13 novembre 2000

Alle fasi finali il restauro della Trinità di Masaccio

 
Quasi concluso il restauro della trinità di Masaccio

di

Il convegno
Si è recentemente svolto a Parigi, presso il Museo del Louvre, un convegno dedicato alle tecniche utilizzate per la realizzazione di pitture murali nel corso del Quattrocento. L’incontro, cui hanno partcipato 400 persone tra studiosi ed esperti del settore, ha fornito l’occasione per presentare un rapporto sullo stato del restauro dell’affresco della Trinità di Masaccio – conservato nella Chiesa di Santa Maria Novella a Firenze – e per annunciare che entro la fine dell’anno l’intervento sarà completato. Durante il Convegno sono stati presentati anche altri studi ed interventi sui più grandi capolavori del Quattrocento italiano e tra questi l’affresco della Leggenda della vera Croce di Piero della Francesca, della Chiesa di San Francesco ad Arezzo, recentemente restaurato. Tra gli interventi si sono segnalati quelli della dott. Cristina Alcidini, soprintendente dell’Opificio delle Pietre dure di Firenze, del dott. Giorgio Bonsanti, docente di storia e tecnica del restauro all’Università di Torino e della dott. Anna Maria Maetzke, soprintendente ai beni artistici, storici e architettonici di Arezzo: tutti gli interventi dei relatori hanno sottolineato la dimensione di sperimentazione che caratterizza gli artisti del Quattrocento, che non dipingevano solo a fresco, ma provando tecniche diverse.
"La Trinità" - affresco - m 6.67 x 3.17 - Firenze - S. Maria Novella
Masaccio
Tommaso di ser Giovanni, detto Masaccio, nacque a San Giovanni Valdarno, in provincia di Firenze, nel 1401. Dopo un periodo di apprendistato presso la bottega di Masolino da Panicale, artista ancora legato alla tradizione tardogotica, Masaccio si dedicò allo studio dei nuovi principi prospettici e naturalistici proposti dall’arte rinascimentale. Le prime opere di Masaccio furono collaborazioni con Masolino (Sant’Anna Metterza) ma l’allievo dimostrò ben presto la sua distanza dal maestro: ne è un esempio la Cappella Brancacci di Firenze per la quale realizzarono insieme le Storie di San Pietro e le Storie del peccato originale, con la celebre scena della Cacciata dei progenitori dal Paradiso Terrestre nella quale si esprime tutta la modernità dell’impianto narrativo e la novità della realizzazione di Masaccio. L’artista toscano in seguito approfondì ulteriormente gli studi sulla prospettiva, sugli effetti della luce incidente, sulle possibilità narrative degli affreschi, con la condensazione di un racconto in poche scene. Risultato di questa fase di ricerca sono i grandi capolavori di Masaccio: la Trinità della Chiesa di Santa Maria Novella, la Crocifissione, costruita su una severa intensità emotiva, contenuta e composta e le Storie di San Pietro della Chiesa del Carmine, in cui la narrazione si esprime nella raffigurazione di pochi personaggi, colti in atteggiamenti essenziali, in polemica con il gusto eccessivamente descrittivo della arte tardogotica. Masaccio morì a Roma nel 1428.
La Trinità
La Trinità può essere considerata l’opera con cui Masaccio rappresentò i risultati della sua ricerca che partendo da una base naturalistica lo avevano portato a definire un nuovo senso dello spazio, costruito sulle precise leggi studiate nell’ambito della prospettiva scientifica: in particolare sullo sfondo dell’affresco si riconosce un soffitto realizzato secondo rigide regole prospettiche. L’affresco rappresenta la Santissima Trinità, nelle tre persone del Padre, del Figlio Crocifisso e dello Spirito Santo, con la Vergine e san Giovanni ai piedi della Croce e inginocchiati, posti quasi all’esterno della composizione, i donatori. Si riconosce all’affresco un chiaro impianto piramidale e un aspetto solenne e dignitoso. Proprio la prospettiva contribuisce a rimarcare questo effetto: essa assegna solidità alle figure e ne accentua la pesantezza e la staticità. L’unico movimento percettibile nell’affresco è il gesto della Madonna che indica il figlio crocifisso. Da tempo l’affrresco della Trinità è sottoposto ad un necessario intervento di ripulitura e di restauro: dalla fine dell’anno sarà però nuovamente possibile ammirare, nella chiesa di Santa Maria Novella, il capolavoro di Masaccio.


In collaborazione conROL


[exibart]

2 Commenti

  1. Benvenuto al restauro della Trinità di Masaccio. Spero che vengano resi noti attraverso questo sito gli interventi effettuati ed eventuali scoperte di carattere storico, tecnico e stilistico riguardanti il celebre affresco.
    Complimenti comunque per questo sito!

  2. Ben venga il restauro dell’opera, per certi versi, la più importante della storia dell’arte occidentale. Nient’altro che il “manifesto” della prospettiva.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui