Venerdì 26 maggio 2000 è stata presentata la mostra alla conferenza stampa presso la Sala Stampa della Santa Sede, Aula Giovanni Paolo II.
In questa occasione sono intervenuti S. E. Mons. Crescenzo Sepe, segretario generale del Comitato del Grande Giubileo dell’Anno 2000, il S. E. Mons. Stanislaw Rylko, Segretario del Pontificio Consiglio per i Laici e il Prof. Fabrizio Bisconti, (per il comitato di direzione scientifica) Segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. Interessante l’intervento di S. E. Mons. Crescenzo Sepe sugli “intenti spirituali e culturali” del progetto documentati dalla presenza di opere di grande importanza storico-archeologica, testimonianza umana e cristiana del martirio e del culto dei Fondatori della Chiesa di Roma: gli apostoli Pietro e Paolo. Il prof. Francesco Buranelli è intervenuto citando le parole di “Gaio”, un erudito cristiano che scriveva verso il 200: “Io posso mostrare i trofei degli apostoli. Se infatti vorrai recarti al Vaticano o sulla via per Ostia, troverai i trofei di coloro che fondarono questa chiesa”. La scelta di dedicare una mostra a “Pietro e Paolo ” è significativa per le manifestazioni di questo anno giubilare, soprattutto, per la riscoperta delle antiche radici del pellegrinaggio a Roma.
Il percorso archeologico è stato impostato in modo tale da offrire l’opportunità di ricreare questa atmosfera. La mostra è divisa in cinque sezioni dedicate alla comunità giudaica romana ed alla cultura della Roma pagana tra il III e il V secolo. Dalla prima cristianità al tardoimpero.
Nella Prima sezione, “Le origini di Roma Cristiana”, si possono ammirare importantissimi reperti come le “Iscrizioni” in lingua latina, ebraica e greca provenienti dalla “catacomba ebraica di Monteverde” (tra il III e il IV). La seconda sezione, “Il clima spirituale nella Roma tardoimperiale” presenta, invece, il particolarissimo “sarcofago dei Musei Vaticani”, “Sarcofago infantile con un fanciullo docente tra le muse ”, ritratto sul coperchio in aspetto di filosofo docente, (270 – 290), marmo bianco a grana media, 44x118x40 cm (cassa), 42 cm (h max) x 124×40 cm (coperchio), Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo Pio Clementino, Galleria dei Candeleabri, inv.2422, Rinvenimento 1783, Roma, catacombe di Ciriaca lungo la via Tiburtina. Questo sarcofago fu donato a Pio VI dal Cardinale vicario,. Sul coperchio è il fanciullo semidisteso sulla Kline nella posizione del (banchettante ). (Dalla scheda del catalogo, n.35 pp.202).
La terza, “Pietro e Paolo. La storia ”, riguarda il tema centrale della mostra: le testimonianze del culto di Pietro e Polo.
Un esempio sono le scene derivate dai Vangeli o dagli Atti Apocrifi degli Apostoli raccontate negli oggetti d’arte come il famosissimo “sarcofago Giona ” dei Musei Vaticani (fine del III secolo) con la primissima raffigurazione di “Pietro liberato dal carcere.
Nella quarta, “Pietro e Paolo: l’invenzione delle immagini, la rievocazione delle storie, la genesi delle teofanie”, è importante il ritratto del filosofo Plotino (III secolo, Museo di Ostia) come prototipo dell’iconografia di “Paolo”. La quinta sezione, “Il culto degli apostoli Pietro e Paolo, dalle origini al V secolo”, chiude il percorso. Qui è possibile prendere visione, attraverso i plastici che mostrano le tre principali basiliche nel V secolo, sorte sui luoghi della sepoltura degli Apostoli e dedicate dall’Imperatore Costantino (primi del IV secolo), “San Pietro in Vaticano”, “San Paolo Fuori le Mura” e la “Basilica Apostulorum ” (l’attuale San Sebastiano). In questa stessa sezione inedite sono presentate due recentissime scoperte “le iscrizioni inedite provenienti dalla Tunisia e dall’Algeria (III e IV secolo) come testimonianza del fiorire della cristianità nel Mediterraneo.
maria elena crea
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