La mostra nasce da un’idea di Gianluca Lipoli (curatore dell’esposizione insieme ad Emanuela Nobile Mino) che ha proposto la realizzazione di una cartella di stampe contenente gli interventi di undici artisti, accompagnati da un testo poetico di Valerio Magrelli. La cartella, tirata in dieci esemplari, è stata donata alla Calcografia e la mostra “Visita Guidata” presenta nelle sale del palazzo il nucleo di opere originali connesse alle stampe.
Il percorso inizia con una forte premessa storica: la grande mappa di Roma di Giovan Battista Nolli (1748) le cui matrici sono conservate nello stesso museo. La “visita” immaginaria alla città prosegue poi con le opere di artisti contemporanei che con sensibilità e mezzi espressivi differenti, offrono spunti poetici e personali visioni di luoghi e atmosfere di Roma. Le opere scaturiscono dunque da un incontro tra il soggetto e il contesto urbano che genera nuovi luoghi, nuove realtà.
Troviamo il grande cartellone stradale di Fabio Mauri, che rievoca i suoi interventi urbani nella Porta Portese degli anni ’70; la “art da parati” di Cesare Tacchi, che dialoga con l’architettura novecentista dell’Eur e si imprime come un segno sull’immagine del “Colosseo quadrato“; il grammofono di Andrea Fogli , anch’esso testimone e simbolo di un’azione compiuta dall’artista nei luoghi fisici della città, presso il Cimitero del Verano.
Luoghi antichi e moderni si mescolano, la memoria e l’esperienza avvicinano spazi e tempi, e Roma, città ‘stratificata’ per eccellenza si rivela il luogo ideale. Ferruccio De Filippi, attraverso la scultura in terracotta rievoca il noto inganno visivo creato da Borromini nella Galleria di Palazzo Spada, Carla Accardi filtra l’immagine della città attraverso i suoi sicofoil. H.H Lim, artista di origine malese, crea un significativo parallelo tra Piazza Vittorio, probabilmente il luogo simbolo della multiculturalità capitolina, e una città orientale. Sono in mostra anche opere di Giuseppe Salvatori, Pietro Fortuna, Laura Palmieri, Alessandro Ferraro e Felice Levini .
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valentina tanni
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