07 ottobre 2008

restauri Restyling al laser per il Laocoonte fiorentino

 
L'originale fu trovato per caso in una fossa sotterranea. La copia d'autore fu realizzata nel Rinascimento. Restyling al laser per l'altro Laocoonte, attrazione inquietante della Firenze medicea...

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L’originale fu trovato per caso e divenne una delle sculture più ammirate e studiate dell’antichità, nonché uno dei gioielli più preziosi dei Musei Vaticani. La copia fu realizzata nel 1520 da Baccio Bandinelli per il cardinal Giulio de’ Medici, che voleva regalarla al re di Francia Francesco I, invece rimase in riva all’Arno: dapprima nel cortile di Palazzo Medici, poi nel casino di San Marco, infine agli Uffizi. Stiamo parlando del gruppo marmoreo del Laocoonte, il sacerdote troiano immortalato da Virgilio che, fiutando l’inganno, si oppose all’ingresso a Troia del cavallo di legno lasciato dai Greci e fu per questo punito con la morte dagli dei: soffocato, lui e i figli, dalle spire di due serpenti marini.
La scultura originale fu trovata nel 1506 in una stanza sotterranea presso le Terme di Tito da un certo Felice de Fredis mentre lavorava nella sua vigna: cadde in una buca e scoprì il loculo. E mai avrebbe sospettato che questo capolavoro dell’arte ellenistica – che Plinio il Vecchio attribuì ad Agesandro, Atanadoro e Polidoro di Rodi – avrebbe sconvolto, complici le lodi di Michelangelo, i contemporanei a tal punto che l’intera Roma si accalcava notte e giorno per vederlo.
Ripulito l’originale nel 2006, tocca ora anche alla copia tornare all’antico splendore. ALaocoonte - Galleria degli Uffizi, Firenze occuparsene, un team diretto da Antonio Natali, Antonella Romualdi e Francesca de Luca che restaurerà, insieme al Laocoonte, altre opere del terzo corridoio: il cinghiale, copia di un bronzo di epoca ellenistica, modello per il celebre “Porcellino” di Pietro Tacca della fontana del Mercato Nuovo; un Ercole rappresentato al termine delle proprie fatiche, sull’esempio dell’Ercole Farnese, due ritratti virili del I secolo d.C. e i dipinti della serie aulica, ovvero i ritratti di Francesco e Giovan Carlo de’ Medici opera del fiammingo Giusto Sustermans (1597-1681).
Il restauro del Laocoonte, che durerà circa dieci mesi ed è sponsorizzato dall’associazione Amici degli Uffizi e dai Friends of Uffizi Gallery Inc., punta a restituire prima di tutto leggibilità al gruppo togliendo lo strato di sporcizia, cera e polveri depositatosi nel corso dei secoli. Per la superficie sarà utilizzata acqua deionizzata, mentre per ripulire gli interstizi dovuti alla rugosità del marmo si farà ricorso al laser. In seguito saranno riviste le stuccature tra i vari pezzi della scultura, fratturati e poi riassemblati dopo l’incendio che nel 1762 devastò la galleria: in alcuni casi eseguite maldestramente, saranno demolite e rifatte.
Per gli appassionati, gli studenti o anche i semplici curiosi, ecco la novità: potranno assistere al cantiere, aperto al pubblico, e “spiare” gli esperti al lavoro, cercando – perché no? – di carpirne i segreti.

elena percivaldi


Laocoonte
Galleria degli Uffizi – Terzo corridoio
Piazzale degli Uffizi, 1 – 50122 Firenze
Orario: da martedì a domenica ore 8.15-18.50
Info: tel. +39 055213560; www.polomuseale.firenze.it/uffizi

[exibart]

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