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VIDEOLETTERATURE
Progetti e iniziative
Dal 2002 scrittori, musicisti e attori si avvicendano nella cornice della suggestiva basilica di Massenzio per il festival Letterature di Roma. Quest’anno vanno in scena anche le arti visive, con un ambizioso progetto sulla videoarte curato dai Masbedo. Nicolò Massazza e Jacopo Bedogni ci raccontano in anteprima questo debutto. Che ha l’obiettivo di portare l’arte contemporanea verso il grande pubblico. E di fare interagire il video con la parola. Scritta e parlata…
di Marta Silvi
Letterature – Festival Internazionale di Roma si apre quest’anno all’insegna dell’immaginifico e del visionario. La serata inaugurale vanta una presenza importante e amatissima dal pubblico mondiale come la scrittrice cilena Isabel Allende, che presenterà un testo inedito scritto per l’occasione e ispirato al tema proposto: cross/over – vicino/lontano. Da qui a giugno si avrà la possibilità di ascoltare autori di grande prestigio come Ismael Beah, Rita El-Khayat, Robert McLiam Wilson, Roberto Saviano e Vikram Chandra.
Ma la novità più evidente, che richiama l’attenzione su questa edizione è senz’altro l’apertura dell’evento a contributi di artisti visivi affermati sul panorama internazionale. Per cinque delle dieci serate in programma, infatti, verrà adottata una formula più ampia e seducente che prevede la presenza di opere video come introduzione agli scrittori invitati. Questa soluzione, totalmente nuova rispetto agli anni precedenti, avvicina una volta di più l’arte agli universi limitrofi delle altre forme espressive, tentando una sinestetica fusione.
Sotto la direzione artistica dei Masbedo (Nicolò Massazza, Milano 1973 e Jacopo Bedogni, Sarzana 1970), la cui partecipazione è stata richiesta direttamente dalla direttrice del Festival, Maria Ida Gaeta, si è riunito un folto manipolo di artisti che con le loro opere animeranno le serate romane: da Miguel Angel Rios a William Kentridge, da Mircea Kantor a Shirin Neshat, da Adrian Paci a Jan Fabre.
In stretta collaborazione con Eva Brioschi, critica e storica dell’arte che gestisce la collezione “La Gaia” di Cuneo, da cui provengono gran parte delle opere scelte, con Giuseppe Romano, che presenterà insieme a Emanuele Cerri e Mauro Ghiringhelli nella serata conclusiva un omaggio a Saviano e a Chandra creato ad hoc per la manifestazione, e con Assemble-Audiovisualresearch, la casa di produzione che si è occupata di assemblare il materiale video del Festival, il duo liguro-lombardo presenta un programma gustoso e denso di lavori, che avranno il compito di condurre lo spettatore nel mondo mentale dello scrittore di turno sul palco. Come ci spiega in anteprima Nicolò Massazza: “la consulenza artistica per il Festival è nata con la finalità di trovare una selezione di videoartisti che per noi rappresentassero quello che è il confine reale tra narrativa letteraria e narrativa cinematografica”.
Ricollegandosi a ciò che poco prima in conferenza stampa aveva affermato la Allende, Massazza ha ribadito il fatto che “oggi come oggi è quasi assurdo parlare di discipline. Il contemporaneo è un’unione fortissima di narrativo e di visivo, una ‘meticciata’ di tutti questi elementi, che poi convergono in una sola cosa che si chiama opera d’arte.” Jacopo Bedogni ha aggiunto poi che l’unione tra parola e immagine -già da tempo punto cardine della ricerca artistica dei Masbedo, che dal 2002 hanno collaborato a più riprese con lo scrittore francese Michel Houellebecq, pervenendo a progetti corali come 11.22.03 e Il mondo non è un panorama– “nasce più che altro da un’esigenza: quella di voler creare un’impollinazione tra diverse visioni, tra diverse sfaccettature di un diamante. Dunque, la possibilità di trovare un punto di unione tra esperienze che nascono da territori molto diversi, ma che possono confluire, come è successo nel cinema, anche in opere d’arte”.
La scelta dei lavori è stata raggiunta seguendo differenti filoni: alcuni video manifestano una chiara natura “filmotica”, come la definisce Massazza, altri una evidentemente “grafica” e più legata al video di animazione, altri ancora più connessi alla performance e per ultimo alcuni invischiati col contesto emozionale.
In ogni artista si è poi andato cercando l’aspetto che più si avvicinava al mondo mentale dello scrittore: “così Teresa Serrano ha realizzato una migrazione delle farfalle che era perfetta per il tema trattato dalla Allende, Miguel Angel Rios ha raccontato tutte le tematiche della vita, della morte e del potere attraverso il gioco delle trottole, Johanna Domke con il suo video ha restituito il senso dell’attesa. Ci siamo dunque fatti una strategia, una sorta di binario in cui incanalare il progetto.”
