Uno spazio di incontro e aperto alla contaminazione tra linguaggi espressivi, che riunisce idealmente Roma e Venezia, trasformando una Collezione Permanente in una piattaforma di sperimentazione e sviluppo di idee. Ha aperto nella città lagunare, in Campo Rialto Novo, il nuovo Project Space della Fondazione Marta Czok che, invece, ha sede nel centro storico di Castel Gandolfo. Se la Collezione Permanente intende restituire un’antologia dell’opera pittorica di Marta Czok, artista italoinglese di origini polacche, nata in Libano nel 1947, il Project Space persegue una missione collaborativa. Traendo ispirazione dalle tematiche trattate nei dipinti di Marta Czok, dalla migrazione alla satira politica, i progetti daranno voce a nuove realtà artistiche, in collaborazione con istituzioni nazionali e internazionali, con un focus specifico sul rapporto tra arte, cultura e contesto sociale.
In occasione della Biennale di Architettura è stato presentato il primo progetto, per il quale una selezione di opere di Czok, realizzate dagli anni ’80 ai 2000, è messa in dialogo con i lavori di video artisti e film-maker da tutto il mondo, in una collaborazione speciale con Urban Visions Film Festival e A-Place. Curata da Jacek Ludwig Scarso, con la partecipazione di Luisa Bravo e Anna Marazuela Kim, questa prima mostra si intitola “The Rise and Fall of the Ideal City”, L’ascesa e la caduta della Città Ideale.
«Il concetto rinascimentale di Città Ideale è qui una provocazione per esplorare criticamente le connotazioni ideologiche del contesto urbano e la necessità di cambiamenti sociali, a livello locale e globale», spiega Jacek Ludwig Scarso. «Frutto dell’intervento umano, le città appaiono in costante sviluppo, mentre nascondono un nucleo sempre più instabile. Barlumi di speranza sono offerti dalla resilienza dei cittadini che, imperterriti, combattono il disagio sociale, attraverso sforzi individuali e collettivi», continua il curatore. Proprio sulle gerarchie sociali, inquadrate da una prospettiva satirica, sono incentrate le rappresentazioni urbane nei dipinti di Marta Czok, «In queste opere, i potenti credono di essere inarrestabili, eppure il mondo che vogliono dominare non è altro che una costruzione ideologica: tutto è contingente, tutto è transitorio, tutto può essere ribaltato».
In dialogo con queste opere, è presentata nel Project Space una selezione di cortometraggi tratti da “Urban Visions – Beyond the Ideal City”, festival cinematografico indipendente promosso da City Space Architecture e curato da Luisa Bravo. Parte del progetto europeo A-Place – Linking places through networked artistic practices, il Festival è co-finanziato dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea. Tra le opere selezionate, realizzate da autori provenienti da tutto il mondo e da contesti eterogenei, la città viene raccontata in relazione ai contesti di migrazione, di ingiustizie sociali e di comunità resilienti. «Grazie a questo dialogo, “The Rise and Fall of the Ideal City” vuole essere uno spunto di riflessione critica sul contesto urbano, ma anche di ispirazione su come linguaggi artistici in diverse discipline possono portare nuove idee e importanti testimonianze rispetto a questo contesto».
La mostra sarà visitabile fino al 9 settembre 2023, mentre il 23 giugno, alle ore 18, è in programma un incontro con i curatori.
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