo di macchia mediterranea.
Cervo ospita anche la decima edizione di Cervo ti Strega, un evento che porta il Premio Letterario Strega, nato nella Capitale, in questo luogo. Gli incontri culturali prendono vita nella piazza centrale del paese, offrendo una straordinaria sinergia tra parole ed un contesto magico durante le notti d’estate.
Un’identità che ruota attorno al suo borgo medievale che il Comune tutela promuovendo l’iniziativa Cervo Borgo di Cultura Sostenibile, un piano di valorizzazione, avviato nel 2022 che porta avanti un modello di sviluppo del turismo e della comunità in un’ottica di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, fondendo la tradizione con la modernità per preservare e promuovere la bellezza unica della Liguria.
Bussana Vecchia è un borgo dall’aspetto inconsueto e affascinante. Distrutto da un terremoto nel 1887 e poi abbandonato, il villaggio ha trovato una seconda vita grazie agli artisti che lo hanno trasformato in un rifugio creativo. Oggi, le strade tortuose di pietra conducono a gallerie d’arte e atelier, testimoniando la rinascita di questo borgo come “Borgo degli Artisti”. Ecco che l’arte contemporanea e la storia si fondono, creando un’atmosfera affascinante e unica. Ogni angolo di Bussana Vecchia è arricchito da opere d’arte, sculture e murales, mentre gli artisti locali e internazionali trasformano gli spazi vuoti in laboratori di creatività. Un luogo che è un vero e proprio inno all’arte e alla resilienza umana, che invita a immergersi nella creatività e a scoprire l’energia di un villaggio che ha fatto dell’arte la sua anima.
Spostandosi nell’entroterra, a pochi chilometri da Finale Ligure, si trova Calice Ligure un borgo che unisce la tradizione all’innovazione, ospitando un museo di arte contemporanea all’aperto nelle strade del paese. A scoprire il borgo fu Emilio Scanavino, pittore e scultore originario di Calice, uno dei grandi maestri dell’Informale italiano, che riuscì a convincere alcuni colleghi a trasferirsi a Calice.
Affascinati dal clima di fermento artistico che stava nascendo nel piccolo paese, ne arrivarono diversi, tanto che, in poco tempo, Calice Ligure divenne un vero e proprio laboratorio di sperimentazione. Dei 1400 abitanti di allora, cento erano artisti, tutti ispirati dall’atmosfera che vi si respirava. Nel vicino borgo di Boissano, Maria Luisa Montanaro, meglio nota con il nome di Marie-Louise Jeanneret, nipote di Le Corbusier, decise di ritirarsi e di fondare quello che ancora oggi è il Centro Internazionale di Sperimentazioni Artistiche. Grazie alle sue conoscenze di artisti internazionali, vennero realizzate mostre di livello mondiale e si svilupparono per quasi vent’anni residenze artistiche. Fra i grandi ospiti ci fu anche Andy Warhol, che tra il 1974 e il 1975 trascorse del tempo a Boissano e attirato dalla fama artistica di Calice, visitò anche il borgo degli artisti. Ancora oggi il borgo ospita il Museo d’arte contemporanea Casa del Console, ricavato in un edificio del 1800. La collezione raccoglie tutte le opere donate dagli artisti che, negli anni, hanno esposto in quel luogo e che oggi compongono la mostra permanente. Tra le opere esposte ci sono quelle di Gianni Bertini, Aldo Mondino, Urano Palma, Giangiacomo Spadari, Tino Stefanoni, Sergio Sarri e Fernando De Filippi.
La Casa Museo di Asger Jorn, ad Albissola Marina, è un rifugio che ci invita a immergerci nell’universo creativo di questo artista che concepiva l’arte e l’architettura come un insieme organico di spazio, forme, colori spontanei, liberi e vivaci in grado di migliorare la vita delle persone e della comunità. Attraverso le porte di questa casa, si inizia un viaggio nella vita e nell’opera di Jorn, tra i principali fondatori di gruppi d’avanguardia come CoBrA (1948-1951) e la Bauhaus Immaginista (1953-1957).
Le sale della casa sono intrise di storia, opere, dipinti e oggetti personali che hanno influenzato il suo percorso artistico. Ogni stanza racconta una parte del suo mondo, con i colori, le forme e le idee che sono nate dalla sua mente creativa. L’atelier, in particolare, è un luogo sacro dove Jorn ha dato vita a molte delle sue opere iconiche. E in cui ci si può connettere con l’anima dell’artista in una fusione di architettura, natura, ceramica, pittura e assemblaggio.
«E’ un luogo superbo, vi è un ponte che è un gioiello di leggerezza… ». Così scriveva Claude Monet nel 1883 durante il suo viaggio in Liguria in compagnia di Renoir.
E così, ancora oggi, Dolceacqua, il borgo medievale incastonato nella Val Nervia, mantiene questa sua superba bellezza. All’arrivo nel borgo, i pannelli che riproducono i quadri di Monet catturano l’attenzione, raffigurando il pittoresco ponte e il maestoso castello che ancora oggi definiscono l’identità del paese. Attraversando il ponte e addentrandosi nel centro storico, si rimane catturati dalla bellezza intima dei vicoli, dalle scalinate e dagli angoli nascosti, ognuno un quadro perfetto.
Dolceacqua sembra uscito da una fiaba, con il suo castello e il suggestivo ponte a schiena d’asino. Le stradine in pietra, le case colorate e il paesaggio circostante che contribuiscono a crearne l’atmosfera. Il borgo ha ispirato artisti e scrittori nel corso dei secoli, catturando l’immaginazione con la sua bellezza medievale e il suo fascino senza tempo.
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