Dall’ironico happening d’esordio Comunicati Complementari nel ’92, che ha visto tappezzare i muri della città di Venezia con 140 manifesti, Balletti&Mercandelli ne hanno fatta di strada.
La loro ricerca, svolta principalmente attraverso i mezzi della fotografia e della performance, si è arricchita nel corso degli anni di nuovi dettagli e consistenza. Da Resistere, serie di fotografie presentata alla Galleria Neon di Bologna nel ‘95, l’attenzione dei due artisti si è focalizzata sempre di più sulla rappresentazione divertita ed ironica di parti anatomiche maschili, alle quali spesso sono accostati elementi insoliti che destabilizzano le aspettative dell’osservatore.
L’obiettivo riprende ad esempio, nelle foto dal titolo Leave in Peace, un corpo nudo, chiaramente maschile, sdraiato in una vasca, e semicoperto da petali di rose rosse o asciugamani, oppure come nel caso delle vetrine di Fendissime a Roma, un pube semicoperto da batuffoli di ovatta colorata, o un’ascella pelosa “invasa” da chewingum rosa.
Proprio in questi giorni la Galleria Il Ponte di Roma presenta Galleria Circus – six acts of foreplay , in cui il lavoro di Balletti&Mercandelli giunge ad una nuova maturazione.
All’entrata sulla destra, fissati al muro con dei chiodi, una serie di oggetti, tra cui saponette d’alberghi, l’icona di Windows, un portachiavi di pezza, una busta d’immondizia e una bottiglia di plastica, rappresentano alcuni dei banali feticci del vivere quotidiano, che costituiscono le componenti fisse dei loro lavori. Al centro della sala, dietro un’azzurra tenda da circo, un Cd-rom interattivo proietta l’immagine di un uomo disteso ed incappucciato con carta del pane, il cui corpo se cliccato con il mouse in alcuni punti, è animato da profondi respiri. Ciccando alla base del collo, si accede a due tipi di menù che guidano lo spettatore attraverso il suo viaggio virtuale.
Il primo, porta ad una serie di video di esterni metropolitani, che richiamano in qualche modo gli elementi di vita quotidiana rappresentati nei link dell’altro menù. Questo infatti, mostra proprio quegli stessi oggetti appesi al muro della galleria, ognuno dei quali viene letteralmente “pisciato” da uno degli artisti.
Si potrebbe dire che Galleria Circus, riassume il lavoro concettuale di Balletti&Mercandelli, che col loro sguardo ironico e dissacratorio giocano con l’aspetto meno osservato, e perciò più intrigante, dell’ambiente vitale. Attraverso l’opera, che si arricchisce di valenze ludiche, lo spettatore viene coinvolto in un gioco quasi voyeristico, proibito ed eccitante al tempo stesso.
paola capata
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ho visto questa mostra e l'ho trovata davvero interessante. non conoscevo balletti e mercandelli prima d'ora, ma il loro lavoro mi piace molto. Complimenti alla giornalista. Ciao
Piuttosto banale,scontato il risultato,due che dichiarano "noi siamo fotografi"misembra limitante per un "artista"Pensare di creare qualcosa di nuovo solo perchè si utilizano mezzi digitali è una falsità.Cosi come sono falsi gli autori,idee fritte e rifritte,banali e facilmente prevedibili.Rivoluzionari?piuttosto la NORMALITA
Facciamo Circuuuus ????
Sono poetici. Sono ironici. E i loro lavori possiedono un buon gusto estetico. L'originalità non è data dal mezzo, ma dal messaggio. Cmq è vero: Facciamo Circus! potrebbe rientrare nella loro ottica...saluti.