Nei locali dell’associazione romana le opere sono accostate in una sorta di continuità non prevista, non si individua un percorso lineare, piuttosto si percepisce qualcosa che è molto simile ad un sostrato comune, forse lo stesso confronto volutamente filtrato con l’esperienza del quotidiano.
Il mezzo tecnologico funziona come un sottile diaframma, permette di accedere al nucleo vivo di quanto ci circonda, mantenendo la distanza necessaria per vederne l’aspetto contraddittorio, disarticolato: una fotografia, un’immagine strappata al flusso interminabile raccolto dalle web cam, alcuni semplicissimi cubetti, sembrano condensare in un oggetto la frattura tra ciò che è e ciò che appare, un conflitto destinato a rimanere in potenza.
Damiano Colacito utilizza i filmati delle web cam e riesce a mostrare il lato sommerso
articoli correlati
“Il secondo appuntamento della serie Intercity: Roma”
“Ludovico Pratesi e Valeria Corti spiegano gli obiettivi e l’attività dell’associazione Futuro”
“Le due giovani artiste, vincitrici del premio Migrazioni”
maria cristina bastante
Mostra vista il 27 / II / 2001
Il direttore creativo Francesco Dobrovich ci racconta la settima edizione di Videocittà, il festival che anche quest’anno accende la più…
Nella suggestiva Maison a Saludecio, Casati e Archivio Paolini, fucine del Rinascimento Culturale italiano per la tutela del patrimonio contemporaneo…
Intervista al Consigliere d’Ambasciata Marco Maria Cerbo, che ci ha raccontato la storia dei siti Unesco, dei panda cinesi e…
A Siena, la galleria Fuoricampo, il Museo di storia naturale e l’orto botanico sono le sedi di una mostra diffusa…
Torna a ottobre l’appuntamento con i giganti Frieze London e Frieze Masters, a Regent’s Park. Sguardo a gallerie, sezioni, temi…
Al Museo Castromediano di Lecce, le nuove opere ambientali di Costas Varotsos portano i segni di una sfida esistenziale: di…