Venerdì 5 luglio, il MACRO ha ospitato Inedito, premio per Giovani Artisti promosso dal Comune di Roma, la Sovrintendenza ai Beni Culturali e l’Associazione Internazionale Critici d’Arte.
Organizzata da Ludovico Pratesi e Costantino d’Orazio, la piccola mostra-evento della durata di tre giorni, ha reso possibile la visione delle opere di alcuni giovani artisti (15 per l’esattezza, selezionati da altrettanti curatori) altrimenti raramente gravitanti nella capitale. I giovanissimi Pennacchio Argentato, già esposti a Via Farini e alla T293, con la loro ricerca sui temi dell’incomunicabilità e della difficile interrelazione tra le persone ed anche Marcello Simeone, che già avevamo incontrato alla mostra milanese Assab One, con i suoi dipinti luccicanti, fatti di memorie filtrate, rivisitate e alterate da un disincantato non sense. Poco più in là, circondata dal pubblico, una tavola finemente apparecchiata. A prima vista, nulla sembra distinguerla dai raffinati economici apparati Ikea, ma appena un attimo dopo, ecco che se ne avverte il rullio, il tintinnio dei piatti, provocato da riverberi sonori: Colpo di Risacca di Paolo Bertocchi è anch’esso un prodotto di memorie, stavolta infantili, solo
Interessanti anche le opere di Fabio Calmieri e Daniela Perdetti. Il primo presente con un esilarante ed autoironico video, metafora del sapore dolce amaro della sottomissione, in cui, malcapitato protagonista, si sottopone ad una masochistica prova di sopportazione, facendosi colpire ai genitali dagli oggetti contundenti più impensati; le belle immagini della seconda invece propongono il già inflazionatissimo tema del doppio, con inusitata freschezza e spontaneità. Divertente l’opera di Rocco Carlisi, un corpo a grandezza naturale interamente realizzato con pasta di mandorle, offerto letteralmente in pasto ai visitatori, in una ironica metafora sull’artista da divorare e quindi divorato dai suoi spettatori-cannibali.
Il premio Inedito è andato a Roberto Bagatti grafico di MTV Italia, presentato da Chiara Parisi, al video di Alessandro Kyriakides presentato da Maria Rosa Sossai (video interessante, basato sul gioco di relazioni e quindi di possibile comunicazione fra società e culture diverse -forse un po’ sacrificato dall’allestimento-) ed infine a Donatella di Cicco, presentata da Emanuela Nobile Mino. Decisamente belle le sue immagini, realizzate con la messa in scena meticolosa di veri e propri set cinematografici.
Nel complesso una buona mostra? Non proprio. Le opere erano ammassate e non avevano il giusto spazio che meritavano e che richiedevano per una corretta fruizione. Ma questa non aveva la pretesa di essere una mostra, era semplicemente un premio. Intanto c’è da dire, che si sono viste delle buone opere e dei buoni artisti. Per il momento bene così.
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