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Dieci candeline ed un trasloco

di - 14 Gennaio 2005

Dopo dieci anni di apertura una galleria può fare il punto. Di che colore è il bilancio?
Il bilancio è positivo. Abbiamo avuto la soddisfazione di vedere che molti artisti stranieri esposti per la prima volta a Roma alla galleria s.a.l.e.s. si sono ormai affermati: Jane & Louise Wilson, Tracey Emin, Wolfgang Tillmans, solo per citarne alcuni. Lo stesso, per quanto riguarda gli italiani, è successo con i vari Arienti, Airò, Toderi, Carocci, Botto & Bruno, Marisaldi…
Il colore di questi dieci anni? Verde smeraldo!

Avete aperto a metà degli anni Novanta. E Roma non era il posto ideale per parlare di arte contemporanea. Chi ve l’ha fatto fare?
E’ vero. In questi ultimi anni Roma è molto cambiata. I Musei, le Accademie, le Fondazioni e di conseguenza anche le gallerie private propongono una programmazione più regolare e costante. L’interesse del pubblico è costantemente in crescita. Negli anni Novanta sia i nostri studi che le nostre prime esperienze lavorative si sono mosse sempre intorno all’arte contemporanea. Quindi l’apertura di una galleria è stata la conseguenza logica che ci permetteva di realizzare autonomamente qualcosa con gli artisti che apprezzavamo.

La soddisfazione più grande in questi anni…
Quella di vedere a Roma la nascita di un tessuto di nuove gallerie e di constatare il crescente interesse generale nei confronti dell’ arte contemporanea, che nei primi anni della nostra attività era quasi inesistente e certo non vivace come adesso.

E invece la più cocente delusione?
Le varie occasioni mancate. Tuttavia crediamo facciano parte della storia di ogni galleria.


Oggi, come dicevamo, siamo in piena Rinascita Romana. Dal 2002 in poi la geografia del contemporaneo in città si è ramificata, triplicando o  quadruplicando il suo peso specifico. C’è qualcosa di concreto o è tutto fumo?

No, non è fumo. Ovviamente tutta quest’attività da parte delle istituzioni e dei privati è un segnale positivo; anche se crediamo ci sia ancora molto da fare per costruire un reale, radicato e diffuso interesse. Un elemento importante di novità è costituito dalla presenza di visitatori stranieri. Sta entrando nella mentalità di questi ultimi che a Roma, oltre a visitare monumenti e musei storici, c’è la possibilità di vedere tutta una serie di interessanti mostre e manifestazioni dedicate all’arte contemporanea. E questo naturalmente è un vantaggio anche per le gallerie private.

Si dice: a Roma c’è un collezionismo insufficiente…
E’ un luogo comune. E’ solo un tipo di collezionismo diverso, più individualista, non unito in associazioni o gruppi come spesso accade nel resto d’Italia e nel mondo. Quindi un collezionismo poco evidente e di conseguenza meno conosciuto.

E per il decennale vi regalate un nuovo spazio. Abbandonate Trastevere per il Colosseo. E vi posizionate in una ex carrozzeria del Celio, una zona sin’ora trascurata dalle gallerie. Perché?
Abbiamo sempre frequentato il Celio. Qui ci sono tutta una serie di maestranze legate alla galleria. E’ un quartiere centrale, servito bene. E’ un posto piacevole per passeggiare e visitare chiese e monumenti importanti: la Basilica di S. Clemente, con i meravigliosi mosaici e gli affreschi di Masolino, e a pochi metri dalla galleria. Insomma ci è sembrato uno posto giusto.

Per quanto riguarda lo spazio in se cosa ci sarà “di meglio” rispetto alla sede di Trastevere?
Lo spazio espositivo e quello degli uffici è molto più grande di quello precedente. Questo consentirà agli artisti di avere nuove possibilità di confronto con lo spazio ed a noi di lavorare più comodamente. Avremmo inoltre la possibilità di creare uno spazio più piccolo per la proiezione di video o da usare come project room per giovani artisti.

Quale sarà il menu di Sales per l’anno 2005?
La galleria riaprirà sabato 15 gennaio con una mostra collettiva di nuovi lavori dei nostri artisti. Questa è anche l’occasione per festeggiare sia i dieci anni della galleria sia l’apertura del nuovo spazio. Il 4 febbraio 2005 sarà inaugurata la mostra personale di Avish Khebrehzadeh e il 25 febbraio quella di Euan Macdonald .
E poi nuovi progetti: Grazia Toderi, Eva Marisaldi, Wolfgang Tillmans e altri ancora di artisti che da poco hanno iniziato a collaborare con la galleria come Erik van Lieshout e Laurence Figgis.

a cura di massimiliano tonelli


galleria s.a.l.e.s.
inaugurazione 15.I.2005 dalle 19
via dei querceti 4/5 (Celio). 00184 Roma
tel 0677591122 fax 0677254794 info@galleriasales.it

[exibart]


Visualizza commenti

  • Si, si, è tutto molto bello, ma non travisiamo le cose: SALES è poco più di una passerella dove sfilano artisti già riconosciuti e affermati in altre situazioni.
    Un sistema relativamente tranquillo per creare reddito, ma che ammanta di ipocrisia risposte così autocelebrative.

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