La Sala Santa Rita (chiesa barocca sconsacrata), nonostante la sua drastica trasformazione dovuta allo spostamento di ubicazione negli anni Venti del Novecento, ha continuato a mantenere, nel corso delle epoche, un rapporto in continua evoluzione con il territorio e la struttura urbanistica circostante. La funzione sacra originaria, nel nostro tempo, riecheggia al suo interno in costante dialogo e confronto con il ruolo che le è stato affidato.
Oggi questo spazio ospita una mostra che, metaforicamente, incarna questo rapporto tra sacro e profano, tra l’origine e il presente: quella di Paolo Grassino (Torino, 1967) e Sergio Ragalzi (Torino, 1948) non è una doppia personale, ma una vera e propria installazione che unisce due linguaggi artistici, scultura e pittura. La prima al centro della sala: una figura umana in cemento il cui corpo è trapassato da lampadine collegate ad un groviglio confuso di cavi; nata nel 2009 per illuminare con la “luce del corpo” un crocifisso affrescato che il tempo stava divorando in una cripta, oggi, “Quando il Lavoro Entra Dentro” rivolge la sua luce verso la rappresentazione terrorizzata e terrificante della propria origine animale, la scimmia.
Oggi questo spazio ospita una mostra che, metaforicamente, incarna questo rapporto tra sacro e profano, tra l’origine e il presente: quella di Paolo Grassino (Torino, 1967) e Sergio Ragalzi (Torino, 1948) non è una doppia personale, ma una vera e propria installazione che unisce due linguaggi artistici, scultura e pittura. La prima al centro della sala: una figura umana in cemento il cui corpo è trapassato da lampadine collegate ad un groviglio confuso di cavi; nata nel 2009 per illuminare con la “luce del corpo” un crocifisso affrescato che il tempo stava divorando in una cripta, oggi, “Quando il Lavoro Entra Dentro” rivolge la sua luce verso la rappresentazione terrorizzata e terrificante della propria origine animale, la scimmia.
Dominando lo spazio dall’altare centrale, l’enorme scimmia dal volto scheletrico guarda in faccia il proprio erede, che null’altro può donare se non l’ultima energia rimastagli. L’uomo è l’unico animale che vive la morte con consapevolezza fin dalla sua nascita. La scimmia osservandosi nel futuro prende coscienza di sé e del proprio destino, e l’angoscia d’improvviso ne riempie il volto.
Un risultato di forte impatto, raggiunto con poche opere e un allestimento minimo, lascia ampio spazio al contenitore all’interno del quale questo dialogo si sta svolgendo e alla vicenda di cui si narrerà come fosse una pagina di un testo sacro. Una mostra, per i due artisti che da allievo e maestro si sono messi a confronto, in un lavoro che li vede, a pari livello, due figure tra le più interessanti della scena artistica contemporanea.
Un risultato di forte impatto, raggiunto con poche opere e un allestimento minimo, lascia ampio spazio al contenitore all’interno del quale questo dialogo si sta svolgendo e alla vicenda di cui si narrerà come fosse una pagina di un testo sacro. Una mostra, per i due artisti che da allievo e maestro si sono messi a confronto, in un lavoro che li vede, a pari livello, due figure tra le più interessanti della scena artistica contemporanea.
claudia pettinari
mostra visitata il 9 febbraio 2012
mostra visitata il 9 febbraio 2012
dal 9 febbraio al 1 marzo 2012
Sergio Ragalzi / Paolo Grassino
La Paura dell’Altro.
Sala Santa Rita
via Montanara 8 (00186), Roma
Orario: dal martedì al sabato 11 – 19
Ingresso libero.
Info: +39 0667105568 – www.salasantarita.culturaroma.it
La Paura dell’Altro.
Sala Santa Rita
via Montanara 8 (00186), Roma
Orario: dal martedì al sabato 11 – 19
Ingresso libero.
Info: +39 0667105568 – www.salasantarita.culturaroma.it
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