Affacciato sul centralissimo corso Vannucci, che spacca in due la città di Perugia, il Palazzo dei Priori è un imponente edificio medievale in travertino, ornato di trifore e quadrifore, creato nel ‘200 per ospitare la magistratura che amministrava la città; adesso è la sede del la Galleria Nazionale dell’Umbria, uno dei più importanti musei d’Italia: basti pensare che – come sottolinea la sua direttrice, Dott. ssa Vittoria Garibaldi – ospita la più importante raccolta di dipinti su tavola nel mondo. (sono il 60% degli oltre 3000 che fanno parte della collezione museale)
Le origini di questa straordinaria collezione rimandano alla nascita dell’Accademia del Disegno di Perugia, creata nella seconda metà del 500 (da dove provengono
La collezione permanente del museo, che spazia dal ‘200 all’800, contiene delle opere di inestimabile valore, per lo più a carattere religioso, di artisti quali Pietro Vannucci detto il Perugino, (le cui opere riempiono da sole una sala intera del museo), Beato Angelico, Duccio Di Buoninsegna, Piero della Francesca, Gentile da Fabriano, Arnolfo di Cambio…
Le sale del museo sono circa una trentina, nella prima sala dedicata al duecento e trecento si possono ammirare i bellissimi frammenti scultorei provenienti dalle tre principali fontane della città, alcuni dei quali sono opera di Arnolfo di Cambio, lo stesso scultore duecentesco che ha realizzato la famosa statua di S. Pietro all’interno della Basilica del Vaticano. Molto belle le figure dell’assetata e quella del dottore e degli storpi che rappresentano, forse la prima raffigurazione che si fa nel Medioevo di malati. Degno di nota, il grande crocefisso ligneo dipinto dal Maestro di S. Francesco (un artista che deve il nome ad un suo dipinto di S.Francesco) che si trova oggi nel museo della Porziuncola a Santa Maria degli Angeli e che è considerato l’artista più famoso in Umbria prima di Cimabue.
Nella seconda sala trionfa La Madonna con Bambino e sei angeli, capolavoro di Duccio di Buoninsegna, uno dei massimi protagonisti della pittura medievale senese. L’opera in questione precede di qualche anno la sua opera più celebre: la famosa Maestà del duomo di Siena (1308-11). Il recente restauro ha sottolineato l’altissima qualità pittorica del dipinto ravvisabile nella veste trasparente del Bambino e nel panneggio del manto della Vergine dalle varie sfumature d’azzurro, cui è sovrapposta una sorta di rete di filigrana dorata che lascia intravedere tutta la morbidezza delle ombre sottostanti come descrive Vittoria Garibaldi, guidandoci alla scoperta del museo.
Straordinario il famoso polittico di Piero della Francesca (1416/17 – 1492) che si trova nella undicesima sala del museo, il cui restauro – alla fine degli anni 90 – ha permesso una più chiara lettura iconografica, rendendo possibile la formulazione di un’ipotesi circa la differenza tra la parte superiore e quella inferiore della tavola (che doveva arricchire la cappella interna di un monastero). Molto bello il motivo simile ad una tela damascata che fa da sfondo al dipinto ottenuto mediante sovrapposizione di due lamine d’oro che produce una grande luminosità. Vi sono ritratti la Madonna col bambino in braccio, circondata da diversi santi e da Elisabetta d’Ungheria .
Oltre ai dipinti anche una piccola raccolta di maioliche antiche e diversi oggetti di arte orafa. Va ricordato che il termine maiolica che designa un particolare tipo di ceramica caratterizzata da una verniciatura a smalto bianco opaco, deriva dall’isola di Maiorca di dove è originaria: infatti questa tecnica decorativa era stata a sua volta elaborata in ambiente arabo-ispanico e giunse in Italia tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XIV.
Da non perdere, la sala 17 detta anche sala del Tesoro, dove è esposta l’oreficeria umbro-senese del ‘200 e ‘300 assieme agli avori francesi e italiani dei secoli XIV e XV. Tra le opere più importanti figurano gli arredi liturgici provenienti dalla ricchissima sagrestia della chiesa di S.Domenico, realizzati durante il pontificato di papa Benedetto XI (1298-1304).
Tra i vari progetti per il futuro è prevista una grande mostra dedicata al Perugino, un percorso attraverso l’opera del maestro che riserverà qualche sorpresa. Lo assicurano gli storici dell’arte della galleria.
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