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Violenza di genere, una storia da riscrivere: la mostra degli studenti RUFA
Progetti e iniziative
di redazione
Secondo i dati diffusi dal Servizio analisi della Direzione centrale della polizia criminale, nel 2021, in Italia, sono stati commessi 295 omicidi, con 118 vittime donne di cui 102 uccise in ambito familiare o affettivo. Di queste, 70 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner. Sono numeri drammatici, che non riescono comunque a rappresentare un fenomeno complesso, in molti casi sfuggente. A provare ad andare oltre le definizioni, per il superamento della condizione di “vittimizzazione” e per comprendere i vari significati della “violenza”, è “C’era una donna”, mostra degli studenti di Graphic Design e Graphic Design – Comics and Illustration della RUFA – Rome University of Fine Arts. Visitabili dal 20 maggio al 3 giugno, al RUFA Space di via degli Ausoni, le opere Stefano Cattani, Antonella Scardino, Rebecca Zambelli, Barbara Notaro, Alessia Zappitelli, Silvia Santopaolo, Giordana Scipioni, Rachele Sdoga, Martina Villani, Edoardo Nardi, Valerio Teti, Clara Masuzzo, Daniela Lavezzo, Emma Arduini, Giorgio Milanese, Margherita Muzzi. I progetti sono stati seguiti dai docenti Claudio Spuri, Alessandra Giacomelli e Rita Petruccioli.
«Lo stimolo dell’incontro è la necessità di non abbassare lo sguardo di fronte ad un problema ancora troppo attuale e quella di riuscire a comunicarlo nel modo efficace», spiegano da RUFA. «Ci sono le vittime e i carnefici, ma c’è anche un “pensiero comune dominante”, che deve essere necessariamente messo in discussione: quello che ancora oggi giustifica e alimenta la condizione di subordinazione della donna rispetto all’uomo. Per questo motivo ci è sembrato importante far parlare anche i nostri studenti, dandogli la possibilità di raccontare questo tema dal loro punto di vista, attraverso gli strumenti della comunicazione visiva». In parallelo, la comunicazione è rivolta a rafforzare il dialogo con le persone interessate o soggette a violenza, per incoraggiare la denuncia utilizzando il numero 1522.
La mostra “C’era una donna. Una storia, tutta da riscrivere” vuole quindi portare «La testimonianza di un percorso umano e didattico e, allo stesso tempo, la possibilità di un confronto tra discipline e generazioni spesso troppo lontane accomunate da una grande voglia di scrivere insieme qualcosa di nuovo». Si ipotizza che il Dipartimento Partecipazione, Comunicazione e Pari Opportunità di Roma Capitale intenda realizzare una campagna di comunicazione a sostegno delle donne vittime di violenza maschile e, in particolare, di promozione del circuito dei servizi antiviolenza comunali collegati al 1522. Promuovere queste realtà significa informare e, allo stesso tempo, dare ascolto, sostegno e speranza a quelle persone che altrimenti, in uno stato di sottomissione e isolamento, si sentirebbero abbandonate.
Il progetto è stato possibile grazie alla collaborazione e il sostegno nella realizzazione delle campagne di sensibilizzazione dell’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Roma (Corso di Graphic Design), e di Anahi Mariotti, attivista di Lucha y Siesta e CAV Titano (Corso di Graphic Design – Comics and Illustration).