Nell’era della comunicazione di massa, di internet e delle nuove tecnologie, un problema non è tale finché un allarmante sondaggio non ne sottolinea l’emergenza. Ebbene ci voleva l’inchiesta statistica realizzata dall’Unicab e promossa da Civita (l’associazione non-profit che favorisce l’incontro tra mondo imprenditoriale e beni culturali) per portare alla ribalta una questione a tutti nota, quella della scarsa importanza che ricopre l’insegnamento dell’arte nelle scuole italiane e della parziale consapevolezza che gli studenti hanno del patrimonio artistico del nostro Paese. Gli intervistati (1000 ragazzi delle scuole superiori dove s’insegna storia dell’arte e 500 genitori) non hanno dubbi: l’immenso patrimonio artistico di cui disponiamo rappresenta per noi italiani un privilegio (75% circa del campione); non solo, esso costituisce una grande risorsa economica, accresce la presenza turistica ed offre nuove opportunità di lavoro. A questo comune sentire (piuttosto legato a luoghi comuni), non corrisponde tuttavia la consapevolezza delle carenze del nostro sistema scolastico: due ore scarse di storia dell’arte a settimana sembrano “sufficienti” a circa il 60% dei genitori ed al 54% dei ragazzi intervistati, e benché gran parte degli studenti consideri “affascinante” lo studio dell’arte, il 64% di loro afferma di esservi interessato come a tutte le altre materie (quindi non molto, se consideriamo la voglia di studiare dei giovani d’oggi!). Il dato più inquietante è tuttavia quello legato alle visite culturali: più del 30% delle scuole non le organizza affatto, mentre un ancor più clamoroso 53,1% delle famiglie visita raramente le città d’arte (solo il 28% di esse lo fa spesso). Conferma la diffusa tendenza a considerare un lusso superfluo le gite culturali, il dato sulle città più conosciute: Roma, Firenze, Venezia. Come se il resto d’Italia, e soprattutto il Sud, non esistessero. Per fortuna quasi il 90% del campione è certo che i Beni Culturali possano offrire posti di lavoro. Quali? Guide turistiche (50% circa) e restauratori (30/40%). E, a dispetto degli sforzi di Civita, non sfiorano nemmeno il pensiero degli intervistati le opportunità lavorative nella gestione del patrimonio artistico.
Ai risultati di questo sondaggio è dedicato il primo numero di “Civitas”, la nuova NewsLetter dell’Associazione Civita: il problema dell’insegnamento dell’arte nelle scuole vi è affrontato come necessario presupposto del rilancio dei Beni Culturali quale settore trainante della nostra economia. Perché allora non dare più spazio all’arte e magari inserire nei programmi scolastici un po’ di management dei beni culturali? Sembra questo il suggerimento avanzato da Antonio Maccanico e da Gianfranco Imperatori, rispettivamente Presidente e Segretario Generale dell’Associazione. Ma i dati statistici emersi dall’inchiesta invitano a riflettere anche da un altro punto di vista: quello del mondo dell’informazione sull’arte, tirato in ballo, per le sue carenze, insieme alle istituzioni scolastiche. Diffondere la consapevolezza dell’importanza del patrimonio artistico-culturale italiano, stando al sondaggio, è un compito che spetta alla Scuola. Lo afferma oltre il 60% del campione. Uno scarso 20% lo attribuisce alla famiglia, mentre ai mass media danno fiducia solo il 2% dei genitori ed il 6,4% dei ragazzi. E per mass media non intendono solo tv, radio e giornali, ma anche i nuovi mezzi multimediali che, come appare chiaramente dai dati statistici, non riescono ancora ad imporsi all’attenzione dei giovani (il 62,3% dei ragazzi intervistati non “naviga” affatto). Un monito dunque, a riscoprire la funzione sociale dell’informazione, che troppo spesso, quando parla d’arte, parla difficile, ed allontana l’attenzione dei più rivolgendosi ad un’elìte. E non solo, anche un invito a cambiare le cose: la Scuola non può essere l’unico intermediario tra i giovani e l’arte. La sua stessa natura istituzionale glielo impedisce. L’avvicinamento alla bellezza è sempre spontaneo, da parte dei giovani ma anche da parte dei grandi. Se dunque la Scuola fornisce strumenti interpretativi e chiavi di lettura, ai mezzi di comunicazione spetta il compito di informare, d’invogliare e d’incuriosire, attraverso immagini, suoni, parole.
germana mudanò
[exibart]
Ci lascia uno dei riferimenti dell’astrazione in Campania, con il suo minimalismo, rigorosamente geometrico, potentemente aggettante nella spazialità e nell’oggettualità.…
Una mostra interattiva per scoprire il proprio potenziale e il valore della condivisione: la Casa di The Human Safety Net…
Al Museo Nazionale di Monaco, la mostra dedicata all’artista portoghese Francisco Tropa indaga il desiderio recondito dell’arte, tra sculture, proiezioni…
Alle Gallerie d'Italia di Vicenza, in mostra la scultura del Settecento di Francesco Bertos in dialogo con il capolavoro "Caduta…
La capitale coreana si prepara alla quinta edizione della Seoul Biennale of Architecture and Urbanism. In che modo questa manifestazione…
Giulia Cavaliere ricostruisce la storia di Francesca Alinovi attraverso un breve viaggio che parte e finisce nella sua abitazione bolognese,…