L’immersione nella bellezza della città vi aiuterà a comprendere la visione artistica di questo paesaggista tedesco del Novecento, che confessò di amare l’Italia più di quanto si possa dire. In 50 opere, la mostra racconta i momenti successivi del suo “innamoramento”, tanto intenso da giustificare il definitivo trasferimento dell’artista nel nostro Paese. Max Peiffer Watenphul si forma in Germania, sotto l’influenza di Paul Klee ed alla scuola del Bauhaus: l’esposizione si apre con le sue prime rappresentazioni di nature morte e paesaggi, già immerse in quell’atmosfera ludica e simbolica insieme che sarà propria del suo percorso artistico successivo. Nella seconda sezione, inizia il viaggio sentimentale in Itala. Partito per il Sud dell’Europa, sulle orme di Goethe e dei paesaggisti di Dusseldorf, Watenphul approda a Roma: è subito colpo di fulmine.
germana mudanò
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