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Yeast Photo Festival: nel Salento, la fotografia indaga l’impatto del cibo sul pianeta
Progetti e iniziative
di redazione
Il cibo è molto più di nutrimento: è un riflesso delle dinamiche globali e delle nostre scelte quotidiane. Dimmi cosa mangi e capirò chi sei, come e perché e in che modo ti relazioni con il tuo tempo. Anzi, non dirmelo, vediamolo insieme. Intitolata From Planet to Plate – Quello che il piatto non dice, la terza edizione del Yeast Photo Festival si svolgerà a Matino e nel Salento, dal 19 settembre al 3 novembre 2024, per esplorare il complesso rapporto tra alimentazione, ambiente e società attraverso 15 progetti fotografici internazionali, molti dei quali presentati per la prima volta in Italia.
Tanti anche gli spazi espositivi: Palazzo Marchesale Del Tufo, Macelleria Ex Nau e l’Ex Oleificio Barone, a Matino, la Masseria Le Stanzíe a Supersano, il Chiostro dell’Antico Seminario e Palazzo Scarciglia, a Lecce, la Chiesa di Santa Maria La Nova, a Racale, Kora Centro del Contemporaneo a Castrignano de’ Greci.
La nuova edizione del festival verrà presentata il 19 settembre con la conferenza di apertura a Palazzo Scarciglia a Lecce, dove interverranno i co-direttori del festival, Flavio&Frank e Veronica Nicolardi, la direttrice artistica Edda Fahrenhorst, Dario Babbo, vice presidente ArtWork, Don Antonio Montinaro, presidente Fondazione Splendor Fidei, Johnny Toma, sindaco del Comune di Matino, la fotografa canadese Sarah Boutin.
Percorsi visivi tra clima, cultura e denuncia sociale
«Per la terza edizione di Yeast Photo Festival ci concentriamo più che mai sulla questione che riguarda l’impatto delle abitudini alimentari individuali sul nostro Pianeta, e non solo, anche su come il consumo di cibo degli esseri umani abbia un effetto in ambito sociale e, non ultimo, sulla crescente catastrofe climatica», ha spiegato Edda Fahrenhorst. «In 15 lavori provenienti da molti Paesi del mondo saranno presentati diversi aspetti della questione per stimolare la riflessione e la discussione».
Il festival pone sotto i riflettori le storie nascoste dietro ai cibi che consumiamo. Dai frutti esotici come l’avocado, le cui coltivazioni sono macchiate da crimini ambientali, alla carne brasiliana, che sta devastando le foreste, i progetti esposti offrono una lettura critica ma anche poetica del nostro impatto sul pianeta.
Tra i protagonisti, Pablo E. Piovano con The Human Cost, che documenta le devastanti conseguenze dell’uso di agrofarmaci in Argentina. Kadir van Lohuizen ci porta in un viaggio globale alla scoperta delle complesse dinamiche della produzione alimentare, mentre Axel Javier Sulzbacher esplora l’industria dell’avocado in Messico, rivelando il coinvolgimento dei cartelli della droga.
Anche l’Italia è al centro del dibattito con Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni, che con Tropicalia raccontano le nuove coltivazioni tropicali in Sicilia, sintomo del cambiamento climatico.
Yeast Photo Festival 2024: un dialogo tra arte e attualità
La manifestazione ospita anche lavori che esplorano temi sociali e culturali. La fotografa Sarah Boutin ci introduce al mondo di un convento in Québec con un tocco poetico, mentre Nynke Brandsma narra una storia d’amore e cibo attraverso le dinamiche urbane dei Paesi Bassi. Non mancano riflessioni sulla tradizione culinaria e sulle implicazioni sociali del cibo, come nel caso di Kateřina Sýsová e la sua esplorazione visiva della cultura gastronomica ceca.
A Palazzo Marchesale Del Tufo a Matino sarà esposto il lavoro di Florian W. Müller, che presenta CŪ, dove diversi organi e singole parti di un animale vengono artisticamente innalzate su un piedistallo e possono così entrare in dialogo con lo spettatore.
Tra i progetti da segnalare, Welcome to Yesterday, prima personale in Italia del fotografo Alexander Yegorov, vincitore del Premio IRINOX SAVE THE FOOD, in collaborazione con MIA Photo Fair e Irinox. Il suo lavoro, esposto a Matino, rappresenta una elaborazione poetica e visiva sulla tradizione di riunirsi per gustare il cibo. Commissionato da Yeast Photo Festival e in anteprima assoluta, Don’t Play With Food è il progetto di Alessia Rollo che sarà esposto in outdoor a Matino e che esplora le diverse relazioni che il cibo può attivare, per comprendere i vari aspetti di un luogo, le abitudini culturali e sociali, le questioni ambientali.
Spazio ai nuovi talenti
Il festival si arricchisce con le letture portfolio del 21 settembre, un’opportunità per i fotografi di confrontarsi con esperti e affinare la loro visione artistica. Nella Sala Scuderie del Palazzo Marchese del Tufo, in Piazza San Giorgio a Matino, gli iscritti avranno la possibilità di presentare i propri lavori a photo editor e professionisti nazionali e internazionali. I “lettori” di questa edizione sono Krzysztof Candrowicz, Claudio Composti, Veronica Daltri, Mike Gamio, Lars Lindemann, Mohamed Somji, Jan von Holleben.