Se le geografie dell’ibridazione tra biologia e tecnologia sono ancora tutte da scoprire, a tentare una mappatura di questo territorio non può che essere Centrale Fies che, con il festival Drodesera, da 40 edizioni affronta le varie declinazioni della performance, il linguaggio del corpo. In questo ambito prosegue anche INBTWN – In Between, progetto parallelo, a cura di Claudia D’Alonzo e incentrato sulla riflessione del rapporto organismi viventi e macchine, biologia e technè, attraverso quattro interventi artistici. Dal 21 settembre, il sito inbtwn.it ospita il terzo intervento, What Shall We Do Next? (Sequence #2), di Julien Prévieux, il primo degli appuntamenti dell’autunno/inverno di Centrale Fies che, dopo la programmazione live di Iperlocal, riparte con le attività aperte al pubblico, sia online che onlife.
«Da giugno a novembre 2020, il sito ospita opere native nel web o formati ripensati per esserlo, insieme a progetti che partono dal sito e invitano ad agire lo spazio, da quello dei corpi fisici alla sfera pubblica. In altri interventi l’ambiente online di INBTWN diventa archivio da navigare con fonti che raccontano lo studio che precede la realizzazione dell’opera o laboratorio aperto su processi in corso, estrudendo aspetti talvolta meno rappresentati in altri formati e ambienti di fruizione», hanno spiegato da Centrale Fies.
È questo il caso di What Shall We Do Next? (Sequence #2), progetto incentrato sulla ridefinizione degli archivi, per il quale Julien Prévieux è stato insignito, nel 2014, del prestigioso premio Marcel Duchamp. Secondo Prévieux, la conseguenze dello sviluppo tecnologico non sono affatto da sottovalutare, visto che influiscono direttamente sui sistemi relazionali e sulle forme di conoscenza.
«Conosciamo la celebre frase di William Gibson “Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito”. I brevetti di alcuni gesti come ‘slide-to-unlock’ (scorri per sbloccare) sono depositati regolarmente e quindi proprietà di aziende come Apple. Le aziende che registrano i brevetti sono quindi titolari dei gesti che verranno incarnati ed eseguiti dai corpi perché i brevetti rilasciati da organismi statali o internazionali sono titoli giuridici che assegnano ai titolari il diritto esclusivo di sfruttare tali invenzioni. Questi brevetti definiscono collezioni di gesti che quando gli strumenti saranno commercializzati, e posseduti da Apple, Amazon, Google, Samsung, Sony e altre», continuano dall’organizzazione.
Julien Prévieux ha iniziato a raccogliere questi gesti nel 2006, dando vita a una serie di lavori che ne rielaborano e ricontestualizzano i contenuti in diversi formati: film di animazione, performance di danza e video. Sequence #2 è un film realizzato con sei performer che interpretano come spartiti di danza alcuni tra i gesti e i diagrammi contenuti nei brevetti.
Per INBTWN il film è presentato nella sua versione web per la prima volta, insieme a un database dei brevetti originali depositati da aziende come Google, Apple, Amazon, Samsung presso lo USPTO – United States Patent and Trademark Office, l’organismo amministrativo degli Stati Uniti che rilascia brevetti e marchi registrati negli Stati Uniti e il più importante al mondo.
Attraverso What Shall We Do Next? (Sequence #2) Prévieux pone interrogativi sulla proprietà dei nostri gesti più comuni e sulle relazioni tra corpo, archivio e potere, raccontate attraverso tracce di futuro anziché memorie del passato. Attraverso i documenti originali dei brevetti e la loro esecuzione in forma di performance What Shall We Do Next? (Sequence #2) mostra e condivide la conoscenza del futuro e del presente dei nostri corpi, di come muoveremo le nostre mani o i nostri occhi tra cinque o dieci anni e porta a chiederci: a chi appartengono i nostri gesti?
Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…
Due "scugnizzi" si imbarcano per l'America per sfuggire alla povertà. La recensione del nuovo (e particolarmente riuscito) film di Salvatores,…
Il collezionista Francesco Galvagno ci racconta come nasce e si sviluppa una raccolta d’arte, a margine di un’ampia mostra di…
La Galleria Alberta Pane, 193 Gallery, Spazio Penini e Galleria 10 & zero uno sono quattro delle voci che animano…
Si intitola “Lee and LEE” e avrà luogo a gennaio in New Bond Street, negli spazi londinesi della casa d’aste.…
Un'artista tanto delicata nei modi, quanto sicura del proprio modo d'intendere la pittura. Floss arriva a Genova in tutte le…