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Una mostra immagina il futuro prossimo del nuovo Museo Civico di Lodi
Progetti e iniziative
di redazione
Dal 6 aprile al 21 giugno 2025, lo Spazio 21 di Lodi ospita la mostra Essere Fiume, un progetto espositivo che anticipa la riapertura del Museo Civico di Lodi nei futuri spazi dell’Opificio della Cultura, situato nell’area dell’ex Linificio. Commissionata e prodotta dal Comune di Lodi, curata da Silvia Franceschini con Arianna Angeloni, Beatrice Marangoni e Anna Viola Premoli, la mostra intende creare un dialogo tra le collezioni storiche cittadine e l’arte contemporanea.
L’ex Linificio di Lodi, un simbolo di rinascita
Con un investimento di più di 20 milioni di euro, di cui 18,5 messi a disposizione nell’ambito delle azioni del PNRR, l’Opificio della Cultura rappresenta un ambizioso progetto di rigenerazione urbana che trasformerà l’ex Linificio in un polo culturale multifunzionale. Sorta nel 1909 lungo i binari della Milano-Piacenza, negli anni ’50 lì trovavano impiego 1600 dipendenti ma dal 1967 l’ex Linificio giace come un rudere. Da oltre un decennio, i cittadini di Lodi ne reclamano il recupero, che sembra essere più vicino.

Nei 50mila metri quadrati dell’ex Linificio già convivono diverse realtà – dalle Poste al liceo artistico, dall’ufficio tecnico comunale all’Agenzia delle Entrate, fino al Centro di formazione professionale e alla Cisl – a cui si aggiungerà uno spazio polivalente destinato alla cultura. Secondo quanto riportato da Il Giorno, infatti, il complesso ospiterà il Museo Civico, l’Archivio Storico Comunale, spazi per mostre temporanee, un auditorium, aree di coworking, una caffetteria e laboratori creativi.
Coinvolti nella progettazione, gli architetti Riccardo Hopps e Laura Scrimieri dello studio romano OGB, insieme ai veneziani di Apml Architetti Pedron / La Tegola. Il termine dei lavori, che manterranno la memoria dello spazio industriale pur rispettando gli standard di sostenibilità definiti dal principio del DNSH – Do Not Significant Harm, è previsto per marzo 2026.
Un elemento distintivo dell’Opificio sarà la ricostruzione della Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri, precedentemente situata nell’area ex Sicc e andata distrutta. Come riportato da fonti locali, la nuova versione dell’opera sarà collocata in uno spazio a cielo aperto di 1.400 metri quadrati all’interno del complesso, come simbolo di rinascita culturale per la città.
Essere fiume: un esercizio di immaginazione
In questo ambito, la mostra Essere Fiume – che aprirà il 5 aprile negli ambienti delle Ex Officine Gai, altro esempio di archeologia industriale rifunzionalizzata, oggi sede di Spazio 21 – si propone come un esercizio di immaginazione collettiva, invitando la comunità a riflettere sul futuro del patrimonio artistico locale e sulle relazioni con il territorio. L’esposizione sarà dunque incentrata sull’identità della comunità lodigiana, evidenziando il ruolo centrale del fiume Adda nella storia e nella cultura locale.

L’allestimento, firmato dallo Studio Ossidiana, include opere di artisti come Gabriele Basilico, Alighiero Boetti, Luca Boffi, Gabriele Cecconi, Marcello Chiarenza, Martina Geroni, Ugo Maffi, Giuliano Mauri, Margherita Moscardini, Tonino Negri, Fabio Roncato, Ettore Sottsass, Franchina Tresoldi e Alice Visentin, che dialogheranno con reperti archeologici, beni librari, ceramiche e dipinti provenienti dalle collezioni del Museo Civico di Lodi, dall’Archivio Storico, dalla Biblioteca Laudense e da altri archivi e collezioni private. Un elemento centrale dell’esposizione sarà il tavolo monumentale Essere Fiume, composto da 152 piastrelle che rappresentano frammenti del paesaggio fluviale lodigiano, simbolizzando la connessione tra la comunità e il suo ambiente.

La mostra ospiterà un tributo proprio all’artista Giuliano Mauri, a cui è intitolata la Fondazione nata nel 2024 presso le scuderie del seicentesco Palazzo Barni, nel cuore di Lodi. Il fondo è composto da oltre 1000 opere che raccontano, nella loro unicità, l’intero percorso artistico di Mauri: quadri, disegni, progetti, neon, vetri, tele di canapa grezza, fotografie, video, maquette e prototipi di opere realizzate nell’ambiente. A questo importante nucleo si aggiunge l’archivio cartaceo, composto da riviste, pubblicazioni, lettere, testi.

Invitato a collaborare anche lo spazio Platea Palazzo Galeano, che ha coinvolto Margherita Moscardini a concepire un intervento inedito dedicato al fiume Adda, realizzato con il supporto di Stefano Joli e Manuela Bolognini della Fondazione Caritas Lodigiana ETS. Dal lavoro sul campo sono nate due opere, la prima dal titolo Super Super, visibile sino al 15 giugno presso la vetrina di Platea e la seconda, The City, un video pensato appositamente per Essere Fiume.
Tra gli artisti invitati a interpretare il tema fluviale con un’opera inedita, Alice Visentin presenterà Braided River, un imponente collage in cui l’acqua si fonde con il blu di guado – pigmento estratto da una pianta delle zone umide, coltivata in Europa fin dall’antichità per tingere tessuti – dando vita a un paesaggio cromatico in espansione.