Palazzo Madama, Torino, ph. Gonella
I musei e i luoghi più iconici della storia e della cultura, come territori di integrazione, a partire dalle parole: a Palazzo Madama e al Polo del ‘900 di Torino, è stato avviato il programma della lingua italiana per le persone richiedenti asilo e rifugiate accolte dalla Città di Torino nel progetto SAI – Servizio di Accoglienza e Integrazione “Hopeland”. Il programma, che riguarda il triennio scolastico 2023-25, è frutto della collaborazione di una sinergia ad ampio raggio, che comprende il Servizio Stranieri e il Centro interculturale della Città, i CPIA – Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti, la Rete dei musei cittadini e altre istituzioni culturali, con l’obiettivo di estendere sul territorio cittadino le sedi formative, al fine di garantire una offerta capillare più vicina ai luoghi di vita delle persone.
Oltre che nelle sedi museali e istituzionali dei CPIA 1 e 2, rispettivamente in via Domodossola e via Bologna, le lezioni si terranno anche nelle biblioteche e nelle sedi delle Circoscrizioni e del terzo settore. I corsi sono affidati a docenti selezionati dai due CPIA. La collaborazione con la rete museale consentirà di andare oltre l’insegnamento della lingua italiana per realizzare una didattica integrata con attività museali, ampliando così le competenze trasversali di richiedenti asilo e rifugiati.
Grazie alle risorse del progetto SAI, il Servizio Stranieri della Città offrirà l’Abbonamento Musei alle studentesse e agli studenti frequentanti i corsi che avranno l’opportunità di visitare i musei e scoprire la loro ricca offerta culturale anche fuori dalla classe. Nel periodo autunnale, l’esperienza potrà essere estesa ad altre realtà della rete museale che hanno già aderito: Museo del Risparmio, MAO – Museo di Arte Orientale, Archivio storico della Città di Torino, Museo Pietro Micca, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Musei Reali, Mufant e Museo del Risorgimento.
«Grazie alla collaborazione con la Rete museale, viene valorizzato il ruolo della cultura come risorsa di benessere e inclusione per ogni persona, a partire da richiedenti asilo e rifugiati, un tema affrontato anche dal Consiglio Comunale di Torino, che nel giugno scorso ha approvato una mozione contro l’impoverimento culturale e il rilancio della partecipazione dei cittadini con la creazione di una politica torinese di welfare culturale», hanno commentato Jacopo Rosatelli e Rosanna Purchia, Assessori al Welfare e alla Cultura della Città. «Il rafforzamento delle competenze linguistiche diviene parte di un percorso più ampio di crescita personale, verso la costruzione di una piena cittadinanza».
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