La selezione è avvenuta in forma dialettica, collaborando da una parte direttamente con gli artisti coinvolti, dall’altra attingendo alla collezione “La Gaia” e avvalendosi della consulenza di Eva Brioschi. “Ciò che ci piaceva era proprio l’idea del video che non rimane più nella sua nicchia intesa come plasma, box, musei o festival, ma esce e diventa evento scenografico. È stato facile pensare quanto potesse essere bello il Lancelot di Jan Fabre che combatte da solo con sé stesso in mezzo a tutte le rovine romane. Il nostro messaggio è rendere la videoarte non più solo un distillato per quello 0,1 % che conosce l’arte contemporanea, ma una cosa visibile, messa alla mercé di tutti.”
Entrambi hanno tenuto a precisare che le opere video non verranno “sfruttate” a favore della letteratura, bensì vivranno di vita propria pur accompagnando in una sorta di incantesimo tutto il Festival. Come ha fatto notare Bedogni “il quid della scelta della videoarte di quest’anno è che sicuramente ci troviamo in un momento storico che si può definire ‘la cultura dell’immagine’ e dove a ognuno di noi è dato prendere quanto di immaginario e quanto di reale i media o la cultura ci propone. A livello sociale abbiamo sicuramente molta poca voglia di immaginare e molta poca propensione ad immaginare e ci piacerebbe ‘immaginare’, appunto, che il Festival di Massenzio fosse una parentesi dove la gente ritrovi con questi messaggi la volontà di perdersi un po’ tra l’onirico e il reale. Per noi e per gli autori è sicuramente una bella sfida.”
Interessante il fatto che i MASBEDO ritengano che gli stessi artisti oggi debbano essere responsabili degli altri artisti: “ci è sembrato molto più interessante autoselezionarci con un solo lavoro, per mostrare anche alla gente e al grande pubblico che cos’è la videoarte oggi.”
Infine, ci svelano una piccola chicca: “il Festival si chiude con il Lancelot di Jan Fabre e con le musiche di Howie B, cioè il produttore degli U2 e di Björk, creando un passaggio ardito da un contesto scenico medievale per chiudere poi con la sperimentazione assoluta di un dj e un produttore. Perciò, anche qui abbiamo forzato, slabbrato un po’ tutti i confini. Ora rimane solo la curiosità di vedere quale sarà la reazione.”
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Letterature- 6° Festival Internazionale di Roma
Roma, Basilica di Massenzio – Foro Romano
Ingresso: Clivo di Venere Felice (Via dei Fori Imperiali)
Le serate hanno inizio alle 21,00
Il botteghino apre alle 19,00. I cancelli aprono alle 20,30
Ingresso gratuito: accesso libero fino a esaurimento posti
Informazioni: Call Center Zètema Progetto Cultura
+39 0682059127 (tutti i giorni ore 9,00-19,30)
www.festivaldelleletterature.it
info@festivaldelleletterature.it
Casa delle Letterature
+39 0668805525
www.casadelleletterature.it
[exibart]
Finalmente gente seria e brava come i Masbedo.
Spero di poterci andare quando passa il loro video a Massenzio.Grandi Masbedo
Ho visto la mostra dei MASBEDO a Torino da Marco Noire e mi è parsa stupenda.La scelta di questo festival sembra interessante.
“Videletterature” ecc.,non per criticare ma per informare(un certo pubblico – e scrive Vittorio Del Piano)sulla iniziativa che al festival “Letterature” di Roma (a Massenzio) la nota strombazzata come <>:”…fare interagire il video con la parola.Scritta e parlata…”, è si arte contemporanea ma di una TRENTINA di anni fa! SI,quando la videoarte era avanguardia con artisti come Vittorio Del Piano,Jacques Lepage, Eugenio Miccini, Michele Perfetti, Lamberto Pignotti; gli ultimi tre sono “Poeti Visivi”.E i video-tape di allora di Del Piano che appunto ha fatto a livello d’arte pura d’avanguartdia le ufficiali e primissime “Videointstallazioni” pubbliche in galleria d’arte(1965;’66;’67)facendo arte e avanguardia(oper/azioni)sperimentali, inoltre, non solo interagire “video e parola”,”teatro pubblico con Miccini”, “video e parola scritta e parlata in strada e nella città con Jacques Lepage”(Taranto/Nizza),videoperazioni con associazione immagine-suono-scrittura-grafica poesia visiva(metà anni’60)con Perfetti,”Versi immortali” con scritte spray in strada con Pignotti(versi di: Quasimodo, Ungaretti,Gatto, Petrarca, Dante,Pignotti,…). Non solo per la verità storica,ma per l’ARTE PURA e per quella informazione che deve essere pura,autentica e giustamente aggiornata. Comunque auguri e buon lavoro, e si sappia che la videoarte è ormai cosa superata – da tempo – lo ha detto PIERRE RESTANY molti anni fa. Viva Pierre Restany.
L’importante non è far filosofia ma fare, dimostrare.la purezza si dimostra con i fatti.Bravi Masbedo.
che bello il sito dei masbedo ( masbedo.net) guardatelo é davvero interessante