Il progetto L’officina della Calcografia vede l’Istituto romano impegnato in qualità di vero e proprio committente, pronto a offrire agli artisti invitati i propri mezzi tecnici e concettuali e ove necessario la propria stamperia. Per quest’anno, quattro gli artisti proposti: il duo Vedovamazzei, Sislej Xhafa –entrambi protagonisti una personale al Magazzino d’Arte Moderna, galleria romana francamente un poco sovrarappresentata in questa rassegna- e Maurizio Donzelli. Vi raccontiamo che cosa hanno proposto…
Vedovamazzei – This is what you want, this is what you get
Il duo artistico formato da Stella Scala (Napoli, 1964) e Simeone Crispino (Frattaminore NA, 1962) -che ha preso il nome d’arte da una lapide del cimitero di Napoli- presenta per l’occasione tre opere.
S’inizia dai Quaderni californiani: quaderni aperti, disposti sul pavimento narrano con disegni e immagini ritagliate storie cinematografiche celebri come Quarto potere di Orson Welles e Gli spietati di Clint Eastwood. Una serie di quaderni con piccole piscine di un blu intenso, ricorda il film dove un nuotatore attraversa la città di Los Angeles appunto di piscina in piscina. Non mancano quelli ispirati all’arresto di George Michael o alla sontuosa dimora di Michael Jackson. Tutta l’opera realizzata con questa tecnica tipica dei lavori artistici dei bambini trasmette delicatezza, poesia e ironia. Ed è proprio l’ironia l’animus della seconda opera di Vedovamazzei: un biliardo perfettamente realizzato e munito di regolari stecche, palle e gessetti, ma la cui forma invece di essere rettangolare riproduce la pianta dell’Istituto nazionale della Calcografia. Istituto culturale o sala da gioco? Su questo paradosso il duo artistico gioca la sua provocazione. Il terzo lavoro infine è una sorta di diario per immagini. Acquerelli di vario formato posti su una grande parete raccontano il privato dei due artisti -anche il più intimo- e i loro progetti, realizzati o di futura realizzazione: di fatto una ricerca su se stessi sviluppata dal 1991 al 2002.
Sislej Xhafa – See no evil, hear no evil, speak no evil
Gli invitati entrando vedevano la sala completamente vuota, ma sentivano un gran fermento senza capirne –inizialmante- il motivo. Dopo alcune ore di lavoro gli studenti sono usciti allo scoperto con le opere appena realizzate. Che Xhafa ha appeso alle tende della sala, ma rivolte all’esterno in modo da poter essere viste solo attraverso le finestre del palazzo che si affacciano su Fontana di Trevi.
Al termine della mostra è intenzione dell’artista mettere opere e tende sotto plexiglas. Mi servo della creatività – ha commentato Xhafa – per radiografare e mettere in discussione le istituzioni, l’economia, il turismo, la legalità imposta e l’illegalità imposta, le relazioni geografiche
Maurizio Donzelli – spettacolo di niente
Tutta l’opera di Maurizio Donzelli (Brescia, 1958) è una riflessione filosofica sull’arte, non astratta ma attuata nell’esecuzione dell’opera. I suoi lavori si basano sul disegno, che per l’artista è il punto delicatissimo della memoria. Sono infatti disegni quelli che compaiono e scompaiono nel video Lo spettacolo di niente ( 24 minuti, montaggio di Dario Bellini e musiche originali di Rossano Pinelli – 2003). Proiettato su una lastra di cristallo opaco sospesa al centro della sala: allestimento suggestivo e degno di nota. Donzelli presenta inoltre, appositamente realizzato per l’occasione, un suo lavoro modulare stampato su feltro che si ritrova alle pareti stampato su carta dalla stessa Calcografia nelle varie versioni ottenibili. Non mancano poi i suoi disegni cangianti Mirrors e i recenti disegni in vetrofusione dai colori accesi e decisi.
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