Gilberto Zorio ha tenuto a battesimo il nuovo spazio espositivo di Marina Covi Celli, un’ampia ex fabbrica di reti a pochi passi dal Macro che esordisce sul panorama romano immediatamente da primattrice. Ma passiamo alla mostra. Nulla di celebrativo, semmai l’indicazione di un percorso. Non mancano dunque opere nuove, create per l’occasione, in dialogo con alcuni lavori del passato e con gli ambienti della galleria.
I titoli non sono mai indicati, l’unica cornice tradizionale è poggiata a terra, la Stella di giavellotti(1974) pende a mezzo di un arco, mentre quella incandescente è sospesa
Protagonisti dunque gli spazi, anche quello di un campo convenzionalmente misurato: a ben guardare non dal suo perimetro, ma dal suo centro. Come nella Stella di rame (2002), ipnotica e atavica, in cammino su una lastra di agglomerato nero che ha spessori e tempi ed è sferzata in una direzione che si vorrebbe imputare a un’esperienza della natura, al suo passaggio bruciante.
C’è qualche differenza tra la stella e gli altri emblemi dell’artista, tuttora presenti: gli otri, i crogiuoli, gli acidi e le canoe si compongono nuovamente in strutture che l’interpretazione forse può ridurre in frammenti di autonomo significato e che tuttavia animano di volta in volta una drammaturgia dagli esiti non calcolabili.
Tra i lavori inediti, collocata nell’ampio ingresso, la Barca d’animaaccoglie lo
Gli elementi hanno un passato non univoco, sono appartenuti a storie e persone; ma la stella sembra l’origine di tutto, come atto di appropriazione che libera e pone a metà strada tra la terra e ciò che altrimenti sarebbe da guardare come un planetario, a testa in su. Fa bene allora Laura Cherubini, nel testo introduttivo, a ricordare che la prima comparsa dell’astro risale al 1972, quando Zorio in un autoritratto la pose al posto dell’occhio.
Oredaria continuerà ad approfondire questa generazione con la prossima mostra, una personale-retrospettiva di Alfredo Pirri, mentre in un’ala della galleria troverà posto una project room che sarà osservatorio sulla giovane creatività italiana ed internazionale.
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