Il progetto
Da alcuni anni la Regione Toscana sta curando un progetto pilota per le scienze della conservazione del patrimonio culturale, denominato Ris+Toscana, Tecnologie per i beni culturali e finanziato in parte dall’Unione Europea: nell’ambito di tale progetto sono studiate nuove soluzioni da adottare per la tutela del patrimonio artistico e sono realizzati innovativi sistemi tecnici per la conservazione ed il restauro delle opere d’arte. Gli ultimi ritrovati, ora in via di sperimentazione, sono un sistema laser da utilizzare in fase di pulitura ed uno scanner tridimensionale che simula al computer le fasi di restauro dei manufatti artistici; tali sistemi sono stati realizzati grazie alla collaborazione tra centri di ricerca di Firenze, Pisa e Siena, imprese private ed istituzioni. I due prototipi saranno utilizzati per il restauro della Porta del Paradiso del Battistero che inizierà tra breve a Firenze. Resta invece ancora allo studio il progetto di realizzazione di un apparecchio che permette la contemporanea visione della riflettografia ad infrarossi e dell’immagine a colori di un dipinto e quello di messa a punto di un misuratore automatico delle condizioni ambientali delle sedi di conservazione delle opere d’arte.
La Porta del Paradiso
La particolarità dei prototipi del progetto Ris+Toscana è che essi risultano studiati in relazione all’uso specifico per il quale vengono realizzati: così, per il delicato restauro della Porta del Paradiso, realizzata dal Ghiberti per il Battistero di Firenze, sono a disposizione dei tecnici un laser per la pulitura che è in grado di limitare la violenza degli effetti termici sui metalli ed un sofisticato scanner tridimensionale con il quale saranno raccolte tutte le informazioni relative alla Porta e alle caratteristiche del restauro, che sarà possibile simulare sul computer prima di iniziare le fasi di restauro vere e proprie. Il restauro della Porta del Paradiso, che interesserà in primo luogo i fregi dorati, inizierà la settimana prossima e sarà curato dall’Opificio delle pietre dure di Firenze. Le tre porte del Battistero risalgono al XVI secolo: la prima viene commissionata allo scultore Andrea Pisano, che la eseguì fra il 1330 e il 1336, le altre due a Lorenzo Ghiberti, che completò la seconda fra il 1401 e il 1424 e realizzò la terza, quella che Michelangelo definì Porta del Paradiso, fra il 1425 e il 1452. Ghiberti ed i suoi collaboratori, tra i quali anche Luca della Robbia, ottennero senza concorso la commissione della porta che venne realizzata in dieci grandi formelle, un formato diverso da quello tradizionale. Nelle formelle sono rappresentae scene dell’Antico Testamento: splendido esempio di scultura rinascimentale, esse devono la loro bellezza alla libertà dovuta all’abbandono della cornice gotica e dalla proposta di nuove soluzioni prospettiche, con riferimento allo stile stiacciato di Donatello.
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[exibart]
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