Sale di SMAC San Marco Art Centre. Foto: Adriano Mura
Nel centro di Venezia, a Piazza San Marco, all’interno delle storiche Procuratie Vecchie restaurate da David Chipperfield e di proprietà di Generali, aprirà le porte SMAC – San Marco Art Centre, un nuovo centro per le arti visive. Con oltre mille metri quadrati di spazi espositivi affacciati sulla piazza simbolo della città, SMAC si propone come una piattaforma multidisciplinare dedicata all’arte, all’architettura, alla moda, al design ma anche al cinema e alla scienza.
Anna Bursaux, David Gramazio e David Hrankovic sono i fondatori di SMAC che, nelle loro parole, «Colma una lacuna nel ricco panorama culturale di Venezia». «Ci concentriamo su contenuti che fanno luce sull’inaspettato, che sfidano le convenzioni e pongono domande rigorose. Siamo un’organizzazione indipendente e sperimentale, che sfida i modelli tradizionali di gestione museale e di produzione di mostre», hanno spiegato. «Accogliamo con favore collaborazioni, fornendo alle istituzioni, agli artisti e ai creativi una piattaforma a Venezia. Crediamo che le arti aprano nuove possibilità di coesistenza umana e permettano alle città e alle comunità di prosperare con una visione precisa: che definiscono il centro come “un organismo vivo che fa luce sull’inaspettato, sfida le convenzioni e accoglie le domande più urgenti della contemporaneità”. In un tempo in cui le istituzioni culturali sono chiamate a rinegoziare il proprio ruolo, SMAC si pone come alternativa ai modelli museali tradizionali, aprendosi a collaborazioni con artisti, curatori, istituzioni e comunità locali e internazionali».
Il progetto architettonico che ospita SMAC è di per sé una dichiarazione di intenti e di legame con Venezia. Restaurate per la prima volta dopo 500 anni, le sale del secondo piano delle Procuratie – 16 ambienti con soffitti alti 4,5 metri, affacciati su un corridoio continuo lungo oltre 80 metri – combinano materiali tradizionali veneziani, come il marmorino e il terrazzo, con un allestimento museale dal respiro internazionale, dotato di controllo climatico integrale. Due sale affrescate di epoca napoleonica fungeranno da scenografia privilegiata per eventi e incontri pubblici.
L’inaugurazione di SMAC è in programma il 9 maggio 2025, in concomitanza con la 19ma Mostra Internazionale di Architettura della Biennale. In questa occasione, saranno presentate due mostre che rispecchiano la vocazione transdisciplinare del nuovo spazio, riunendo due prospettive accomunate dalla tensione progettuale verso nuove forme di abitabilità del mondo, Migrating Modernism. The Architecture of Harry Seidler, dedicata al grande architetto modernista australiano, presenterà anche le opere degli artisti che hanno collaborato a progetti con Seidler, come Josef Albers, Alexander Calder, Helen Frankenthaler, Frank Stella, Lin Utzon e Sol LeWitt, oltre al famoso ingegnere strutturale italiano Pier Luigi Nervi. La mostra è curata da Ann Stephen e Paolo Stracchi dell’Università di Sydney, con la consulenza speciale di Nikolaus Hirsch.
Sulla ricerca paesaggistica dell’architetta sudcoreana Jung Youngsun è incentrata For All That Breathes on Earth. Jung Youngsun and Collaborators, curata da Jihoi Lee e in collaborazione con il Ministero coreano della Cultura, dello Sport e del Turismo e dalla Fondazione coreana per gli scambi culturali internazionali, per commemorare i 140 anni di scambi culturali tra Corea e Italia.
Il programma annuale prevede da due a quattro mostre principali. In calendario per l’autunno 2025 è The Quantum Effect, co-curata da Daniel Birnbaum, già direttore del Moderna Museet di Stoccolma, e dalla produttrice Jacqui Davies. L’esposizione ci accompagnerà in un viaggio vertiginoso tra paradossi temporali, fantascienza e immaginari transdisciplinari, tra fisica quantistica, estetica e cultura pop, video musicali, videogiochi e moda. Il programma sarà inoltre arricchito da eventi, simposi e collaborazioni, come The World Around On Site: Venice Biennale 2025, forum che, l’8 maggio, riunirà architetti, artisti e teorici per discutere le sfide globali del nostro tempo.
Fondamentale è la sinergia con The Home of The Human Safety Net, il progetto sociale e culturale promosso da Generali al terzo piano delle Procuratie, che accoglie la mostra permanente A World of Potential, dedicata alla valorizzazione dei talenti individuali e collettivi. Insieme, SMAC e The Human Safety Net compongono un’inedita costellazione culturale che intreccia arte, impatto sociale e comunità globale.
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