21 dicembre 2001

fino al 10.I.2002 Francesca Tulli – Storie Trasversali Roma, Associazione Maniero

 
Ritratto d’interno, da un punto di vista inaspettato. S’inclina il pavimento, ruotano le pareti, ma nulla precipita; quel che c’è fuori, oltre le vetrate, è lontanissimo, infiammato da una luce rossa, o avvolto dalla penombra dei grigi…

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Di queste stanze, momentaneamente disabitate, non vediamo che una frazione di spazio, dilatata dal formato orizzontale della tela, o serrata, compatta in un quadrato perfetto: un angolo in cui lo schienale del divano, il profilo di un paralume, l’ombra proiettata dal bracciolo di una poltrona sono simili a quinte, chiudono e – in un certo modo – concludono l’inquadratura, sembrano quasi farsi garanti di un equilibrio irreale e inspiegabile.
Il pavimento s’inabissa pericolosamente, i mobili s’inclinano, il paesaggio all’esterno si appiattisce, schiacciato dalla visione aerea: è difficile per chi Francesca Tulli Senza Titolo 2000guarda i quadri di Francesca Tulli stabilire la propria posizione rispetto alla scena, le coordinate abituali, i dati certi sembrano dissolversi davanti alla prospettiva alterata, ‘di traverso’, straniante, ma mai precaria.
Storie Trasversali dal fascino ipnotico, quelle che l’artista espone presso l’Associazione Maniero: alcune opere recenti, un breve video ed una piccola scultura in bronzo; le immagine consecutive della stanza, ripresa ruotando la videocamera, sono un rimando evidente a quanto Francesca Tulli Untitled 2000accade nei dipinti, c’è la medesima scelta di sovvertire i punti di riferimento impliciti del nostro quotidiano, c’è l’ambiguità di uno spazio chiuso in cui è sempre più difficile orientarsi. Il piccolo acrobata in bronzo, che si specchia in pochissima acqua, sembra un nume tutelare: regge l’esiguo peso del suo corpo solo sostenendosi su una mano, è in equilibrio e guarda il modo a testa in giù o fissando l’immagine riflessa.
Sono sospese ad un’altezza vertiginosa, le stanze dipinte da Francesca Tulli, si affacciano su distese illimitate di edifici, reticoli di strade, o su un paesaggio campestre, che sembra continuare – sempre uguale – anche oltre la superficie del quadro; hanno i toni dell’ocra, queste visioni dall’interno, o sono in bianco e nero, come se provenissero da un tempo imprecisato, qualche volta sono pervase da un rosso purpureo, attraversate da contrasti drammatici di luce e ombre brune.

Dopo la mostra di Marco Neri e questa esposizione di Francesca Tulli, proseguirà ancora la riflessione dell’Associazione Culturale Maniero sulla giovane pittura contemporanea.

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maria cristina bastante
mostra vista il 18.XII.2001


Associazione Maniero
via dell’Arancio 79, 0668807116
mar_sab 16 – 20 e per appuntamento. Ch lun e festivi
ingresso libero
catalogo in galleria


[exibart]

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