Venice Time Case: l’arte in movimento fa dialogare Venezia e Napoli

di - 22 Marzo 2025

Dopo Milano, Parigi, Padova, Trento, Roma e Modena, il progetto espositivo Venice Time Case fa tappa a Napoli, negli spazi monumentali dell’Archivio di Stato, dove sarà visitabile dal 22 marzo al 4 aprile 2025. Ideato da Luca Massimo Barbero nel 2021, il progetto nasce con l’intento di esplorare e valorizzare la scena artistica veneziana al di là delle narrazioni convenzionali, mettendo in luce quella «Nascosta vitalità dell’arte» che si sviluppa tra le calli e si estende a tutto il tessuto urbano diffuso tra Mestre e Marghera.

«Nel 2021 per in un’intervista per un mensile d’arte mi chiesero cosa avrei desiderato si indagasse nel campo dell’arte contemporanea in Italia», spiega Luca Massimo Barbero. «Risposi che Il desiderio più forte in un momento così complesso come quello appena trascorso era quello di sviluppare curiosità, guardare a luoghi nascosti dove l’arte stava nascendo e dove non vi era la visibilità scontata dei riflettori. Per me quel luogo è Venezia, con Mestre e soprattutto Marghera incluse; gli artisti giovani che vi lavorano dipingono, resistono e, in modo anfibio tra laguna e terraferma, vivono».

Gli artisti coinvolti – 50, di otto nazionalità diverse, molti dei quali legati all’Accademia di Belle Arti di Venezia – sono stati invitati a creare un dipinto ciascuno, esprimendo una propria visione intima e personale, racchiusa in Fly Case appositamente progettate per trasportare e proteggere le opere.

Dopo tre anni di viaggio e l’approdo nell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia nel febbraio 2024, come parte della donazione dell’Archivio Luca Massimo Barbero, la mostra giunge ora nel cuore della città partenopea, con la collaborazione di Gallerie Riunite, mettendo in dialogo due poli culturali storicamente connessi.

Venice Time Case, Archivio Storico di Napoli, 2025

Un progetto dinamico, con un occhio al processo

Nel 2021 per in un’intervista per un mensile d’arte mi chiesero cosa avrei desiderato si indagasse nel campo dell’arte contemporanea in Italia” spiega Luca Massimo Barbero. “Risposi che il desiderio più forte in un momento così complesso come quello appena trascorso era quello di sviluppare curiosità, guardare a luoghi nascosti dove l’arte stava nascendo e dove non vi era la visibilità scontata dei riflettori. Per me quel luogo è Venezia, con Mestre e soprattutto Marghera incluse; gli artisti giovani che vi lavorano dipingono, resistono e, in modo anfibio tra laguna e terraferma, vivono.”

L’allestimento napoletano si snoderà nel chiostro del Platano, dove le opere entreranno in risonanza con l’imponente architettura dell’Archivio di Stato. Questo spazio carico di memoria diventa così teatro di una nuova narrazione, in cui il linguaggio visivo contemporaneo si confronta con la stratificazione storica del luogo. L’incontro tra gli archivi di Venezia e Napoli suggella un dialogo culturale che affonda le radici in secoli di scambi artistici e intellettuali.

Fin dalla sua ideazione, Barbero ha concepito il progetto come uno spazio dinamico e partecipativo, libero da logiche di mercato, pensato per offrire agli artisti emergenti una piattaforma di visibilità internazionale. Il viaggio delle opere, il loro allestimento e la relazione con i contesti espositivi, di volta in volta diversi, diventano parte integrante dell’esperienza creativa. In questa settima tappa, l’esposizione si avvale del supporto tecnico di Apice, che ha sviluppato un sistema innovativo per il trasporto e l’allestimento delle opere. Il lungo viaggio è inoltre accompagnato da un catalogo pubblicato da Marsilio Arte e ideato dal graphic designer Leonardo Sonnoli.

Venice Time Case, Archivio Storico di Napoli, 2025

Venice Time Case: gli artisti in mostra a Napoli

Dall’astrazione alla figurazione, dalla sperimentazione materica alla narrazione simbolica, ogni opera diventa un tassello di un mosaico più ampio, una testimonianza dell’energia creativa che anima la contemporaneità veneziana e la sua capacità di rigenerarsi al di fuori delle rotte più battute.

Gli artisti coinvolti sono: Andrea Grotto, Barbara Prenka, Beatrice Alici, Bruno Fantelli, Carolina Pozzi, Celeste Dalla Libera, Chiara Enzo, Cristina Porro, Damiano Colombi, Danilo Stojanović, Edison Pashkaj, Elena Della Corna, Fabio De Meo, Federica Zanlucchi, Federico Borroni, Federico Polloni, Filippo Rizzonelli, Francesco Casati, Francesco Cima, Francesco Zanatta, Giorgia Agnese Cereda, Giovanna Bonenti, Giulia Maria Belli, Giulio Malinverni, Jonathan Colombo, Leonardo Wei, Lorenzo Fasi, Luca Marignoni, Luisa Badino, Maddalena Tesser, Manuela Kokanović, Margherita Mezzetti, Maria Giovanna Zanella, Marta Naturale, Massimiliano Gottardi, Massimo Stenta, Mattia Bertolo, Mattia Sinigaglia, Nicola Bertolo, Nicola Facchini, Nina Ćeranić, Oscar Contreras Rojas, Paolo Pretolani, Pierluigi Scandiuzzi, Riccardo Vicentini, Runo B, Silvia Faresin, Sophie Westerlind, Sulltane Tusha e Veronica de Giovanelli.

Dopo Napoli, Venice Time Case farà ritorno a Venezia, con il suo carico di nuove prospettive e narrazioni ricavate dall’esperienza partenopea.

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