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01
febbraio 2014
Dopo l’esperienza collettiva di Re-generation al MACRO Testaccio Silvia Iorio presenta parte di quei lavori assieme a due nuove serie – ognuna, come d’abitudine, da cento esemplari – parte delle quali presenti in mostra e realizzate site-specific per quest’ultima. Proveniente da una famiglia di cultori delle scienze naturali, l’artista riflette sul tema della natura dell’universo – prendendo spunto dal comune senso di curiosità di chi guarda il manto del cielo col naso all’insù – con una duplice valenza significante: «La poetica di Silvia Iorio è intimamente permeata dalla dialettica tra una natura microscopica […] e un cosmos macroscopico, siderale», spiega la curatrice.
Da una parte i grandi lavori su carta – le Cosmogonie – raccontano un viaggio nell’universo astrale, in un percorso tra le galassie e i pianeti in cui lo spettatore si ritrova immerso in quel sentimento del sublime romantico, avvolto da un senso di incredibile finitezza rispetto alla grandezza dell’universo; dall’altra la grande scultura in meteorite segna un passaggio all’universo “reale”, come un ponte fra la terra e il cielo, in quanto oggetto arrivato sulla Terra dagli spazi siderali, che porta con sé un’aura di mistero. A fianco alle rocce lunari – come piccoli, grandi souvenirs del primo passo dell’uomo sulla Luna – i frammenti di codici, come antiche mappe geografiche, carte che riportano il percorso segreto verso la scoperta umana di una dimensione ancora per lo più inesplorata.
«Silvia ha voluto dedicare questa sala alle “lacrime d’artista”» spiega la direttrice artistica Stephanie Fazio, «ma ci tiene a sottolineare che si tratta di lacrime di gioia». All’interno di questi piccoli “frammenti di universo”, sempre un elemento luminoso – in questo caso la fluoresceina – solitamente presente nei lavori della Iorio sotto forma di piccoli led.
Compito dell’artista è quello di muoversi, di conoscere e conoscersi, esplorare per fare esperienza, come un atomo pronto a scatenare reazioni chimiche. Un continuum tra conoscenza e psiche, un continuum non soltanto personale per l’artista fra universo interiore ed esteriore, ma anche per smART che si impegna a “sostenere la crescita culturale e lo scambio in campo artistico” – come negli intenti del presidente Margherita Marzotto e il direttore artistico Stephanie Fazio – affrontando la continua sfida di rendere più fruibile l’arte contemporanea ai giorni nostri, sapendo partire dai giovani.
Alessandra Caldarelli
mostra visitata il 5 dicembre 2013
dal 6 dicembre 2013 al 1 marzo 2014
Silvia Iorio, Continuum
smART – polo per l’arte
Piazza Crati, 6/7 – 00199 Roma
Orari: martedì – venerdì 13.00 – 18.00 e su appuntamento
Info: www.smart.org, info@smartroma.org